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Bullettino di archeologia cristiana — 2.Ser. 4.1873

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https://doi.org/10.11588/diglit.18566#0163
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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

159

lettere monumentali clamasiane delineati nella tavola XII
n. 1, 2, 3. Essi sono particelle dell' originale marmoreo del-
l'elogio storico di s. Eusebio papa , dettato dal papa Damaso
ed inciso nel sistema calligrafico dell'ornai famoso Furio Dio-
nisio Filocalo. Eicliiamerò alla memoria di chi non V avesse
presente la storia di quest' insigne monumento , e poi darò
un cenno dell' importanza dei frammenti, che oggi la terra ci
restituisce.

Nella mia Roma sotterranea T. II pag. 191 e segg. è
ampiamente narrata ed illustrata la scoperta dell' elogio pre-
detto nella cripta del papa Eusebio ; e non dubitai chiamarlo
uno dei più importanti documenti della latina epigrafia. Esso
ci dà non solo il testo dello storico carme ed il nome del-
l'autor suo, ma in due colonne verticali a destra ed a sinistra
i nomi eziandio del damasiano calligrafo Furio Dionisio Filocalo
cogli epiteti seguenti DAMASIS PAPPAE CVLTOK ATQVE
AMATOT (sic). Le lettere però non belle assai differiscono dalle
bellissime filo cai iati e: nò mi fu difficile dimostrare, che l'esem-
plare rinvenuto nella cripta non è l'originale di Filocalo ; ma
copia di età assai posteriore, sostituita dopo le gotiche guerre
al primitivo marmo damasiano da barbariche mani spezzato
ed infranto. In fatti a poco a poco ravvisai dispersi pel cimitero
nove minuti frantumi di quel prezioso marmo originale ; che
confrontati coll'esernplare marmoreo del secolo sesto potei age-
volmente restituire ai debiti luoghi e supplire nella forma che
la tavola XII mostra. Eccone oggi tre altri pezzi , dei quali
due corrispondono al principio dei versi 1-4 HEiraclius, l&Vsebius,
scinQYEur , sediolo ; uno al mezzo dei versi 3,4 YOpulus ,
BELLVM. Bello e desiderato successo è il venir ritrovando e
ricomponendo con industre pazienza a lunghi intervalli di anni
e briciolo a briciolo l'originale di sì illustre testo epigrafico. Ma
F odierna scoperta ci dà anche più , che la semplice restitu-
zione del testo già noto. La copia del secolo sesto è viziata di
errori ed anche in pili luoghi difettosa. Per esempio nel v. 3
lo scalpellino del secolo sesto scrisse SCINDITVE PAETES :
egli non ritrovò la scheggia di marmo ( che noi dopo tanti
secoli abbiam ritrovato ), ove è incisa la particella IN neces-
saria al senso ed al verso, ne seppe supplirla: egli lasciò vuoto
 
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