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Briefe zu den Herkulanischen Entdeckungen • Text
Xeuxfj napanXTpicog yiou^aveot XiOoig x.tA. [p.XI.19] “Jussit circum quaque fenestras obduci
I: ö meglio alzarle, tirandole da giu in sü:l lapidibus haud minus pellucidis quam vitro candido”
&c.
Ho trovato poi negli Estratti miei fatti nel mio Eremo ä Nötniz, ehe le finestre di vetro fos-
sero gia in uso nel See. V. da un passo di S. Girolamo ma non v’e ei tato ehe il nome Solo del
Santo Padre. Questa notizia e presa dal P°Tomo delle Mem. dell’Accad. di Letteratura Reale
di Parigi, scagliata alla Cavaliere senza additarne ni Tomo, ni Libro. Bella disinvoltura per chi
s’appaga d’infarinatura superficiale.
Camini non sembrano essere stati in uso e da molte scoperte si poträ verificare quello ehe
si arguisce dal silenzio di Vitruvio intorno alla construzione d’un comodo a di nostri stimato
necessario. Ma i galant’uomini fra gli Antichi erano assai piü riparati contro il freddo ehe non
siamo noi senza camini con un semplice focone. Le loro stufe non ben comprese da quelli ehe
ne anno trattato, riscaldavano la stanza senza ehe il caldo dava in testa e si temperava distri-
buito per tutto secondo il bisogno. Da quello ehe ho veduto della Villa Tusculana parte in di-
segno parte rimanente sulla faccia del luogo, posso dare qualche idea senza consultare Giusto
Lipsio e altri ehe si sono formati un sistema sui passi degl’Autori.
Nel Palazzo della suddetta Villa non s’e trovato vestigio veruno o di Camino o di stufa, ma
bensi un avanzo di carboni in alcune Stanze, segno ehe le riscaldavano col focone. Ma nel de-
clive della collina sulla quäle stava la Villa, era una fabbrica bassa ehe serviva per abitazione di
verno. Sotto terra erano e ne sono rimaste camerette due a due d’altezza d’un tavolino un po
alterello & meno larghe del Museo Suo l:il museo mi serve di modulo per tutto <tan> cosi bene
ne ho conservata l’idea: verrä il giorno di poterla rinfrescare?:! e senza ingresso veruno. Nel mez-
zo sono pilastrelli di mattoni commessi senza calce con creta semplice, per <non> non fargli
staccare dal fuoco, in distanza ehe un gran tavolone di terra cotta posato sopra due di que’pilastrelli
arrivi alla meta dell’uno e dell’altro. Di questi tevoloni e fatta la volta, per cosi dire, piana, ehe
sostiene il pavimento d’una cameretta uguale di larghezza ma d’altezza giusta, bassa perd. Il
pavimento di questa stanza era di musaico grossolano, e le pareti erano rivestite di varj marmi.
In questo pavimento stavano murati tubi quadrati ehe sboccavano giü nella cameretta sotterra,
e commessi insieme caminavano di dentro del muro della stanza immediatamente sopra la ca-
meretta e <salevan> andavano salendo cosi coperti dall’intonaca impiastrata di marmo fin’alla
stanza del secondo piano dove sboccavansi per certe teste di cane fatte di terra cotta con suoi
turacci.
Le Camerette basse sotto terra erano le stufe con un stretto corridoretto avanti <,> la terza parte
della larghezza della Cameretta, e in questo corridore andavano sboccandosi gran aperture qua-
drate della Stufa alzate un dito traverso dal pavimento, corrispondenti col framezzo di due pi-
lastrelli di dentro. Per queste bocche si cacciava dentro carbone acceso ehe riscaldando la volta
15 rimante durch Einschub en über der Zeile zu rimanente ergänzt.
24 due di über der Zeile ergänzt.
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Briefe zu den Herkulanischen Entdeckungen • Text
Xeuxfj napanXTpicog yiou^aveot XiOoig x.tA. [p.XI.19] “Jussit circum quaque fenestras obduci
I: ö meglio alzarle, tirandole da giu in sü:l lapidibus haud minus pellucidis quam vitro candido”
&c.
Ho trovato poi negli Estratti miei fatti nel mio Eremo ä Nötniz, ehe le finestre di vetro fos-
sero gia in uso nel See. V. da un passo di S. Girolamo ma non v’e ei tato ehe il nome Solo del
Santo Padre. Questa notizia e presa dal P°Tomo delle Mem. dell’Accad. di Letteratura Reale
di Parigi, scagliata alla Cavaliere senza additarne ni Tomo, ni Libro. Bella disinvoltura per chi
s’appaga d’infarinatura superficiale.
Camini non sembrano essere stati in uso e da molte scoperte si poträ verificare quello ehe
si arguisce dal silenzio di Vitruvio intorno alla construzione d’un comodo a di nostri stimato
necessario. Ma i galant’uomini fra gli Antichi erano assai piü riparati contro il freddo ehe non
siamo noi senza camini con un semplice focone. Le loro stufe non ben comprese da quelli ehe
ne anno trattato, riscaldavano la stanza senza ehe il caldo dava in testa e si temperava distri-
buito per tutto secondo il bisogno. Da quello ehe ho veduto della Villa Tusculana parte in di-
segno parte rimanente sulla faccia del luogo, posso dare qualche idea senza consultare Giusto
Lipsio e altri ehe si sono formati un sistema sui passi degl’Autori.
Nel Palazzo della suddetta Villa non s’e trovato vestigio veruno o di Camino o di stufa, ma
bensi un avanzo di carboni in alcune Stanze, segno ehe le riscaldavano col focone. Ma nel de-
clive della collina sulla quäle stava la Villa, era una fabbrica bassa ehe serviva per abitazione di
verno. Sotto terra erano e ne sono rimaste camerette due a due d’altezza d’un tavolino un po
alterello & meno larghe del Museo Suo l:il museo mi serve di modulo per tutto <tan> cosi bene
ne ho conservata l’idea: verrä il giorno di poterla rinfrescare?:! e senza ingresso veruno. Nel mez-
zo sono pilastrelli di mattoni commessi senza calce con creta semplice, per <non> non fargli
staccare dal fuoco, in distanza ehe un gran tavolone di terra cotta posato sopra due di que’pilastrelli
arrivi alla meta dell’uno e dell’altro. Di questi tevoloni e fatta la volta, per cosi dire, piana, ehe
sostiene il pavimento d’una cameretta uguale di larghezza ma d’altezza giusta, bassa perd. Il
pavimento di questa stanza era di musaico grossolano, e le pareti erano rivestite di varj marmi.
In questo pavimento stavano murati tubi quadrati ehe sboccavano giü nella cameretta sotterra,
e commessi insieme caminavano di dentro del muro della stanza immediatamente sopra la ca-
meretta e <salevan> andavano salendo cosi coperti dall’intonaca impiastrata di marmo fin’alla
stanza del secondo piano dove sboccavansi per certe teste di cane fatte di terra cotta con suoi
turacci.
Le Camerette basse sotto terra erano le stufe con un stretto corridoretto avanti <,> la terza parte
della larghezza della Cameretta, e in questo corridore andavano sboccandosi gran aperture qua-
drate della Stufa alzate un dito traverso dal pavimento, corrispondenti col framezzo di due pi-
lastrelli di dentro. Per queste bocche si cacciava dentro carbone acceso ehe riscaldando la volta
15 rimante durch Einschub en über der Zeile zu rimanente ergänzt.
24 due di über der Zeile ergänzt.