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146

EPITAFIO METRICO

DELLA VERGINE IRENE SORELLA DI DAMASO

Il frammento, che tra quelli trovati dinanzi la chiesa dei
ss. Cosma e Damiano merita più d'ogni altro d'essere segnalato
all'attenzione dei cultori della cristiana epigrafia, è meschinis-
simo di cinque lacere linee incise in lettere esili, di forme non
calligrafiche del secolo IV. È delineato nella tavola IX. col cor-
redo di ampio supplemento in quindici esametri L'ignobile
apparenza del piccolo pezzo di marmo, le forme negligenti e
volgari delle sue lettere non invitavano certo a cercare in esso
il residuo d'un testo nobile e storico. Ma la pratica dei carmi
epigrafici a noi trasmessi per le copie fattene dagli antichi col-
lettori e la piena notizia delle loro sillogi manoscritte, ordinate
nel tomo II delle Jtiser. Christ., che ho quasi apprese a me-
moria, mi fecero teste avvertire, ciò che nell'anno della sco-
perta (1.880) non mi balenò alla mente: spettare cioè quel fram-
mento al carme del sepolcro di Irene, vergine sacra, sorella amata
di Damaso. Fu trascritto nel mausoleo medesimo di lei e della
madre presso la via Ardeatina da uno studioso e pio visitatore
dei santuarii suburbani nel secolo VII. La copia di lui fu ripe-
tuta ed a noi trasmessa nella silloge quarta della raccolta, da
me intitolata Corpus syllogarum veterum Laure&hameme ; cioè,
nel celebre codice Vaticano-Palatino 883 scritto nel monastero
di s. Nazario in Laurìssa nel secolo IX

Ma perchè mai, dirà il lettore, un carme tanto nobile, de-
*

1 Nel disegno del frammento il litografo per errore ne lia prolungato
un lembo sopra le lettere XP (v. P>); mentre doveva quivi segnare la li-
neetta indicante l'abbreviazione della sigla XPO.

2 Insci'. Christ. II p. 104 n. 42.
 
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