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XXIX

nodo di Gregorio HI sul culto di tutti i santi ; dal quale documento appren-
diamo, che il predetto papa istituì una celebrazione quotidiana di quel culto
nella vaticana basilica, non l'annua festività del 1 di Novembre (1). Perciò
non posso accettare la sentenza e la denominazione proposte dal eh. Tailliar.

Narrati così brevemente i diversi giudizi fatti dai critici circa il famoso mar-
tirologio, che oggi chiamiamo col nome datogli dal Sollier, accennerò come
esso è veramente quello che Adone trascrisse in Ravenna ; poscia dichiarerò
quanta ne è la storica autorità. Se gli eruditi degli scorsi secoli in luogo di
contendere tanto sull' unico testo pubblicato dal Rosweido si fossero posti in
cerca d'altri esemplari manoscritti di quel testo medesimo, li avrebbero rin-
venuti ; e molti capi di controversie dalla desiderata scoperta sarebbero stati
recisi. Nella biblioteca di s. Gallo, volume 454, ho visto un magnifico esemplare
del martirologio di Adone, che io stimo contemporaneo o vicinissimo all'età
dell'autore; e l'ho riconosciuto per uno dei più autorevoli codici, che di quel-
l'opera a noi sieno pervenuti. Quivi il piccolo martirologio, scevro dalle ag-
giunte coloniensi della copia rosweidiana, accuratamente riveduto e corretto da
una mano contemporanea alla prima scrittura non solo è trascritto a pie della
prefazione e a capo dell'opera di Adone, ma porta inoltre il titolo seguente:
INCIPIT MARTYROLOGIVM ROMANVM. Ecco adunque un codice di somma
autorità , ove non solo il controverso documento occupa il posto medesimo ,
eh' esso tiene nel manoscritto di Colonia ; ma inoltre è designato da un titolo,
il quale esclude d'un tratto l'ipotesi dell'epitome, dimostra quello essere il
martirologio che Adone dice mandato da Roma ad Aquileja, e ne conferma
la contrastata appellazione romanum. Anche in qualche altro codice di Adone
ho trovato i frammenti del premesso martyrologium romanum ; talché è falso
essere prerogativa del solo esemplare di Colonia l'avere serbato quel documento.
Ma la brevità necessaria in questo discorso mi dissuade dal ragionare singo-
larmente degli accennati codici. Basta la testimonianza piena e solenne del vo-
lume di s. Gallo a suggellare le proposizioni di per sé evidenti del Rosweido
e del Sollier; che cioè il breve martirologio, del quale ho trattato, è quello
appunto, cui Adone s'attenne come a norma perpetua ed a prima trama del
suo lavoro; ed è perciò il primo fonte di tutta la sequela adoniana, compreso
il romano moderno.

Viene ora la principale questione; quale sia l'indole, quanta l'autorità del
documento. Che il martirologio citato da s. Gregorio il grande nell' epistola
ad Eulogio sia questo o il geronimiano, non è punto direttamente importante
allo scopo del mio discorso ; e perciò non lo discuto. Al presente trattato è

(1) Vedi Due monumenti inediti spettanti a dne concila romani dei secoli Vili ed XI p. 30 e segg.
 
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