SCRITTA DA GIORGIO VASARI 37
e a riscontrare i muscoli delle notomie e degli uomini morti e
scorticati con quelli de' vivi, che per la coperta della pelle
non appariscono terminati nel modo che fanno levata la pelle,
e veduto poi in che modo si facciano carnosi e dolci ne' luoghi
loro, e come nel girare delle vedute si facciano con grazia
certi storcimenti, e parimente gli effetti del gonfiare e ab-
bassare e alzare o un membro o tutta la persona, e oltre
ciö l'incätenatura delle ossa, de' nervi e delle vene, si fece
eccellente in tutte le parti che in un ottimo dipintore sono
richieste. 9. Ma conoscendo nondimeno che non poteva in
questa parte arrivare alla perfezione di Michelangelo, come
uomo di grandissimo giudizio considerö che la pittura non
consiste solamente in fare uomini nudi, ma che ella ha il campo
largo, e che fra i perfetti dipintori si possono anco coloro
annoverare che sanno esprimere bene e con facilitä le inven-
zioni delle storie e i loro capricci con bei giudizio, e che
nel fare i componimenti delle storie, chi sa non confonderle
col troppo e anco farle non povere col poco, ma con bella
invenzione e ordine accomodarle, si puö chiamare valente e
giudizioso artefice. 10. A questo, siccome bene andö pen-
sando Raflaello, s'aggiunge l'arricchirle colla varietä e stra-
vaganza delle prospettive, de' casamenti e de' paesi, il leg-
giadro modo di vestire le figure, il fare che eile si perdano
alcuna volta nello scuro e alcuna volta vengano innanzi col
chiäro, il fare vive e belle le teste delle femmine, de' putti,
de' giovani e de' vecchi, e dar loro, secondo il bisogno, mo-
venza e bravura. 11. Considerö anco quanto importi la fuga
de'cavalli nelle battaglie, la fierezza de' soldati, il saper fare
tutte le sorti d'animali, e sopratutto il far in modo nei ri-
tratti somigliar gli uomini, che paiano vivi e si conoscano per
chi eglino sono fatti, e altre cose infinite, come sono ab-
bigliamenti di panni, calzari, celate, armature, acconciature di
femmine, capelli, barbe, vasi, alberi, grotte, sassi, fuochi, arie
torbide e serene, nuvoli, piogge, saette, sereni, notti, lumi di
e a riscontrare i muscoli delle notomie e degli uomini morti e
scorticati con quelli de' vivi, che per la coperta della pelle
non appariscono terminati nel modo che fanno levata la pelle,
e veduto poi in che modo si facciano carnosi e dolci ne' luoghi
loro, e come nel girare delle vedute si facciano con grazia
certi storcimenti, e parimente gli effetti del gonfiare e ab-
bassare e alzare o un membro o tutta la persona, e oltre
ciö l'incätenatura delle ossa, de' nervi e delle vene, si fece
eccellente in tutte le parti che in un ottimo dipintore sono
richieste. 9. Ma conoscendo nondimeno che non poteva in
questa parte arrivare alla perfezione di Michelangelo, come
uomo di grandissimo giudizio considerö che la pittura non
consiste solamente in fare uomini nudi, ma che ella ha il campo
largo, e che fra i perfetti dipintori si possono anco coloro
annoverare che sanno esprimere bene e con facilitä le inven-
zioni delle storie e i loro capricci con bei giudizio, e che
nel fare i componimenti delle storie, chi sa non confonderle
col troppo e anco farle non povere col poco, ma con bella
invenzione e ordine accomodarle, si puö chiamare valente e
giudizioso artefice. 10. A questo, siccome bene andö pen-
sando Raflaello, s'aggiunge l'arricchirle colla varietä e stra-
vaganza delle prospettive, de' casamenti e de' paesi, il leg-
giadro modo di vestire le figure, il fare che eile si perdano
alcuna volta nello scuro e alcuna volta vengano innanzi col
chiäro, il fare vive e belle le teste delle femmine, de' putti,
de' giovani e de' vecchi, e dar loro, secondo il bisogno, mo-
venza e bravura. 11. Considerö anco quanto importi la fuga
de'cavalli nelle battaglie, la fierezza de' soldati, il saper fare
tutte le sorti d'animali, e sopratutto il far in modo nei ri-
tratti somigliar gli uomini, che paiano vivi e si conoscano per
chi eglino sono fatti, e altre cose infinite, come sono ab-
bigliamenti di panni, calzari, celate, armature, acconciature di
femmine, capelli, barbe, vasi, alberi, grotte, sassi, fuochi, arie
torbide e serene, nuvoli, piogge, saette, sereni, notti, lumi di