DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA
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I sepolcri del predetto cimitero erano arche di pietra, la mas-
sima parte posate sul suolo; come nelle simili cristiane necropoli,
sopra terra e di Treveri e di quasi ogni antica regione del nostro
Occidentel. Sono state rinvenute però alla profondità di due
metri sotterra, in uno strato misto di macerie e di ghiaja del
prossimo fiume , la Mosella. Il dotto autore della relazione
spiega come ciò sia avvenuto per le rovine accumulate, quando
i Vandali nel 406 i borghi e le ville attorno a Treveri sac-
cheggiarono e demolirono. Alle antiche devastazioni hanno posto
il colmo le moderne: ed è quasi miracolo, che qualche reliquia
e di fragile vetro sia da tanta strage scampata.
Entro un'arca sepolcrale, che era rimasta intatta presso la
sponda del fi urne , e stata rinvenuta una rara tazza di bianco
vetro screziato in verde. Attorno agli orli del vaso è incisa in
belle lettere l'acclamazione : VIVAS IN DEO s. L'ultima let-
tera parmi un Z rovesciato; ed è facilmente l'iniziale del greco
ZH2AI2 tanto usitato anche nelle epigrafi latine d'ogni maniera
di utensili, massime convivali. Il concavo della tazza è occu-
pato dalla rappresentanza del sacrificio di Abramo. Sul monte
e dinanzi alla porta ed al frontispizio d' un tempio , che pare
rotondo con cupola, è eretta un'ara quadrata di forme romane,
dal cui piano sorgono fiamme. Abramo in piedi alla destra
dell' altare, vestito di tunica succinta e di clamide, sguaina la
daga : Isacco alla sinistra, in sola clamide tutta raccolta attorno
alle spalle, sta anch'osso ritto con ambe le mani dietro legate.
L'ariete è ai piedi ci' Abramo e presso uno degli arboscelli
disposti nel fondo della scena; il braccio divino, che arresta il
colpo, sporge tutto intero fuor delle nubi. Il lavoro è rozzo ;
probabilmente del secolo quarto o degli inizii del quinto; quan-
do sugli utensili 1' acclamazione vivas in Beo era tuttavia
usitata. La foggia del vestito di Abramo , che negli altri mo-
1 Roma sott. T. I pag. 95.
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I sepolcri del predetto cimitero erano arche di pietra, la mas-
sima parte posate sul suolo; come nelle simili cristiane necropoli,
sopra terra e di Treveri e di quasi ogni antica regione del nostro
Occidentel. Sono state rinvenute però alla profondità di due
metri sotterra, in uno strato misto di macerie e di ghiaja del
prossimo fiume , la Mosella. Il dotto autore della relazione
spiega come ciò sia avvenuto per le rovine accumulate, quando
i Vandali nel 406 i borghi e le ville attorno a Treveri sac-
cheggiarono e demolirono. Alle antiche devastazioni hanno posto
il colmo le moderne: ed è quasi miracolo, che qualche reliquia
e di fragile vetro sia da tanta strage scampata.
Entro un'arca sepolcrale, che era rimasta intatta presso la
sponda del fi urne , e stata rinvenuta una rara tazza di bianco
vetro screziato in verde. Attorno agli orli del vaso è incisa in
belle lettere l'acclamazione : VIVAS IN DEO s. L'ultima let-
tera parmi un Z rovesciato; ed è facilmente l'iniziale del greco
ZH2AI2 tanto usitato anche nelle epigrafi latine d'ogni maniera
di utensili, massime convivali. Il concavo della tazza è occu-
pato dalla rappresentanza del sacrificio di Abramo. Sul monte
e dinanzi alla porta ed al frontispizio d' un tempio , che pare
rotondo con cupola, è eretta un'ara quadrata di forme romane,
dal cui piano sorgono fiamme. Abramo in piedi alla destra
dell' altare, vestito di tunica succinta e di clamide, sguaina la
daga : Isacco alla sinistra, in sola clamide tutta raccolta attorno
alle spalle, sta anch'osso ritto con ambe le mani dietro legate.
L'ariete è ai piedi ci' Abramo e presso uno degli arboscelli
disposti nel fondo della scena; il braccio divino, che arresta il
colpo, sporge tutto intero fuor delle nubi. Il lavoro è rozzo ;
probabilmente del secolo quarto o degli inizii del quinto; quan-
do sugli utensili 1' acclamazione vivas in Beo era tuttavia
usitata. La foggia del vestito di Abramo , che negli altri mo-
1 Roma sott. T. I pag. 95.