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https://doi.org/10.11588/diglit.21532#0033
DI LIONARDO DA VINCI. 3
muro una macchia, dove si vedeva un paèse . Egli è ben vero che
li vedono varie inventioni di ciò che 1’ huomo vuol cercare m quel-
la , cioè tette d’huomini, diverii animali, battaglie, scogli, man,
nuvoli, boschi, e sirn il cole, e fà come il suono delle campane, il
quale li può intendere che dica quello, che à te pare . Coli, anco-
ra che ette macchie ti diano inventione, ette non t’ insegnano finir
alcun particolare, e quefìo tal pittore fece tristissimi paeii .
Come il pittore deqj ejfere um^verj'ale . C A P. X.
Tu, pittore, il quale vuoi edere univeriale , e piacere a, diverti
giudizi], farai in un medesìmo componimento che vi sìano cose di
grand’ oscuntà, e di gran dolcezza d’ombre, facendo però note le
cause di tal ombre e dolcezza.
Trecetto al pittore. CAP, XI.
Quel pittore che non dubita, poco acquista, quando 1 opera
iupcra il giuditio dell’operatore, etto operante poco acquista, e quan-
do il giuditio supera Y opera., etta opera mai non finisce di miglio-
rare , se 1’ avantia non Y impedisce »
Trecetto come [opra. CAP. XIL
Il pittore deve prima asiuefar la mano col ntrar disegni di
buoni maettri, e fatta detta astuefattione, col giuditio del suo pre-
cettore , deve poi astuefarsì col ritrar cose di rilievo buone, con
quelle regole che del ritrar rilievo si dirà »
Trecetto dello [chinar hi sio rie e figure. CAP. XIII.
L’abbozzar dell’ historic sia pronto, & il membrificar non sia
troppo finito. Sta con attentione sittamente à liti d’ ette membra, le
quali poi a bell’ agio, piacendoti, potrai finire .
Del corregger gt errori che tu fcuopri. CAP. XIV.
Ricordo à te, pittore, che. quando per tuo giuditio, o per al-
trui avviso , scuopri alcun errore nell’ opere tue , che tu le ricorreg-
ga , accioche nel publicar tal’ opere, tu non publichi insieme con
quelle la materia tua. Et non ti seusare da te medesìmo, persua-
dentoti di restaurare la tua infamia nella succedente tua opera, per-
che la pittura non muore mediante la sua creatione, come fà la
A 2 muli-
muro una macchia, dove si vedeva un paèse . Egli è ben vero che
li vedono varie inventioni di ciò che 1’ huomo vuol cercare m quel-
la , cioè tette d’huomini, diverii animali, battaglie, scogli, man,
nuvoli, boschi, e sirn il cole, e fà come il suono delle campane, il
quale li può intendere che dica quello, che à te pare . Coli, anco-
ra che ette macchie ti diano inventione, ette non t’ insegnano finir
alcun particolare, e quefìo tal pittore fece tristissimi paeii .
Come il pittore deqj ejfere um^verj'ale . C A P. X.
Tu, pittore, il quale vuoi edere univeriale , e piacere a, diverti
giudizi], farai in un medesìmo componimento che vi sìano cose di
grand’ oscuntà, e di gran dolcezza d’ombre, facendo però note le
cause di tal ombre e dolcezza.
Trecetto al pittore. CAP, XI.
Quel pittore che non dubita, poco acquista, quando 1 opera
iupcra il giuditio dell’operatore, etto operante poco acquista, e quan-
do il giuditio supera Y opera., etta opera mai non finisce di miglio-
rare , se 1’ avantia non Y impedisce »
Trecetto come [opra. CAP. XIL
Il pittore deve prima asiuefar la mano col ntrar disegni di
buoni maettri, e fatta detta astuefattione, col giuditio del suo pre-
cettore , deve poi astuefarsì col ritrar cose di rilievo buone, con
quelle regole che del ritrar rilievo si dirà »
Trecetto dello [chinar hi sio rie e figure. CAP. XIII.
L’abbozzar dell’ historic sia pronto, & il membrificar non sia
troppo finito. Sta con attentione sittamente à liti d’ ette membra, le
quali poi a bell’ agio, piacendoti, potrai finire .
Del corregger gt errori che tu fcuopri. CAP. XIV.
Ricordo à te, pittore, che. quando per tuo giuditio, o per al-
trui avviso , scuopri alcun errore nell’ opere tue , che tu le ricorreg-
ga , accioche nel publicar tal’ opere, tu non publichi insieme con
quelle la materia tua. Et non ti seusare da te medesìmo, persua-
dentoti di restaurare la tua infamia nella succedente tua opera, per-
che la pittura non muore mediante la sua creatione, come fà la
A 2 muli-