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Alt, Kurt W.; Vach, Werner; Universität Basel / Seminar für Ur- und Frühgeschichte / Jüngere und Provinzialrömische Abteilung [Contr.]
Basler Hefte zur Archäologie (Band 3): Verwandtschaftsanalyse im alemannischen Gräberfeld von Kirchheim, Ries — Basel: Archäologie-Verlag, 2004

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K.W. Alt/W. Vach: Analisi dei legami di parentela nella necropoli alemanna di Kirchheim/Ries
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https://doi.org/10.11588/diglit.68088#0137
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Riassunto

133

K. W. Alt / W. Vach:
Analisi dei legami di parentela nella necropoli alemanna di Kirchheim/Ries

Riassunto
Di seguito saranno riassunti i principali risultati dell'anali-
si - effettuata sulla base delle caratteristiche epigenetiche
- dei legami di parentela nella popolazione alemanna della
necropoli di Kirchheim/Ries (Ostalbkreis,
Baden-Württemberg, Germania). I rimandi alle figure
si riferiscono alla numerazione utilizzata nel corpo di
testo principale.
I. La necropoli di Kirchheim/Ries
La necropoli di Kirchheim/Ries venne scoperta nel 1961
durante i lavori di cantiere e le sepolture restanti furono
indagate dall'ufficio Beni Culturali di Stoccarda
(Landesdenkmalamt Stuttgart) a partire dal 1962. A causa
dell'intervento distruttore del cantiere si deve ritenere
che un numero indefinito di deposizioni sia andato perso
prima delle susseguenti indagini archeologiche. I risultati
sono stati pubblicati da Christiane Neuffer- Müller (1983).
Fig. 1.1 mostra una pianta generale della necropoli (GF).
L'area interessata dalle deposizioni si suddivide in tre
necropoli: una piccola necropoli occidentale (WF), la
decisamente più grande necropoli principale (HF), come
pure una piccola area cimiteriale sud- occidentale -
peraltro anche divisa nello spazio - che per i suoi ricchi
corredi è stata definita la "necropoli nobiliare" (AF). La
relazione esatta tra la necropoli occidentale e quella
principale rimane incerta a causa dei lavori del cantiere,
il cui intervento ha distrutto numerose tombe.
A Kirchheim/Ries sono state ritrovate 518 tombe. L'Uffi-
cio Beni Culturali di Stoccarda ne ha indagato 480. Gli
indizi raccolti suggeriscono la presenza di 581 individui,
ivi comprese le sepolture provvisoriamente recuperate
prima degli scavi sistematici. Tuttavia solo per 570
individui si è potuta ricostruire l'esatta provenienza.
Neuffer-Müller (1980) ha stimato, tenendo conto delle
perdite dovute ai recenti interventi, che il numero
originale di deposizioni si aggira attorno a 700 ca..
L Jorgensen ha presentato nel 1991 i risultati di un'analisi
dei legami di parentela basatasi sui reperti archeologici.
A questo scopo sviluppò una propria cronologia relativa
che differì in alcuni punti dalla cronologia proposta da

Neuffer-Müller. La seguente tabella confronta le due
cronologie.

Neuffer- Müller (1983)
Jorgensen (1991)
Fase 1
metà del 6 see. e ss.
570 - 600
Fase 2
fine 6 see. e primo
quarto del 7 see.
590/600 - 630
Fase 3
secondo e terzo quarto
del 7 see.
630 - 670
Fase 4
ultimo quarto del 7
see.
650 - 670/690
Fase 5
dall'inizio dell'8 see.
circa dal 670

II. Procedimento
11.1 Metodo di analisi dei legami di parentela su
base antropologica
Il metodo applicato in questa ricerca è già stato
sperimentato nell'ambito di due altre necropoli ed è stato
spiegato in un libro di testo (Alt 1997). Esso presuppone
che le comunità inumate ritrovate all'interno di fosse
comuni, necropoli, ecc. rappresentino di regola l'antica
popolazione locale. Queste comunità sociali si distin-
guono in sottogruppi che a causa di una discendenza
comune denotano una somiglianza biologica risp. genetica
relativamente alta. La ricostruzione a partire dai resti ossei
di tali sottogruppi si basa sulla supposizione che individui
biologicamente imparentati si equivalgano o quantomeno
siano molto simili nel quadro di una serie di
caratteristiche fenotipiche proprie alla famiglia
(caratteristiche epigenetiche). Questi caratteri distintivi
vanno identificati tra una miriade di caratteristiche
antropologiche. Al termine dell'operazione si delineano
i gruppi famigliali costituiti dagli individui geneticamente
imparentati. In questo studio i termini "famiglia" e
"parentela" sono quindi utilizzati nella loro valenza
biologica e non in quella sociale, che comprenderebbe
tutti i membri di una comunità abitativa (inclusa la
servitù, i parenti acquisiti, ecc.).
Le caratteristiche, al fine di poterle utilizzare per l'analisi
dei legami di parentela, devono soddisfare le seguenti
importanti esigenze: un'elevata ereditarietà, una bassa
 
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