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Piranesi, Pietro [Hrsg.]; Piroli, Tommaso [Stech.]; Zoega, Georg [Ill.]
Li bassirilievi antichi di Roma (Band 1) — Rom, 1808 [Cicognara, 3921-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.7586#0107
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73

II frammento appartiene ai più eleganti fra questi prodotti andanti
della Grecia , e mostra inoltre quella circostanza che Visconti nella spie-
gazione della tavola 27 del 1 tomo del museo Pi&chmentìno egregiamen-
te ha giudicato essere in certo modo propria dei bassirilievi greci, cioè
la disparità di mole nelle figure , benché ristesso ancor delle volte s'in-r
contri in opere romane . Confuta per altro l'opinione che le figure di
maggiore statura sempre rappresentino delle divinità 2 , siccome infatti non
ho mai saputo persuadermi che numi fossero le quattro figure maggiori
nel monumento inciso alla tavola testé citata , il modo del lor atteg-
giamento e del lor aggruppamento non altro offerendomi che del sem-
plicemente umano 3 . Serviva dunque tal destinzione solamente per de-
notare le figure principali senza riguardo avere al lor essere uomini o
dei .

La figura grande nel presente monumento non altro essere sembra
ch'una sacerdotessa ch'a prò d'una famiglia , in minori figure qui espres-
sa , offre un sacrifizio ad una deità, di cui il simulacro occupava la par-
te perduta del inarmo . La sua attitudine che ha del supplichevo-
le , e il suo vestiario matronale non permettono prenderla per Ebe, co-
me a fare avrebbe invitato il boccaletto che tiene nella destra . La sco-
della che porta sulla sinistra in una maniera che la indica essere piena ,
lo è probabilmente di quella mola salsa ch'era la più semplice e più
parca delle offerte che fare costumavansi agli dei, e che neppure omettere si

coli della decadenza scorrezioni e goffaggini
s' incontrano al pari di quel eh' avvien nei
monumenti romani .

2 Confutata inoltre da molti marmi gre-
ci già dati alla luce , come nella raccolta
«TOxford n. }1—35. 143. 144 > in quella di
Verona presso Maffei p. 47 , 2. 3. 5 : 53 ,
I. 4. 6. 7. tt.m 139 > 6 ■> quella di Nani
presso Paciaudi mon. Pelop. t. 1 p. 110 t. z
p. 34. In tutti questi non vedo che padro-
ni di starura grande, servi di statura picco-
la delle volte sino al ridicolo . Rari assai
sono quegli ove le deità siano di figura gi-
gantesca , frai marmi d' Oxford non ne in-
contro veruno , presso Paciaudi uno solo
t. 2P.155, e tre presso Zannetti status della
libreria di S. Marco t. I tav. 48- 49 c- 2 tav-2'
Non dubito per altro che molti tali abbiano
esistito nella Grecia, mentre fra'Greci più che

fra' Romani l'arte in tutti i tempi sembra
avere partecipato dell'antica geroglifica .

2 La prima congettura eh'all' osservare
quel monumento mi s'affacciò, fu che rap-
presentasse le supplichevoli preghiere degli
abitanti di Calidone a Meleagro di assisterli
a respingere i Cureti ( Iliad. 9 , 523. Apol-
lod. i , F , 3 ) . Il popolo in piccole figure
d' ogni età e sesso trovasi adunato nel ve-
stibolo , eh' un' anta separa dal talamo ove
siede Meleagro , e starinogli attorno Cleo-
patra sua consorte e i di lui f ateai dime-
no e Tireo , 1' uno de' quali stendendo 11
braccio dietro le spalle del sedente pare che
lo spinga ad alzarsi ed ascoltare le preghie-
re dei supplici . Sarà debole questa con-
gettura , ma molto persuaso sono eh' a
Esculapio non pensava l'artefice, nè a Igia
o i Dioscuri.
 
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