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XXX

necessario soltanto dichiarare donde venga, che le date alle commemorazioni
dei papi e d'altri illustri santi nel romano piccolo attribuite spesso diversificano
da quelle dei più antichi calendarii, indici e fasti. Trovata la ragione di questa
diversità tra i documenti migliori e di autenticità provatissima e il codice sin-
golare da Adone rinvenuto in Ravenna, avremo trovato altresì quale e quanta
è l'autorità di quest'ultimo, quale l'indole e l'origine dell'opera, che Adone
dice essere stata mandata da un romano pontefice ad un arcivescovo di Aquileja.

Gli argomenti trattati in questo tomo provano l'autore del martirologio ro-
mano piccolo avere più volte mutato le date e le festività degli antichi calendarii;
e a quelle sostituito nuove assegnazioni di giorni festivi fondate sugli storici
testi, che avevano credito quando egli scrisse. Ciò è manifesto dalle comme-
morazioni di Ponziano e di Felice I. Quella dal nostro autore è assegnata al 20
di Novembre, questa al 30 di Maggio. Negli autentici e antichi fasti la prima
spetta al 13 di Agosto, la seconda al 29 di Decembre. La mutazione fatta nel
martirologio romano piccolo corrisponde appunto alle corruttele dei codici del
libro pontificale secondo la lezione volgata nel secolo sesto (1). Bastano questi due
esempi decisivi per dimostrare, che l'autore di quel documento non si attenne
alla tradizione dei calendarii; ma la guastò, preferendo ad essa di suo arbitrio
gli storici testi, senza discernere se questi erano sinceri od apocrifi, interi o
corrotti. In fatti tutto il tessuto del martirologio, di che ragiono, è privato la-
voro storico, non pubblico e tradizionale calendario. Quivi i profeti del vecchio
testamento e quasi tutti i precipui personaggi nominati nel nuovo hanno le loro
commemorazioni in giorni determinati; dei quali niun vestigio si trova nei fasti
antichi e tradizionali di qualsivoglia chiesa (2). Quivi è manifesto e da tutti i
dotti concordemente confessato V uso dall' autore fatto dell' ecclesiastica storia di
Eusebio giusta la versione latina di Rufino (3). Le mie indagini sopra citate
provano, che colui trasferì alcune*feste dei papi dai giorni registrati nelle ta-
vole filocaliane e geronimiane a quelli, che egli giudicò più conformi alla storia.
Egli in fine adoperò gli atti dei martiri, segnatamente di Roma ; e da questi
scelse qualche breve storica notizia, che aggiunse alle nude commemorazioni
dei nomi. Adunque le testimonianze di cotesto martirologio hanno un valore
non tanto proprio, quanto relativo ai documenti, sulla scorta dei quali ciascuna
commemorazione fu segnata e formolata (4).

Pare che l'ignoto autore abbia compilato in Roma il suo lavoro ; e lo
confermano le memorie da lui registrate delle dedicazioni d'alcune chiese
consecrate in Roma nel secolo settimo e d'alcune festività istituite parimente

(1) Vedi in questo tomo pag. 76, 102; confronta p. 8, 64.

(2) V. Sollier ad Usuardi martyrol. proleg. cap. II §. 144.

(3) L. e. §. 143. Vedi De Paolis, Di s. Felice li papa e martire pag. XLIX-LV.

(4) V. in questo tomo pag. Ili, 184.
 
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