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-( V )-
al terzo volume. Queste comprese, sedici tavole sono state aggiunte da
me alle 104 già preparate dal eh. Brunii, cioè: I. IA. II XIX XXUI
XXX. XXXVI. XLIV. LXXIII. LXXX. LXXXI. LXXXIV. LXXXVII. XCUL
CHI. CXII. Il numero totale delle tavole fu così portato a 120. La di-
sposizione attuale fu fatta da me, dovendosi cambiare quella ideata dal
eh. Brunn in conseguenza delle aggiunte sopra citate e della nuova inter-
pretazione di alcune serie di rilievi.

Il testo nella forma esterna doveva naturalmente conformarsi a quello
del primo volume. Di ogni rilievo si notano la provenienza, la loca-
lità ove esso si conserva attualmente, poi le pubblicazioni anteriori e
la lunghezza in metri. Quando il materiale non è menzionato espressa-
mente, s'intende quello che predomina nel rispettivo territorio, cioè a
Volterra l'alabastro, a Chiusi una qualità differente della stessa pietra
a Perugia il travertino. Segue quindi una succinta descrizione della rap-
presentanza, oppure, quando si tratta di una replica, l'indicazione delle
particolarità in cui essa differisce dall'esemplare inciso. Finalmente ho
tentato di dare un'interpretazione breve, ma per quanto potevo completa
di ogni rappresentanza o serie di rappresentanze, ed a tal fine non ho
scansato neppure le disquisizioni puramente letterarie che spesso si of-
frono spontaneamente a chi vuol rendersi conto di tutle le particolarità
di una data composizione. E tanto più mi credetti autorizzato e fino ob-
bligato ad oltrepassare in questo modo i limiti originariamente stabiliti
dal eh. Brunn, inquantocchè un lavoro sistematico, quale quello dello
Schlie sopra i rilievi del ciclo troico, faceva difetto per i monumenti
radunati in questo volume.

Il metodo dell' interpretazione è stato egregiamente esposto dal
eh. Brunn, ed io ho tentato di conformarmi all'esempio dato dal maestro
Però, mentre approvo pienamente le sue belle osservazioni sopra le pra-
tiche usate dai lavoranti etruschi nel mettere insieme le loro composi-
zioni, sono arrivalo a conclusioni differenti intorno ai supposti rapporti fra
questi monumenti e la letteratura antica, che non posso fare a meno di
accennare brevemente. ' I lavoranti etruschi ' — così dice molto bene il
eh. Brunn - ' in genere si contentarono di aggruppare intorno ad un
dato centro un numero di figure più o meno tipiche '. Ora se, come ho
fatto notare in molti luoghi del mio testo ed in quello dell'opera sopra
gli specchi etruschi, queste figure secondarie non si adattono punto al
 
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