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' Cretesi ' la carcerazione e la fuga di Dedalo ebbero luogo molto prima
dell'arrivo di Teseo, così è sommamente probabile che nel ' Teseo ' l'ar-
tefice ateniese non avesse parte alcuna e che Arianna sola sapesse sal-
vare l'eroe amato. Di fatti Dedalo non è menzionato nella favola k2 di
Igino. Un'altra innovazione di Euripide ce la fa supporre il nostro ri-
lievo. A quel poeta, che (al dir di Dione Crisostomo Orai. 52, 7) non
si contentò di riprodurre semplicemente i fatti (mitici), ma curava tutti i
particolari e cercò di scansar tutto ciò che potesse sembrar inverosimile,
non potè sfuggire quanto apparisse tale la fuga clandestina di Teseo con
tutti i compagni e con.la figlia del re da un'isola tanto ben custodita,
e per ciò pare abbia inventato un intreccio affatto nuovo, che ci figu-
riamo all'incirca così: All'apparir delle vittime Minosse, come al solito,
ordina di darle in cibo al Minotauro. In un diverbio fra il re e Teseo,
nel quale il carattere crudele e superbo del re doveva spiccare, Teseo,
dopo finte istanze di risparmiar la vita degli innocenti, chiede finalmente
che, se gli riuscisse di uccidere il mostro e di uscire dal laberinto, po-
trebbe ricondurre liberamente in patria i compagni. Il tiranno, che ri-
tiene impossibile e l'una e l'altra impresa, acconsente, beffando crudel-
mente il coraggioso giovane. Quando questi poi gli apparisce dinanzi
vincitore, Minosse non vuole stare alla propria parola, ma cede final-
mente all'eloquenza oppure ad un'astuzia di Teseo. Partito questo coi
compagnij si scopre che Arianna è fuggita con esso lui, e quando il re
furioso, i cui bastimenti dominavano i mari, comanda che si inseguano
i fuggitivi, un deus ex machina (forse Bacco stesso) glielo vieta rive-
landogli che sua figlia è destinata in isposa a Bacco.
Non c'illudiamo che questo saggio sommario di ricostruzione del
dramma euripideo sia molto problematico, ma forse ci si vorrà concedere
almeno, che quel diverbio di Teseo e Minosse dopo l'uccisione del Mino-
tauro, quale è rappresentato nel nostro rilievo, faccia presupporre uno
sviluppo simile, e che dall'altro lato sia almeno probabile il connesso da
noi supposto fra il rilievo e la tragedia disgraziatamente perduta di
Euripide.
Le rappresentanze del combattimento fra Teseo ed il Minotauro (nu-
meri 1-3) possono dipendere ugualmente dal dramma euripideo, ma
manca a noi ogni argomento positivo per provarlo.
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' Cretesi ' la carcerazione e la fuga di Dedalo ebbero luogo molto prima
dell'arrivo di Teseo, così è sommamente probabile che nel ' Teseo ' l'ar-
tefice ateniese non avesse parte alcuna e che Arianna sola sapesse sal-
vare l'eroe amato. Di fatti Dedalo non è menzionato nella favola k2 di
Igino. Un'altra innovazione di Euripide ce la fa supporre il nostro ri-
lievo. A quel poeta, che (al dir di Dione Crisostomo Orai. 52, 7) non
si contentò di riprodurre semplicemente i fatti (mitici), ma curava tutti i
particolari e cercò di scansar tutto ciò che potesse sembrar inverosimile,
non potè sfuggire quanto apparisse tale la fuga clandestina di Teseo con
tutti i compagni e con.la figlia del re da un'isola tanto ben custodita,
e per ciò pare abbia inventato un intreccio affatto nuovo, che ci figu-
riamo all'incirca così: All'apparir delle vittime Minosse, come al solito,
ordina di darle in cibo al Minotauro. In un diverbio fra il re e Teseo,
nel quale il carattere crudele e superbo del re doveva spiccare, Teseo,
dopo finte istanze di risparmiar la vita degli innocenti, chiede finalmente
che, se gli riuscisse di uccidere il mostro e di uscire dal laberinto, po-
trebbe ricondurre liberamente in patria i compagni. Il tiranno, che ri-
tiene impossibile e l'una e l'altra impresa, acconsente, beffando crudel-
mente il coraggioso giovane. Quando questi poi gli apparisce dinanzi
vincitore, Minosse non vuole stare alla propria parola, ma cede final-
mente all'eloquenza oppure ad un'astuzia di Teseo. Partito questo coi
compagnij si scopre che Arianna è fuggita con esso lui, e quando il re
furioso, i cui bastimenti dominavano i mari, comanda che si inseguano
i fuggitivi, un deus ex machina (forse Bacco stesso) glielo vieta rive-
landogli che sua figlia è destinata in isposa a Bacco.
Non c'illudiamo che questo saggio sommario di ricostruzione del
dramma euripideo sia molto problematico, ma forse ci si vorrà concedere
almeno, che quel diverbio di Teseo e Minosse dopo l'uccisione del Mino-
tauro, quale è rappresentato nel nostro rilievo, faccia presupporre uno
sviluppo simile, e che dall'altro lato sia almeno probabile il connesso da
noi supposto fra il rilievo e la tragedia disgraziatamente perduta di
Euripide.
Le rappresentanze del combattimento fra Teseo ed il Minotauro (nu-
meri 1-3) possono dipendere ugualmente dal dramma euripideo, ma
manca a noi ogni argomento positivo per provarlo.
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