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Baruffaldi, Girolamo
Vite de' pittori e scultori Ferraresi (Vol. 2) — Ferrara: coi tipi dell'editore Domenico Taddei, 1846

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https://doi.org/10.11588/diglit.63257#0418
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— 374 —
di è che dal dottor Girolamo Barussaldi fu racco-
mandato a Giacomo Parolini acciò nel disegno l’i
struisse. In questa scuola non meno che nella pub-
blica accademia del nudo incominciò ad acquistar
molto il Bolzoni e quantunque innanzi la direzione
del Parolini avesse da sè fatte alcune operette, cioè
un Angelo custode colle mura di Ferrara, un ritrat-
to di Carlo III. a punta d’ago in lastra d'ottone,
volendo imitare le sfumature di Germania (1), i ri-
trattini de’ cardinali Piazza legato e Ruffo vescovo,
dopo però che si diede al disegno sotto la voce del
Parolini, incominciò non solo ad incidere in rame
varie opere del suo maestro, o di altri eccellenti
pittori, ma altresì di sua invenzione.
Ed in primo luogo ricopiò ed incise in rame la
s. Caterina Vegri dipinta dal Parolini nella chiesa
nuova, il martirio de’ ss. Crispino e Crispiniano del-
1’oratorio de’ Calzolaj, e Maria Vergine della cin-
tura eh’ è in s. Agostino: la decollazione di s. Gio.
Battista eh’è nell’ oratorio della Morte, il catino
della cappella di M. Vergine del Carmine in s. Paolo,
e s. Vincenzo de’ Paoli della Missione, opere tutte
del Parolini.
Si rivolse ancora a copiare le tele de’ più illustri
antichi pittori ferraresi; quindi intagliò il s. Gio. Bat-
tista che redarguisce Erode, quadro esistente in s.
Benedetto, il catino di s. M. in Vado, ed il soffitto
(t) Abbiamo sortunatamente per le mani una tiratura di questo ritratto di
Carlo III, eh’è veramente a punta d’ago, metodo unicamente praticato dal
Bolzoni in questa occasione, fra tutte le opere sue da noi vedute. Ma ben lungi
d’ essere pur questa una delle prime di lui satiche, appartiene all’ ultimo anno
di sua vita, perchè sotto al ritratto leggesi Carolus III. Arcidux Austrias
Hispaniarum Rex etc., nè egli potè esser chiamato re di Spagna, nè terzo
che nel 1769 alla morte di Ferdinando VI. suo predecessore.
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