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Bullettino di archeologia cristiana — 3.Ser.6.1881

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Nr. 1
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Elogio damasiano del celebre Ippolito martire sepolto presso la via Tiburtina
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https://doi.org/10.11588/diglit.18579#0053
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DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

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suoi. La interrogazione adunque del popolo e la risposta e prote-
sta d’Ippolito, non esigono di stretta necessità, che egli sia stato
veramente fautore deciso e pertinace dello scisma novaziano.
E Damaso, non trovando ricordato Ippolito tra gli scismatici
negli scritti di Cornelio e di Cipriano, e la notizia del fatto
essendo pervenuta all’età sua da relazioni soltanto verbali dei
contemporanei e dei loro figliuoli, prescelse la forinola fertur,
meno vaga del fama re ferì, da lui adoperata in altri casi di
tradizione orale e non scritta. Egli disse fama rcfert nella narra-
zione del celeberrimo martirio di Agnese, riferita dai genitori
di lei, e che egli certo non voleva porre in dubbio. Ma per
maggiore cautela, trattandosi dell’onore del martire, qui aggiunge:
haec audila refert Damasns, probat omnia Chrislus. Così anche
Cornelio, dando relazione festosa a Cipriano del ritorno alla chiesa
dei confessori e della loro solenne ritrattazione, fatto pubblico
e presente, rispetto ai loro atti scismatici scrisse: omnia autem
remisimus Deo ovinipotenti, in cuius potestate sunt omnia
reservata Di queste parole e sensi è laconica ripetizione la
sentenza finale di Damaso: probat omnia Chrislus.

CONCLUSIONE

Ho trattato l’ispido e faticoso argomento con mano studia-
tamente leggera, e con scarso apparato di erudizione e di cita-
zioni; massime circa le opinioni dei recenti scrittori. Tenere
altro modo mi sarebbe stato più agevole: ma ho voluto sem-
plificare al possibile l’arduo e complicato problema, e circo-
scriverlo principalmente al confronto tra Prudenzio e Damaso.
Il quale discorso ci ha dimostrato, quale precisamente e di 1

1 V. Cyprian. Epist. 46.
 
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