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Instytut Sztuki (Warschau) [Hrsg.]; Państwowy Instytut Sztuki (bis 1959) [Hrsg.]; Stowarzyszenie Historyków Sztuki [Hrsg.]
Biuletyn Historii Sztuki — 65.2003

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Nr. 1
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Rizzi, Alberto: Ritrattistica "ad naturam" del Bellotto varsaviense
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https://doi.org/10.11588/diglit.49349#0073

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RiTRATTISTICA "ad NATURAM" DEL BeLLOTTO VARSAVIENSE

67

7. Bernardo Bellotto, Veduta di
Ujazdów e Łazienki (1775).
Varsavia, Muzeum Narodowe.
Particolare eon la figlia maggiore
del Bellotto, Maria Józefa
e suo marito Hermann Karl
De Perthees


Pce Joseph Poniatowski, neveu du Roi46". 11 dipinto e del 1773 allorche il principe aveva
appena dieci anni anche se qui ne dimostra almeno tre di piu47. Bellotto in questo segue

46 Catalogue des Tableaux appartenant d Sa Maj. le Roi de Pologne, 1975 (catalogo ms pubblicato in T. MAŃKOW-
SKI, Galerja Stanisława Augusta, volL 2, Lwów 1932).

47 Sul dipinto cosi scrive ROTTERMUND (Bernardo Bellotto a Varsavia, cit., p. 38): "Quest'opera segna lo spartiacque
nell'attivita artistica del Bellotto. Infatti si nota un modo piu naturale di stendere il colore e di ritrarre il soggetto, un uso
piu ampio della gamma coloristica, una resa piu accurata dei contrasti chiaroscurali e, nell'atmosfera piena di lirismo, si
percepisce il rapporto panico del pittore eon la natura. Grazie a questi nuovi valori su cui era basata la composizione
delle opere dell'artista, il paesaggio risulta diverso rispetto a quelli piu convenzionali dipinti dai predecessori e anticipa
di molto la pittura paesaggistica del XIX secolo". In realta tale carattere di "spartiacque" nel paesaggismo bellottiano, a
cominciare dal "rapporto panico eon la natura", e appieno rappresentato dalla stupefacente Yallata dell'Elba dai pressi
di Gamig (cioe verso Pillnitz e Pirna), eseguita un decennio prima dei Prati di Wilanów e da me scoperta, senza alcun
strombazzamento, nei depositi della Gemaldegalerie dresdense grazie anche alla collaborazione di Harald Marx e Geo-
rge Weber il quale cosi infatti al riguardo scrive: "Per molto tempo si e creduto che la veduta esposta all'Accademia [di
Dresda] del 1767 fosse andata perduta, finche nel 1994 Alberto Rizzi non 1'ha identificata con il paesaggio in mostra.
Cosi il quadro, a lungo dimenticato in un deposito del castello di Pillnitz, e stato riconosciuto come importante capola-
voro del periodo di Bellotto a Dresda" (G. WEBER, scheda 86, in Bernardo Bellotto. 1772-1780, cit., p. 248). Si
aggiunga alla bibliografia: A. RIZZI, Una vallata dell'Elba di Bellotto, prodromo degli infiniti di Wilanów e di Łazien-
ki, in Polonia 1795 - Venezia 1797. Morte ed ereditd di due repubbliche (Atti del convegno di Varsavia a cura di H.
Osiecka-Samsonowicz), Warszawa 2002, pp. 273-281: vi si rivelano alcune inedite delicate circostanze relative al rico-
noscimento del dipinto omesse nell'articolo in cui ne annunciavo la scoperta (IDEM, Bernardo Bellotto: un ritrovato
capolavoro del secondo periodo dresdense, in "Atti dell'lstituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti", cl. s.m., CLIII,
1994-1995, pp. 197-212).
 
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