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Domenicano, Lydia: Aristophane o Epicarmo?
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.14894#0257
ARISTOFANE 0 EPICARDIO ?
Sul mistero che ancora, avvolge la così detta testa dello pseudo-
Seneca, che è stata il tormento di tanti dotti per stabilirne l'iden-
tificazione, la dottoressa Margherita Bieber ha voluto portare
anch'essa, con uno studio pubblicato nelle Miti, des deut. arch.
Ihst. {Róm. Ali., voi. XXXII, 1917, pag. 122, Aristophanes)
il suo contributo di dottrina, che non sembra purtroppo desti-
nato a conseguire lo sperato successo.
Dopo la scoperta della doppia erma di Socrate e Se-
neca avvenuta nel 1813, gli archeologi, i quali, escluso il Win-
ckelmann, sino a quel tempo avevano accettato l'identificazione
dell'Orsini, basata sulla somiglianza della testa in parola con un
Seneca scolpito in un medaglione, si abbandonarono ad una ri-
cerca affannosa per rintracciare nel mondo antico l'uomo celebre
la cui immagine era stata tanto desiderata come dimostra il
fatto che ne sono state rinvenute oltre 30 fra marmoree e bronzee
icone. Ma per la pochezza delle notizie e degli elementi di ricono-
scimento che accompagnano le repliche dello pseudo-Seneca,il
risultato ottenuto dal lungo studio non è stato confortante; molte
sono state le ipotesi, ma tot capita tot sententiae ; vi è stato un
tacito accordo solo nel ritenere che il ritratto rappresentasse
un greco ; fanno eccezione il Comparetti e il Lippold che hanno
voluto ravvisarvi rispettivamente L. Calpurnio Pisone Ceso-
nino (r) e T. Lucrezio Caro (2).
(>) Pompei e la regione sotterrata dal Vesuvio nell'anno LXX1X, p. 168.
(») Cfr. G. Lippold, in Miti, des d ut. '-anhwl g. Inst. {Rón. Alt.,
voi. XXXIII, 1918, pag. 16-18 ; Ronographisiìie ProV.e,, e).
L'ipotesi del Lippold è insostenibile non solo per i pregi stilistici dello
pseudo-Seneca, che fanno risalire l'opera d'arte all'età ellenistica, ma anche
16
Sul mistero che ancora, avvolge la così detta testa dello pseudo-
Seneca, che è stata il tormento di tanti dotti per stabilirne l'iden-
tificazione, la dottoressa Margherita Bieber ha voluto portare
anch'essa, con uno studio pubblicato nelle Miti, des deut. arch.
Ihst. {Róm. Ali., voi. XXXII, 1917, pag. 122, Aristophanes)
il suo contributo di dottrina, che non sembra purtroppo desti-
nato a conseguire lo sperato successo.
Dopo la scoperta della doppia erma di Socrate e Se-
neca avvenuta nel 1813, gli archeologi, i quali, escluso il Win-
ckelmann, sino a quel tempo avevano accettato l'identificazione
dell'Orsini, basata sulla somiglianza della testa in parola con un
Seneca scolpito in un medaglione, si abbandonarono ad una ri-
cerca affannosa per rintracciare nel mondo antico l'uomo celebre
la cui immagine era stata tanto desiderata come dimostra il
fatto che ne sono state rinvenute oltre 30 fra marmoree e bronzee
icone. Ma per la pochezza delle notizie e degli elementi di ricono-
scimento che accompagnano le repliche dello pseudo-Seneca,il
risultato ottenuto dal lungo studio non è stato confortante; molte
sono state le ipotesi, ma tot capita tot sententiae ; vi è stato un
tacito accordo solo nel ritenere che il ritratto rappresentasse
un greco ; fanno eccezione il Comparetti e il Lippold che hanno
voluto ravvisarvi rispettivamente L. Calpurnio Pisone Ceso-
nino (r) e T. Lucrezio Caro (2).
(>) Pompei e la regione sotterrata dal Vesuvio nell'anno LXX1X, p. 168.
(») Cfr. G. Lippold, in Miti, des d ut. '-anhwl g. Inst. {Rón. Alt.,
voi. XXXIII, 1918, pag. 16-18 ; Ronographisiìie ProV.e,, e).
L'ipotesi del Lippold è insostenibile non solo per i pregi stilistici dello
pseudo-Seneca, che fanno risalire l'opera d'arte all'età ellenistica, ma anche
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