Di un frammento epigrafico cristiano
biblioteca si conservano gli apografi di Giovanni Maria De Suares
vescovo di Vaison (XXXVIII, 100, f. 171-172) e di Giacomo
Bouchard (XXX, 182, f. 135) che videro anch' essi la epigrafe.
La pubblicarono il De Suares predetto nel suo libro sulle antichità
di Preneste (') e il Fabretti nella sua silloge epigrafica (2). Il
Marini vide e copiò quella parte del frammento racchiusa da
linee e il suo apografo supplito, nella parte perduta, col testo del
Fabretti e con l'apografo suaresiano (3) trovasi pubblicato nel
volume delle sue iscrizioni cristiane edite dal Mai (4). Il De
Rossi, come ho detto nella nota terza, illustra, in una scheda
inedita, il nostro frammento e ne propone migliore lezione, ma
quella scheda scritta molti anni fa, non contiene l'ultimo pen-
siero dell' insigne archeologo ; ed una allusione che egli fa alla
epigrafe, nel suo Bullettino di archeologia cristiana del 1866,
di cui dirò appresso, mi fa persuaso che il De Eossi, pubbli-
cando la scheda, ne avrebbe interamente modificate le conclusioni.
Ed ora eci;o il testo del nostro frammento:
I + VANDALICA RABÌIES HANC VSSIT MARTYRIS AVLAM
\ QVAM PETRVS ^/NTISTES CVLTV MELIORE NOVATA
Lo proponiamo secondo la lezione del Bouchard che diversi-
fica dagli apografi del Morone e del De Suares, dei. quali diamo
(1) Praenestes Antiq., Romae, 1655, p. 283.
(2) Inscr. Antiq., p. 737, n. 477. La pubblicò anche il padre Casi-
miro da Roma {Memorie istoriche delle chiese e dei conventi dei frati
minori della prov. romana, Roma 1764, p. 268) togliendola dal libro su
citato del De Suares.
(3) Lo desumo da una delle schede inedite del compianto comm. G. B. De
Rossi, preparate circa quarant'anni or sono, per la sua grande raccolta
delle iscrizioni cristiane di Roma, nella quale il sommo maestro illustra il
nostro frammento e ne propone migliore lezione, e che il eh. amico prof. Gatti,
con la sua usata cortesia, di cui gli rendo qui pubblicamente grazie, mise a
mia completa disposizione.
(4) Scriptorum Veterum Nova Collectio, V, p. 158, n. 3.
biblioteca si conservano gli apografi di Giovanni Maria De Suares
vescovo di Vaison (XXXVIII, 100, f. 171-172) e di Giacomo
Bouchard (XXX, 182, f. 135) che videro anch' essi la epigrafe.
La pubblicarono il De Suares predetto nel suo libro sulle antichità
di Preneste (') e il Fabretti nella sua silloge epigrafica (2). Il
Marini vide e copiò quella parte del frammento racchiusa da
linee e il suo apografo supplito, nella parte perduta, col testo del
Fabretti e con l'apografo suaresiano (3) trovasi pubblicato nel
volume delle sue iscrizioni cristiane edite dal Mai (4). Il De
Rossi, come ho detto nella nota terza, illustra, in una scheda
inedita, il nostro frammento e ne propone migliore lezione, ma
quella scheda scritta molti anni fa, non contiene l'ultimo pen-
siero dell' insigne archeologo ; ed una allusione che egli fa alla
epigrafe, nel suo Bullettino di archeologia cristiana del 1866,
di cui dirò appresso, mi fa persuaso che il De Eossi, pubbli-
cando la scheda, ne avrebbe interamente modificate le conclusioni.
Ed ora eci;o il testo del nostro frammento:
I + VANDALICA RABÌIES HANC VSSIT MARTYRIS AVLAM
\ QVAM PETRVS ^/NTISTES CVLTV MELIORE NOVATA
Lo proponiamo secondo la lezione del Bouchard che diversi-
fica dagli apografi del Morone e del De Suares, dei. quali diamo
(1) Praenestes Antiq., Romae, 1655, p. 283.
(2) Inscr. Antiq., p. 737, n. 477. La pubblicò anche il padre Casi-
miro da Roma {Memorie istoriche delle chiese e dei conventi dei frati
minori della prov. romana, Roma 1764, p. 268) togliendola dal libro su
citato del De Suares.
(3) Lo desumo da una delle schede inedite del compianto comm. G. B. De
Rossi, preparate circa quarant'anni or sono, per la sua grande raccolta
delle iscrizioni cristiane di Roma, nella quale il sommo maestro illustra il
nostro frammento e ne propone migliore lezione, e che il eh. amico prof. Gatti,
con la sua usata cortesia, di cui gli rendo qui pubblicamente grazie, mise a
mia completa disposizione.
(4) Scriptorum Veterum Nova Collectio, V, p. 158, n. 3.