1. Maestro della Crocifissione di Fiesole, qui attribuito, Imago Pistatis, Cracovia,
Zamek Królewski na Wawelu (foto Archiyio del Castello del Wawel)
ąuadro del Wawel e contraddistinto da una
maggiore tristezza, espressa dalio sguardo e dalia
piega in giu degli angoli delle labbra, che confe-
riscono al viso un semtimento di amarezza quale
non rinvemamo nel dipinto fiorentino. Lfarrossa-
mento delle palpebre, provocato dal pianto, ne
aumenta il realismo. II drappeggio, invece, si
eon stucco. II piu grave danno del genere e una tacca
sulla parte destra (di chi guarda) del capo del Sal-
vatore che parte dalia corona di spine, passando per
i capelli, la guancia e la barba fino a raggiungere la
scapola. Un’altra piu piccola va dal bordo superiore
del dipinto alla testa di San Giovanni. Grazie ai raggi
X e facile individuare le ridipinture successive del
viso, del torso, del gomito di Gesu, del volto della Ma-
compone in pesanti falde, non sempre in modo
naturale, in particolare nel caso del mantello che
circonda in modo aląuanto strano la mano della
Madonna e del perizoma, il cui orlo, a differenza
della versione fiorentina, sembra sospinto da un
soffio di vento. Identico nei due dipinti e il modo
di trattare la forma e l’impiego sia del chiaro-
donna e numerose punteggiature. L’aspetto originario
del dipinto cambió soprattutto per effetto delle ridipin-
ture visibili sul collo e sulla barba del Figlio, nonche
sulla guancia sinistra e sull’orlo di ąuella destra della
Vergine. Di un bruno scuro, celano le ombre, e non
corrispondono al colore e alla fattura del modellato
originario.
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Zamek Królewski na Wawelu (foto Archiyio del Castello del Wawel)
ąuadro del Wawel e contraddistinto da una
maggiore tristezza, espressa dalio sguardo e dalia
piega in giu degli angoli delle labbra, che confe-
riscono al viso un semtimento di amarezza quale
non rinvemamo nel dipinto fiorentino. Lfarrossa-
mento delle palpebre, provocato dal pianto, ne
aumenta il realismo. II drappeggio, invece, si
eon stucco. II piu grave danno del genere e una tacca
sulla parte destra (di chi guarda) del capo del Sal-
vatore che parte dalia corona di spine, passando per
i capelli, la guancia e la barba fino a raggiungere la
scapola. Un’altra piu piccola va dal bordo superiore
del dipinto alla testa di San Giovanni. Grazie ai raggi
X e facile individuare le ridipinture successive del
viso, del torso, del gomito di Gesu, del volto della Ma-
compone in pesanti falde, non sempre in modo
naturale, in particolare nel caso del mantello che
circonda in modo aląuanto strano la mano della
Madonna e del perizoma, il cui orlo, a differenza
della versione fiorentina, sembra sospinto da un
soffio di vento. Identico nei due dipinti e il modo
di trattare la forma e l’impiego sia del chiaro-
donna e numerose punteggiature. L’aspetto originario
del dipinto cambió soprattutto per effetto delle ridipin-
ture visibili sul collo e sulla barba del Figlio, nonche
sulla guancia sinistra e sull’orlo di ąuella destra della
Vergine. Di un bruno scuro, celano le ombre, e non
corrispondono al colore e alla fattura del modellato
originario.
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