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Bulletin du Musée National de Varsovie — 7.1966

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No. 1
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Kozakiewicz, Stefan; Bellotto, Bernardo [Ill.]: Il motivo capitolino nell'arte di Bernardo Bellotto
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https://doi.org/10.11588/diglit.17161#0018

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1. Bernardo Bellotto, II Campidoglio, disegno, Varsavia, Muzeum Narodowe ^ ;,

Perche non fu portato a termine, non sappiamo; anche cosi peró poteva servire di modello per i
dipinti, giacche lo schema lineare, pronto ad esser riportato sulla tela del quadro da eseguire,
venne qui gia definitivamente stabilito. Ma, puó darsi, esisteva un altro disegno identieo — smar-
rito — in cui la stessa composizione si presentava ancora piu finita in dettagli.

2. Un ąuadro e strettamente collegato eon il disegno di Varsavia: h la veduta del Campidoglio
nella raccolta di Petworth House in Inghilterra4 (fig. 2). La composizione e nella parte di archi-
tettura una fedele ripetizione; anche le zone d'ombra suggerite nel disegno, le ritroviamo pure
nel dipinto. L'ultimo, pero, b arriechito di macchiette di cui il disegno e completamente privo.
Attribuito dapprima al Canaletto, poi al Bellotto, il dipinto k stato recentemente sottoposto
ad una breve analisi da parte del Constable nella sua monografia fondamentale del Canal e, ben-
che introdotto nel catalogo delie sue operę (come "attributed to Canaletto") venne dalFautore
creduto piuttosto opera eon alcuni tratti bellottiani che favorizzano Fattribuzione al Nostro5.
Un'opera di ąueste dunque, poche ma tanto discusse, dove i tratti del maestro s'immischiano
a quelli del nipote gia in tratto di liberarsi dal suo potente influsso. Mi pronuncio per Fattribu-
zione al Bellotto senza tante riserve. Non per questo che il quadro di Petworth House ripete lo
schema del disegno bellottiano. Come tentó di dimostrare in un altro posto0, nelle condizioni
specifiche delia bottega canalettiana negli anni 49'del Settecento, 1'identita di un disegno del
Bellotto eon un quadro non prova che il dipinto debba sempre esser suo: i disegni-modelli di

4. Inv.: 667; olio su tela, cm. 86,4 X 148,6. Nella raccolta di Petworth House giunse dopo U 1836. Cf. C. H. Collins Baker
Cataloguc of the Petworth Collcclion of Piclures in the Possession of Lord Leconfield, London, 1920, p. 13, n. 667 (come
Canaletto); T. Ashby and W. G. Constable, "Canaletto and Bellotto in Rome", The Burlington Magazine, XLVI, 1925,
p- 214, u. 9 (come probabilmente Bellotto); H. A. Fritzschc, op. cii., p. 121, VG 163 (come Bellotto); II. Siebcnhuner,
Das Kapitol in Ront. Idee und Geslalt, Miinehen (1954), p. 118; F. Haskell and M. Levey, "Art exhibitions in 18th
century Venice", Arte Vcrieta, XII, 1958, p. 184; menzionato pure in tutti i cataloghi delie mostre citati sopra sotto
il n. 2.

5. W. G. Constable, op. cii., I, pi. 73 e II, pp. 369—70, n. 398.

6. In una communieazione non ancora pubblicata presentata alla conferenza scientifica bellottiana nel Museo Nazionaie
di Varsavia nel settembre 1964 (Posto del Bellotto helia bottega di Canal). Cf. pure (a mia introduzione nel catalogo del-
ia mostra del Bellotto a Yienna, 1965, op. cii., p. 13.

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