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G. Marchetti Longhi
II Lanciani poi, dopo aver anch'egli consentito in tale opi-
nione recentemente, in un suo studio, la smentì adducendo, tra
l'altro, le troppo recenti origini di S. Maria dei Cerchi, affer-
mate, ma non provate, dall'Armellini come non anteriori al sei-
cento, perchè essa potesse identificarsi con la chiesa, tanto sicu-
ramente più antica, di S. Maria de Gradellis (1).
Il Tomassetti, a dubitare della veridicità dell'asserto del-
l'Armellini, era indotto principalmente dalla testimonianza, a lui
ancora visibile, negli stemmi superstiti dei Cenci, di un antico
patronato, certo anteriore al seicento, di questa famiglia su la
chiesa di S. Maria dei Cerchi.
Tal particolare mi fa piuttosto riflettere alla possibilità che in
questa chiesa, sotto nome diverso, debba riconoscersi, non tante
S. Maria de Gradellis, quanto, invece, la coeva, o forse più an-
tica, S. Maria de Manu, sorgente effettivamente tra le proprietà
dei Cenci, come può desumersi dalla probabile vicinanza del
palazzo della mano marmorea e sita « in pede Palatii Majoris
ad Cerculos ».
Quanto alla ubicazione proposta ultimamente dal Lanciani
per S. Maria de Gradellis, la quale dovrebbe riconoscersi nella
profanata chiesina di S. Aniano. ancor riconoscibile all'angolo
di Via della Bocca della Verità con Via di S. Giorgio in Velabro,
certo molte circostanze, quali emergono dai documenti addotti
dal Lanciani, inducono a ritenerla veritiera, non tanto per la
coincidenza proposta, quanto per la zona in cui essa doveva
sorgere (2).
Così, la posizione assegnatale dai Cataloghi, sopratutti da
quello di Torino, tra S. Maria de Secundicerio (S. Maria Egiziaca ?)
e S. Anastasia ; così, la sua non dubbia vicinanza, se non conti-
guità, con S. Gregorio de Gradellis, egualmente collocato ; così,
(') Lanciani, Storia degli Scavi, I, pag. 90.
. (2) M. Armellini, Le chiese di Roma (ed. cit.) pag. 179 ; Lanciani, I por-
tici de Foro Ohtorio etc. in Boll. Coinm. Arch. pag. 179.
G. Marchetti Longhi
II Lanciani poi, dopo aver anch'egli consentito in tale opi-
nione recentemente, in un suo studio, la smentì adducendo, tra
l'altro, le troppo recenti origini di S. Maria dei Cerchi, affer-
mate, ma non provate, dall'Armellini come non anteriori al sei-
cento, perchè essa potesse identificarsi con la chiesa, tanto sicu-
ramente più antica, di S. Maria de Gradellis (1).
Il Tomassetti, a dubitare della veridicità dell'asserto del-
l'Armellini, era indotto principalmente dalla testimonianza, a lui
ancora visibile, negli stemmi superstiti dei Cenci, di un antico
patronato, certo anteriore al seicento, di questa famiglia su la
chiesa di S. Maria dei Cerchi.
Tal particolare mi fa piuttosto riflettere alla possibilità che in
questa chiesa, sotto nome diverso, debba riconoscersi, non tante
S. Maria de Gradellis, quanto, invece, la coeva, o forse più an-
tica, S. Maria de Manu, sorgente effettivamente tra le proprietà
dei Cenci, come può desumersi dalla probabile vicinanza del
palazzo della mano marmorea e sita « in pede Palatii Majoris
ad Cerculos ».
Quanto alla ubicazione proposta ultimamente dal Lanciani
per S. Maria de Gradellis, la quale dovrebbe riconoscersi nella
profanata chiesina di S. Aniano. ancor riconoscibile all'angolo
di Via della Bocca della Verità con Via di S. Giorgio in Velabro,
certo molte circostanze, quali emergono dai documenti addotti
dal Lanciani, inducono a ritenerla veritiera, non tanto per la
coincidenza proposta, quanto per la zona in cui essa doveva
sorgere (2).
Così, la posizione assegnatale dai Cataloghi, sopratutti da
quello di Torino, tra S. Maria de Secundicerio (S. Maria Egiziaca ?)
e S. Anastasia ; così, la sua non dubbia vicinanza, se non conti-
guità, con S. Gregorio de Gradellis, egualmente collocato ; così,
(') Lanciani, Storia degli Scavi, I, pag. 90.
. (2) M. Armellini, Le chiese di Roma (ed. cit.) pag. 179 ; Lanciani, I por-
tici de Foro Ohtorio etc. in Boll. Coinm. Arch. pag. 179.