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Winckelmann, Johann Joachim; Winckelmann, Johann Joachim [Editor]; Borbein, Adolf Heinrich [Editor]; Bruer, Stephanie-Gerrit [Editor]; Akademie der Wissenschaften und der Literatur Mainz [Editor]; Deutsches Archäologisches Institut [Editor]; Winckelmann-Gesellschaft [Editor]; Gross, Marianne [Oth.]
Schriften und Nachlaß (Bd. 2, T. 3): Briefe, Entwürfe und Rezensionen zu den herkulanischen Schriften — Mainz am Rhein: von Zabern, 2001

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.51431#0062
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Briefe zu den Herkulanischen Entdeckungen • Text

Brief 10 [Paragone 21 1970 Nr. 243 S. 71-78]
An Bianconi
[fol.lr] Roma li 15Novembr. 1760.
pres. le 28
Eccelenza
La nuova d’una scoperta d’Ercolano mandatami da Portici mi da motivo d’umiliare a V.E. que-
sto foglio, e di aggiugnere delle notizie nostrali. Per ancora siamo scarsi di scoperte a Roma, ed
io sospiro de’bei incontri degni del Genio di VE. a cui diriggonsi i miei voti e desideri, e con pro-
fondissimo ossequio e divozione m’inchino di Vostra Eccellenza
Umil.mo Divot.mo ed Osseq.rao Servitore
Gio. Winckelmann
Estratto d’una Lettera del Sig.re Camillo Paderni Custode del Museo Regio a Portici del 8 Nov.
1760.
“Ella sappia ehe nel Mese di Settembre si rinvenne in quesf Ercolano una base di Metallo oncie
12V Napoletane, larga 9, alta 4, sopra a questa saldata vi era altra basetta di una Colonna, e si
vedeva altra saldatura nel mezzo, ehe probabilmente doveva esservi qualche figurina, non ostante
per ehe ancora non possono essere in grado di slargare quel sito sotterraneo per rinvenire quanto
manca a detta base, se prima non si cautelano quei ehe lä sotto sono obligati cavare. In tanto
presi la detta base, posandola in un canto, perche altro non avevo da pensare sopra ä questa,
ehe il desiderio di rinvenir si potesse il rimanente, e fm qui ognun ben vede, ehe altro non v’era
da farci, essendo al fine una base. Ö senta Ella cosa sia questa base; passando un giorno del Mese
passato avanti alla descritta base, mi venne impulso prenderla di nuovo in mano, e siccome
stava tal quäle venne dallo Scavo ricoperta di grossissima patina, mi risosvi in quel punto vo-
lerne levare in parte. A pena incominciaj arrivare al piano del metallo, mi accorsi di alcuni segni
formati con bulino, tanto piü mi sponb la curiositä di andare avanti, e per abbreviare, tutta e stata
scoperta, ehe questa Base al presente e uno de’principali Ornamenti di questo Real Museo, per-
che sarä la seconda Tavola Isiaca ehe al presente susisterä in Europa, saria la terza, come Ella
ben sä, se sussistesse quella ehe aparteneva alla Casa di Mantova, ma dove questa sia , da niun
si sä, sieche dunque tutte le quattro faccie di d.ta Base sono ripiene di figure, animali, Geroglifi,
5 Zufügung mit Tinte von fremder Hand. Nach Hinweis von Brigitte Kuhn-Forte handelt es sich um einen
Eingangsvermerk und bedeutet “presente le vingthuitieme”, womit wohl der 28. November 1760gemeint war.
Lo scrivente, come Pittore, non e tenuto sapere ehe la Tavola Isiaca prima chiamata Bembina l:dal primo suo
Possessore il Card.le Bembo:l fu presa nel sacco di Mantova, e si trova ora nel Museo del Re di Sardegna a Turino.
 
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