11. Volto Santo, Londra, Fuller Maitland Collection (riprod. da Padoa Rizzo)
trovó a subire 1’influenza dei grandi a lui con-
temporanei: Botticelli e il Ghirlandaio. Come
scrive Van Marle, Jacopo del Sellaio e Raffael-
lino del Garbo occupano un posto analogo nella
scuola fiorentina perche furono ,,gli ultimi rap-
presentanti dello spirito che caratterizzó la scuola
del Botticelli” 35. L’influenza di quest’ultimo sul
Sellaio fu costante, in particolare durante il cosid-
detto periodo mistico del primo 36. A ąuesto pe-
riodo risalgono il tondo eon la Madonna circon-
data dagli Angeli (Chilligwort Collection), il
Cristo presso la colonna (Galleria Carrara) e
i ąuadri eon San Gerolamo (versioni di Stoccolma
e di Bonn). Jacopo subisce anche 1’influenza del
Ghirlandaio: nel 1483 esegue un Compianto (un
tempo al Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino) e
nel 1490 urna Crocijissione37, entrambe per la
chiesa di San Frediano a Firenze. II contatto del
Sellaio eon il Ghirlandaio non fu diretto ma
mediato dalia collaborazione eon un suo allievo,
35 v a n Marle, o. c., XII, p. 374.
38 Vedi nota 23.
37 B a s k i n s, o. c., ill. 31, 32; P o n s, o. c., ill.
3, 5.
38 Bartolomeo di Giovanni, detto anche Alunno di
Bartolomeo di Giovanni, durante la pittura di un
cassone 38. Nella sua opera piu tarda si mescolano
gli influssi del Ghirlandaio, di Botticelli e di Bar-
tolomeo di Giovanni.
Secondo Padoa Rizzo la Madonna, Fanatomia
del corpo di Cristo e la composizione del drappeg-
gio nel dipinto cracoviano presentano significative
analogie eon il Volto Santo (Fuller Maitland Col-
lection, Londra) (foto 11), 1’Adorazione dei Magi
(chiesa di San Francesco a Fiesole) (foto 12, 12a,
12b) e eon YIncoronazione della Madonna (Galle-
ria delFAccademia, Firenze), tutti dipinti che
riflettono lo stile e 1’iconografia del tardo Sellaio
e della sua bottega. Padoa Rizzo si spinge oltre
e, fra i collaboratori del Sellaio, indica nel
„Maestro delFEpifania di Fiesole” 1’autore dei
succitati dipinti e delFImapo Pietatis del Wawel 39.
II pittore fu individuato nel gruppo di anonimi
imitatori del Sellaio da Everett Fahy, che lo
chiamó „Maestro dell’ Epifania di Fiesole” (chiesa
Domenico; B. Berenson, Alunno di Domenico (The
Burlington Magazine, 1, 1903), p. 6.
39 Padoa Rizzo, L’altare della Compagnia..., p.
17—24, ill. 1, 2, 3.
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trovó a subire 1’influenza dei grandi a lui con-
temporanei: Botticelli e il Ghirlandaio. Come
scrive Van Marle, Jacopo del Sellaio e Raffael-
lino del Garbo occupano un posto analogo nella
scuola fiorentina perche furono ,,gli ultimi rap-
presentanti dello spirito che caratterizzó la scuola
del Botticelli” 35. L’influenza di quest’ultimo sul
Sellaio fu costante, in particolare durante il cosid-
detto periodo mistico del primo 36. A ąuesto pe-
riodo risalgono il tondo eon la Madonna circon-
data dagli Angeli (Chilligwort Collection), il
Cristo presso la colonna (Galleria Carrara) e
i ąuadri eon San Gerolamo (versioni di Stoccolma
e di Bonn). Jacopo subisce anche 1’influenza del
Ghirlandaio: nel 1483 esegue un Compianto (un
tempo al Kaiser-Friedrich-Museum, Berlino) e
nel 1490 urna Crocijissione37, entrambe per la
chiesa di San Frediano a Firenze. II contatto del
Sellaio eon il Ghirlandaio non fu diretto ma
mediato dalia collaborazione eon un suo allievo,
35 v a n Marle, o. c., XII, p. 374.
38 Vedi nota 23.
37 B a s k i n s, o. c., ill. 31, 32; P o n s, o. c., ill.
3, 5.
38 Bartolomeo di Giovanni, detto anche Alunno di
Bartolomeo di Giovanni, durante la pittura di un
cassone 38. Nella sua opera piu tarda si mescolano
gli influssi del Ghirlandaio, di Botticelli e di Bar-
tolomeo di Giovanni.
Secondo Padoa Rizzo la Madonna, Fanatomia
del corpo di Cristo e la composizione del drappeg-
gio nel dipinto cracoviano presentano significative
analogie eon il Volto Santo (Fuller Maitland Col-
lection, Londra) (foto 11), 1’Adorazione dei Magi
(chiesa di San Francesco a Fiesole) (foto 12, 12a,
12b) e eon YIncoronazione della Madonna (Galle-
ria delFAccademia, Firenze), tutti dipinti che
riflettono lo stile e 1’iconografia del tardo Sellaio
e della sua bottega. Padoa Rizzo si spinge oltre
e, fra i collaboratori del Sellaio, indica nel
„Maestro delFEpifania di Fiesole” 1’autore dei
succitati dipinti e delFImapo Pietatis del Wawel 39.
II pittore fu individuato nel gruppo di anonimi
imitatori del Sellaio da Everett Fahy, che lo
chiamó „Maestro dell’ Epifania di Fiesole” (chiesa
Domenico; B. Berenson, Alunno di Domenico (The
Burlington Magazine, 1, 1903), p. 6.
39 Padoa Rizzo, L’altare della Compagnia..., p.
17—24, ill. 1, 2, 3.
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