dell' isola Portuense.
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in nota le varianti specialmente in questi due punti : nella +
premessa al frammento invece del monogramma di Gesù Cristo -P-
e nel participio navata invece del perfetto novavit; ma la lezione
del Bouchard è preferibile alle altre due, nota il De Rossi, per-
chè confermata da quella parte del frammento che il Marini potè
trascrivere e nella quale appunto egli vide la +.
Stabilito così il testo del nostro frammento, dobbiamo in-
nanzi tutto domandarci: a quale età devesi esso attribuire? dove
era situata la chiesa che fu arsa dalla rabbia vandalica ? a quale
diocesi era preposto, e in qual tempo visse il vescovo Pietro da cui
venne restaurata ? A queste domande cercò di rispondere, per primo,
il De Suares, in una lettera del 10 ottobre 1658, diretta al cardi-
nal Francesco Barberini, e datata da Vaison, (2) nella quale propone
due congetture : la prima, che la chiesa di s. Giovanni Battista nel-
l'isola Licaonia sia stata bruciata dai Vandali, quando, nel 455,
vennero col loro re Genserico a saccheggiare Boma, nel qual caso
il suo restauratore sarebbe Pietro vescovo di Porto, nella cui giu-
risdizione era appunto l'isola Licaonia, che intervenne al sinodo
romano, al tempo di s. Ilaro Papa, ossia nel 465 (3); la seconda,
(!) V.l:-P-Morone, De Suares, Fabretti; RABIS, MA...1S, Pabretti; AVLA,
De Suares; -V.2: ANTISTIS, De Suares, Pabretti, Marini, De Eossi; MELIORI, De
Suares, Fabretti; NOVAVIT, Morone, De Suares; NOVAVI,Fabretti, Marini.
(z) La lettera si trova nel codice Barberiniano XXXVIII, 34, p. 89-90;
ed è una risposta ad una lettera del cardinal Francesco Barberini del 25
Agosto 1658 (oggi non esistente), nella quale il cardinale non comunicò al De
Suares il frammento epigrafico ritrovato dal Morone, come pensa il De Eossi,
perchè già il De Suares lo conosceva e lo aveva pubblicato nel suo libro su ri-
cordato intorno a Preneste, tre anni prima, ma gli propone, o gli chiede alcune
spiegazioni sul frammento stesso, come panni di intendere dalla risposta
del De Suares medesimo che comincia così : « La santa curiosità di V. Em.
in questa lontananza mi dà modo d'imparare sempre, così fo della benig.ma
sua delli 25 agosto, quale mi insegna che l'Episcopio Portuense etc. ».
(3) Il Sinodo fu aperto dal pontefice Ilaro il 19 novembre 465 (Flavio
Basilisco et Herminerico viris clarissimis consulilus sub die Xlll Kalen-
darum Decembrium) in basilica sanctae Mariae alla presenza di cinquanta
vescovi fra i quali appunto è nominato Petrus Portuensis. (Decretum syno-
dale Eilari Papae in Thiel, Epistolae Eomanorum Pontificum, I, 159). Cf.
Gams, Series Episcopo-rum, p. A HI.
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in nota le varianti specialmente in questi due punti : nella +
premessa al frammento invece del monogramma di Gesù Cristo -P-
e nel participio navata invece del perfetto novavit; ma la lezione
del Bouchard è preferibile alle altre due, nota il De Rossi, per-
chè confermata da quella parte del frammento che il Marini potè
trascrivere e nella quale appunto egli vide la +.
Stabilito così il testo del nostro frammento, dobbiamo in-
nanzi tutto domandarci: a quale età devesi esso attribuire? dove
era situata la chiesa che fu arsa dalla rabbia vandalica ? a quale
diocesi era preposto, e in qual tempo visse il vescovo Pietro da cui
venne restaurata ? A queste domande cercò di rispondere, per primo,
il De Suares, in una lettera del 10 ottobre 1658, diretta al cardi-
nal Francesco Barberini, e datata da Vaison, (2) nella quale propone
due congetture : la prima, che la chiesa di s. Giovanni Battista nel-
l'isola Licaonia sia stata bruciata dai Vandali, quando, nel 455,
vennero col loro re Genserico a saccheggiare Boma, nel qual caso
il suo restauratore sarebbe Pietro vescovo di Porto, nella cui giu-
risdizione era appunto l'isola Licaonia, che intervenne al sinodo
romano, al tempo di s. Ilaro Papa, ossia nel 465 (3); la seconda,
(!) V.l:-P-Morone, De Suares, Fabretti; RABIS, MA...1S, Pabretti; AVLA,
De Suares; -V.2: ANTISTIS, De Suares, Pabretti, Marini, De Eossi; MELIORI, De
Suares, Fabretti; NOVAVIT, Morone, De Suares; NOVAVI,Fabretti, Marini.
(z) La lettera si trova nel codice Barberiniano XXXVIII, 34, p. 89-90;
ed è una risposta ad una lettera del cardinal Francesco Barberini del 25
Agosto 1658 (oggi non esistente), nella quale il cardinale non comunicò al De
Suares il frammento epigrafico ritrovato dal Morone, come pensa il De Eossi,
perchè già il De Suares lo conosceva e lo aveva pubblicato nel suo libro su ri-
cordato intorno a Preneste, tre anni prima, ma gli propone, o gli chiede alcune
spiegazioni sul frammento stesso, come panni di intendere dalla risposta
del De Suares medesimo che comincia così : « La santa curiosità di V. Em.
in questa lontananza mi dà modo d'imparare sempre, così fo della benig.ma
sua delli 25 agosto, quale mi insegna che l'Episcopio Portuense etc. ».
(3) Il Sinodo fu aperto dal pontefice Ilaro il 19 novembre 465 (Flavio
Basilisco et Herminerico viris clarissimis consulilus sub die Xlll Kalen-
darum Decembrium) in basilica sanctae Mariae alla presenza di cinquanta
vescovi fra i quali appunto è nominato Petrus Portuensis. (Decretum syno-
dale Eilari Papae in Thiel, Epistolae Eomanorum Pontificum, I, 159). Cf.
Gams, Series Episcopo-rum, p. A HI.