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XXVIII

di questi esami stringerò brevemente in due punti le nozioni, che stimo ne-
cessarie a sapere circa quel martirologio. Accennerò in prima le relazioni,
eh' esso ha con quello di Adone ; poscia quale e quanta ne è l'autorità.

Adone arcivescovo di Vienna in Francia s'accinse a compilare circa la
metà del secolo nono un compendio degli atti dei santi distribuiti in tutti i
giorni dell' anno secondo l'ordine del calendario ; e per avere una norma a
seguire rispetto a quest' ordine, prescelse un martirologio , che trovò in Ra-
venna, giudicò assai antico, e seppe o gli fu detto essere stato mandato da
un romano pontefice ad un vescovo di Aquileja. A capo della sua opera egli
trascrisse quel martirologio ; e lo testifica nella prefazione. Ma nei codici ado-
niani i dotti del secolo XVI, massime il Baronio, in vano cercarono quel pre-
zioso documento; perchè i copisti, giudicatolo inutile, l'avevano trasandato.
Al fine esso fu rinvenuto in un manoscritto di Colonia; e il Rosweido indi
lo pubblicò con grande plauso degli eruditi ; l'intitolò vetus romanum, e lo
credette quello medesimo, del quale parla s. Gregorio il grande nella notissima
lettera ad Eulogio alessandrino. Alcune poche feste quivi segnate, istituite nel
settimo secolo o nei primi anni dell'ottavo, dall'editore furono tenute in conto
di posteriori interpolazioni. Dopo il primo plauso però cominciarono le critiche
discussioni e diffidenze; e rinvenuto poi il martirologio geronimiano tanto più
ricco e tanto maggior sapore avente di arcaismo, il vetus romanum del Rosweido
assai decadde dalla stima di molta antichità. Anzi parecchi dotti, e fra questi
il sommo Fiorentini, opinarono quel documento trovato in un solo codice di
Colonia non essere il martirologio citato e promesso da Adone nella sua pre-
fazione, ma una mera epitome dell'opera adoniana. Il Sollier però lungamente
discusse le pugnanti sentenze; e mantenne, che il vetus romanum del Rosweido
è veramente la copia del codice da Adone trovato in Ravenna e da lui posta
a capo dell'opera sua (1). Il medesimo Sollier credette il martirologio citato
da s. Gregorio essere il geronimiano e ad esso competere il titolo di vetus
romanum ; quello poi che servì di guida ad Adone essere anch' esso romano,
ma breve opuscolo rispetto al grande corpo geronimiano ; e perciò gli die il
nome di romano piccolo. Nello scorso anno poi il eh. Tailliar lo appellò il
martirologio del papa Gregorio HI ; perchè essendo quivi segnata la festività
di tutti i santi nel primo di Novembre come propria di Roma, e quella isti-
tuzione essendo da attribuire al lodato pontefice, a lui altresì, che tanto zelo
ebbe pel culto dei santi, crede il Tailliar dover essere attribuita la solenne
pubblicazione del martirologio (2). Ma io ho trovato e messo in luce il si-

(1) Ad Utuardi martyrol. proleg. cap. II.

(2) Emo» »wr lei origina et lei developpements du chritlianisme dans les Gaules, nel Bulletin monumentai de M.rde Caumont 4e serie
T. 11 p. 267, 268-
 
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