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i38

1' atto di fare alla nave ritorno, non senza però volgersi ove avea una falale vena o membrana, o facendogli trar-
in dietro. E forse per la chiarezza stessa della idea sii- re dal petto un chiodo di bronzo, che custodiva ivi quel-
mò inutile il pittore indicar col nome questa figura, co- la vena , la quale diceasi prolungarsi fino al calcagno
me di altre ha fatto. Segue già discesa sul suolo ad ap- (Apollon. rod. /. e. v. 1679 , Apollod. bibliot. lib. I
parir Medea (MHA.. IA) , della quale non crediamo cap. 9). Non è a parer nostro facile il dire se il Talo
che alcuna altra opera antica rappresenti figura più di del vaso precipiti come ferito al calcagno, ove è appun-
questa nostra sublime, e degna di ammirazione , non to sorretto dal piede disteso di Polluce , 0 se mostri il
tanto per la ricchezza , ed eleganza dell1 abbigliamento, petto con due ellittici forami, ch'erano forse prima stati
distinto da simboliche rappresentazioni, e meraviglioso chiusi da chiodi di bronzo, non sombrando che possano
per lo partito magistrale delle pieghe , quanto per le essersi effigiati nel modo, che nel vaso si vede, i semplici
particolarità che ne carallerizzano ed indicano l'indole capezzoli delle mammelle.Notevole è nel cader di Talo la
di maga , e V atto in cui è di fare i suoi sarlilegii. Il posizione de'grossi occhi, che ancora aperti caratterizza-
nudo piede sporgente dalle falde della lunga veste , la no il celebrato custode (^uX;x£ , ovpos) di Creta.Vedi
posizione della sua destra , e più di tutto il misterioso oltra gli scrittori citali lo scoliaste di Platonepol/t.Wb.l.
chinar del capo , e volger degli ocelli, già dallo stesso Checché di ciò sia, chiudesi da questo lato convenien-
Apollonio ricordato (/. c. v. 1670), sono circostanze , la tissimamente la composizione coli' intervento di Nettuno
cui felice espressione mostra il merito eminente del pii- e di Amfitrite (POS! EI AI2N, AM^lTPITH) che da
tor di Ruvo. Ma che dirassi poi del meraviglioso gruppo una elevazione contemplano ciò che accade nell' isola di
che segue , nel quale tutto ha potuto quell' artista mei- Creta, che naturalmente, come messa presso al loro sog-
tere in mostra il suo valore , e sapere sommo ? I gene- giorno, dovea precisamente essere sotto la loro ispezione
rosi destrieri de' Dioscuri, qui indicati non solo col loro e vigilanza , la quale anche mancar non potea in tutto
nome (POAYAEYKHZ , KAZTHP), ma anche col- ciò che all'ardita intrapresa degli Argonauti avea Tela-
la opposta direzione di quei destrieri medesimi , e che zione. Presso all'elevazione, ove stanno gli Dei del mare,
sebbene ricchissimi entrambi di eletti ornamenti , pure è Creta stessa spaventata, ed in mossa che direbbesi or-
sembrano manifestare in una maggior copia di essi la giastica, ben giustificata dalla gravità dell' avvenimeu-
più nobile origine di Polluce, e nel mezzo di essi il gigante to della morte del portentoso suo vigilatore.
di bronzo cadente per le magie di Medea a guisa di pino In quanto all' altra scena , che da questa apparisce
reciso (Apollon. /. c. v.1682 segg.) e sorretto nel cader distinta, e separata, cominciar si dee dall' avvertire che
da que' gemelli, formano un insieme di una bellezza de- di moderno restauro sono le teste, e parte del petto del-
gna soltanto del greco intendimento. le due donne , che vi sono espresse , e segnanlemenle

Sorprendente è poi il modo, con cui il pittor di Ruvo queir ornamento a scacchiera che all' una di essa si è

ha voluto esprimere l'uomo di bronzo e distinguerlo dal- dato : ed anche moderna è in gran parte la vittorietta

le fattezze divine ed eroiche delle altre figure. Mentre volante. Riman però sempre fermo per le parti antiche

queste son rosse in campo nero, nel solito stile de' vasi, che questa scena componsi di due donne, una delle quali

mancanti per conseguenza di ombre, Talo dipinto di è- caratterizzala dal serpe che le discende dall' omero al

bianco ha espressa mirabilmente e con forza la notomia petto, e l'altra dalla patera, le quali hanno da un lato

de' robusti suoi muscoli, ed ha rilevate le ombre come si la figura di un eroe innominalo , e dall' altra i Dioscuri

vede nel rame, con gradazioni di tinta giallognola. Que- a piedi, ancor qui caratterizzati da' loro nomi, e dopo

sia circostanza baslerebbe a render singolare l'anfora di essi la Vittoria N1KH in atto di far libazione. Ho

rnvese anche quando non avesse quella sublimità di com- molto esitato nell' indagare il senso di questa scena: ma

posizione e di disegno che in essa si ammira. finalmente son venuto nella opinione, che vi sia ritratta

La-favola, come si sa, fa perir Talo per gl'incantesimi in corrispondenza del sortilegio di Talo, altra pur cele-

di Medea, 0 facendolo urtare in un sasso col calcagno, tre operazione di maga, avvenuta ancor essa nel corso
 
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