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I

ria , che porla un canestro sul sinistro braccio, e porge
ad Arianna una lehjlhos. Tra queste due figure è nel
campo una sfera.

Una porla mezzo aperta separa la descritta scena dal
bacchico tiaso che vi si appressa , nel mezzo del quale
scorgesi lo stesso Dioniso appoggiato da un Satiro con
tirso , e da una baccante la quale reca una grande co-
rona di mirto con lunghe tenie. Precede tutte le altre
figure appressandosi alla porta sopra indicata un Sati-
ro , che reca sulla sinistra spalla un candelabro, e colla
destra mano un secchio. Yien dopo altro Satiro di più
avanzala età portante una conca sotto il sinistro brac-
cio , e che tiene nella destra altro oggetto indetermi-
nato , che potrebbe credersi un cercine. Segue una
Baccante suonando la doppia tibia, ed avente al sinistro
braccio sospesa una nebride , ed altro Satiro vicino a
Bacco, con otre ripieno di vino sulle spalle. Chiudesi poi
la rappresentazione da un Satiro itifallico , che par che
si faccia solecchio colla destra , come aposcopevon , e
da una Baccante col tirso.

Neil' ordine superiore dalla parte corrispondente ad
Arianna , vedesi Mercurio che consegna il neonato Bac-
co a dionisiaca donna , la quale, porta in braccio una
pantera , ed un tirso fregiato di larghe tenie , non che
una corona di edera , a cui il pargoletto Bacco ansioso
stende le mani.

Tra Mercurio e la nutrice di Bacco è collocata un'ara,
ed al snolo è una palmella. Compiono la scena altra
baccante, e Sileno entrambi muniti di tirso.

Dal lato opposto è pur Sileno colle braccia legate
dietro le spalle condotto da un soldato armalo di gladio
ed asta '} , e col pileo acuminato , innanzi al re Mida
contrassegnato da orecchie di asino.

Mida sta assiso sopra un trono , stringe in mano lo

1) Questo ordegno è riputato arme barbarica dal eh. Cavedo-
Tii, il quale la paragona all' ìiarpe di Saturno e di Perseo in molti
monumenti ; vedi il bullelt. dell' ist. 1846 pag. 142.

(Segue il N. LXX colla stes

scettro , e fa al prigioniero colla destra un gesto signi-
ficativo. Segue Sileno una donna, la quale partendo si
rivolge , e stende ancor ella verso di lui la mano.

La scena è chiusa a' due lati da due mostri marini ,
ambi riputati di sesso maschile. L'uno con cani alla
cintura è munito di remo, 1' altro brandisce il tridente.

Due altre rappresentazioni miransi sul collo del vaso.
Da un lato , una donna assisa sopra cubico sedile tiene
in braccio una cista, ed un uccello acquatico : dietro è
nel campo un balsamario : a lei si appressa un alato E-
ros con lunga tenia in mano. Dall' altro lato vedesi, un
Satiro ed una Baccante ambi muniti di tirso e con ne-
bride , intenti alla danza.

Il sig. Braun nel citato bullellino del i84-3 avea
presentala una breve spiegazione di questo importante
monumento , nella quale suppose che il gesto di Mida
valesse ad indicare eh' egli diriga a Sileno la famosa di-
manda , a cui questi rispose che meglio sarebbe per
1' uomo non esser mai nato , e trovandosi esistente me-
glio sarebbe morir quanto prima. Credè poi che alludes-
sero alle triste vicende della vita umana i due mostri
marini che chiudono la composizione in uno de' quali ri-
conobbe Scilla, e nell'altro Cariddi , richiamando il
noto proverbio

Incidit in Scyllam qui vult vitare Charybdin :
la quale ultima allusione ottenne ancora 1' approvazione
del dottissimo sig. cav. Welcker.

Posteriormente il eh. sig. Panoflta sottomise a novelle
indagini il medesimo vaso , specialmente per quel che
concerne alla rappresentazione di Sileno innanzi al re
M\àa.(archaeologische Zeilung del cav. Gerhard
pag. 87 e segg.). Egli riconobbe nella donna, che se-
gue Sileno, Cibele, e molto si fermò sulla significazione
de' due mostri marini, in uno de' quali ravvisò Scilla, e
neh" altro Glauco.

La continuazione nel seguente numero.

Giulio Minervini.

2 data del j Ottobre 1846).

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