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Punica , la quale al dire di Tito Livio fu maxi-
me memorabile omnium, e che la posterità ri-
corda ancora gravissima, dopo le tante sofferte
dall' umanità> Venendo }m Annibale in Italia, il
Senato Romano giudicò bene spedire in Pozzuoli
Quinto Fabio Massimo con una guarnigione di6000
fanti; affinchè in caso di bisogno si opponesse ai
Cartaginesi, e circa venti anni dopo della venuta
di un tale presidio sul suolo puteolano al dire dello
stesso Livio, vi fu dedotta una Colonia Romana di
300 uomini; nell'anno di Roma 560. — Coloniae
Civium Romanorum eo arino deductae sunt Pu-
teolos, Vultumum et Lìnternum, treceni homines
in singulas. Deduxere Triumviri Ti. Sempronius
Longus, qui tum erat Consul. M. Servilius Q. 3H-
nutius Thermus. Lib: 34. Cap. 4S. Elasso qualche
tempo la città di Pozzuoli incominciò ad essere
frequentata da molli altri Romani, ed aumentossi
grandemente il suo commercio assieme con le sue
abitazioni e monumenti. Nel tempo appunto della
grande frequenza dei Romani, la città mutò nome,
al dire di Slrabone; e lasciando quello di Dicear-
chia^ prese l'altro di Puteoli. —Bello autem quod
ductu et auspicio gerebatur Annibalis , Romani
frequenlibus acculis habitatum reddiderunt et
nomine e Dicearchia permutato a puteorum fre-
quentici Puteolos appellaver e.Lib. V. (1) La for-
ma dell' antica città di Pozzuoli, dietro un mio
studio topografico , raffiguravasi ad un vastissimo
Teatro Greco dell' epoca dei Seleucidi , un poco
(1) Sulle Etimologie di Dicearchia e Puteoli, varie sono le opi-
nioni degli Archeologi, alcuni si appoggiano su Varrone , altri su
Strabone , ed altri su dei scrittori posteriori. Vedi perciò la memo-
ria dell'Archeologo Salvatore Pisano VeTdino, approvata dall'Acca-
demia di Archeologia di Napoli nel 27 aprile 1858.
Punica , la quale al dire di Tito Livio fu maxi-
me memorabile omnium, e che la posterità ri-
corda ancora gravissima, dopo le tante sofferte
dall' umanità> Venendo }m Annibale in Italia, il
Senato Romano giudicò bene spedire in Pozzuoli
Quinto Fabio Massimo con una guarnigione di6000
fanti; affinchè in caso di bisogno si opponesse ai
Cartaginesi, e circa venti anni dopo della venuta
di un tale presidio sul suolo puteolano al dire dello
stesso Livio, vi fu dedotta una Colonia Romana di
300 uomini; nell'anno di Roma 560. — Coloniae
Civium Romanorum eo arino deductae sunt Pu-
teolos, Vultumum et Lìnternum, treceni homines
in singulas. Deduxere Triumviri Ti. Sempronius
Longus, qui tum erat Consul. M. Servilius Q. 3H-
nutius Thermus. Lib: 34. Cap. 4S. Elasso qualche
tempo la città di Pozzuoli incominciò ad essere
frequentata da molli altri Romani, ed aumentossi
grandemente il suo commercio assieme con le sue
abitazioni e monumenti. Nel tempo appunto della
grande frequenza dei Romani, la città mutò nome,
al dire di Slrabone; e lasciando quello di Dicear-
chia^ prese l'altro di Puteoli. —Bello autem quod
ductu et auspicio gerebatur Annibalis , Romani
frequenlibus acculis habitatum reddiderunt et
nomine e Dicearchia permutato a puteorum fre-
quentici Puteolos appellaver e.Lib. V. (1) La for-
ma dell' antica città di Pozzuoli, dietro un mio
studio topografico , raffiguravasi ad un vastissimo
Teatro Greco dell' epoca dei Seleucidi , un poco
(1) Sulle Etimologie di Dicearchia e Puteoli, varie sono le opi-
nioni degli Archeologi, alcuni si appoggiano su Varrone , altri su
Strabone , ed altri su dei scrittori posteriori. Vedi perciò la memo-
ria dell'Archeologo Salvatore Pisano VeTdino, approvata dall'Acca-
demia di Archeologia di Napoli nel 27 aprile 1858.