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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 32.1929

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Nicco Fasola, Giusta: Accenti del Gotico
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https://doi.org/10.11588/diglit.55190#0262

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GIUSTA NICCO

sentimentale derivano varie conseguenze: la complessità degli effetti, l’importanza dei par-
ticolari, la raffinatezza; quella che Ruskin dice « la lampada di sacrificio » nell’esecuzione.
Questa ricchezza sentimentale e fantastica trovò nella linea uno strumento sensibilissimo
per la sua espressione.
Nella civiltà cromatica bizantina del V e VI secolo, il piano aveva acquistato la mas-
sima importanza poiché permetteva la distesa delle gemme colorate, e la linea ne limitava
le porzioni, compiacentemente, senz’aver altro valore che questo ufficio di determinare con
chiarezza i campi del colore. Dopo secoli di fantasie cromatiche furono comprese le grandi
possibilità della linea a raccogliere le vibrazioni più varie, essa uscì dalla sua parte di ac-


Fig. 2. .— Amiens, Cattedrale: Basamento sinistro della porta di S. Firmino.

compagnatrice discreta e divenne la protagonista. Nelle forme più varie, ora esprimendo
moti impetuosi, quasi violenti, come a Torcello, ora seguendo motivi melodici di rara fi-
nezza, spesso accompagnando le sfumature del colore. Linea e Gotico s’equivalgono. Ma
così vasta è la portata d’entrambi i termini che, rinunciando ad abbracciare tutto il gotico
nella nostra meditazione, ci limiteremo ad osservare alcuni punti d’arrivo, quelli che hanno
maggior importanza pel nostro argomento.
Perchè le figure allineate sui muri delle cattedrali francesi del XII secolo, a sinistra e a
destra com’era diventato uso dopo l’epoca bizantina, nonostante la loro partecipazione al-
l’insieme architettonico, non hanno nessuna rigidezza? non c’è molta varietà di tipi in-
torno alle porte occidentali del duomo d’ Amiens (fig. 1); se ne possono notare tre o quat-
tro: il personaggio autorevole e barbuto, il viso giovanile ed ingenuo dal sorriso timido,
un tipo femminile dai lineamenti regolari e l’aspetto composto sono i principali, spesse volte
ripetuti. La statura delle figure ha poche differenze e così l’ampiezza, perchè tutte hanno la
stessa funzione architettonica; tutte s’appoggiano a una colonna ed hanno press’a poco ugua-
le il vestire, tunica o tonaca scendente fino ai piedi, su cui sovente ricade un mantello. Un
gesto distingue ciascuna, è la vita d’ognuna di queste marmoree apparizioni; ognuna ha uno
 
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