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https://doi.org/10.11588/diglit.21532#0181
D ELLA PIT TURA
D I
LEONBATISTA ALBERTI
LIERO PRIMO.
Avendo k) a scrivere de la Pittura in quefli brevissimi com-
mentarii, accioche il parlar mio sia piu chiaro, piglierò
primieramente da i Matematici que’le cose che mi parran-
no a ciò a proposito. Le quali intese che si saranno, dichiarerò (per
quanto mi servirà lo ingegno) da essi principi! de la natura, che
cola sia la Pittura. Ma in tutto il mio ragionamento voglio che lì
avertisica, che io parlerò di queste cose non come Matematico, ma
come Pittore . Conciosia che i Matematici con lo ingegno solo con-
sederano le spezie & le forme de le cole, imparate da qual si vo-
glia materia. Ma perche io voglio che la colà ci venga posta inan-
zi a gli occhi, mi servirò scrivendo, come si usa dire, di una
piu grasiti minerva: <$£ veramente mi parrà ha ver fatto a bastanza, se
i Pittori nel leggere, intenderanno in qualche modo questa materia
veramente difficile, & de la quale per quanto io habbia veduto,
non c dato alcuno che per ancora ne habbia dritto . Chieggio adun-
que di grazia che quelli miei scritti sieno interpretati, non come
da puro Matematico , ma da Pittore. Pertanto bìsogna primieramen-
te sapere che il punto è un Pegno ( per modo di dire ) che non si
può dividere in parti. Punto > Segno chiamo io in questo luogo,
qual li voglia cola che sia talmente in una fa perfide, che eisa si poss
sa comprendere da lo occhio. Però che quelle cose che non sono
comprese da lo occhio, non è alcuno che non confelli che elle non
hanno niente che fare col Pittore. Conciosia che il Pittore si affati-
ca di imitar (blamente quelle cose, che mediante la luce si possino
vedere. Quelli punti se continovamente per Y ordine si porranno
s uno appresso de lo altro, disenderanno una linea. Et la linea
appredo di noi sarà un ségno, la lunghezza del quale si potrà di-
videre in parti, ma sarà talmente .sottilissìma che giamai non si po-
trà fendere: eccone lo esempio. -— De le linee alcuna è diritta,
alcuna è torta : la linea diritta è un segno tirato a dirittura per
lo lungo da un punto ad un altro i la torta è quella che sarà ti-
rata non a dirittura da un punto ad un altro , ma facendo arco ^.
Molte linee, come fili in tela, se adattate si congiugneranno insic-
ine, diranno una superficie. Conciosia che la superficie è quella elfrc-
ma
D I
LEONBATISTA ALBERTI
LIERO PRIMO.
Avendo k) a scrivere de la Pittura in quefli brevissimi com-
mentarii, accioche il parlar mio sia piu chiaro, piglierò
primieramente da i Matematici que’le cose che mi parran-
no a ciò a proposito. Le quali intese che si saranno, dichiarerò (per
quanto mi servirà lo ingegno) da essi principi! de la natura, che
cola sia la Pittura. Ma in tutto il mio ragionamento voglio che lì
avertisica, che io parlerò di queste cose non come Matematico, ma
come Pittore . Conciosia che i Matematici con lo ingegno solo con-
sederano le spezie & le forme de le cole, imparate da qual si vo-
glia materia. Ma perche io voglio che la colà ci venga posta inan-
zi a gli occhi, mi servirò scrivendo, come si usa dire, di una
piu grasiti minerva: <$£ veramente mi parrà ha ver fatto a bastanza, se
i Pittori nel leggere, intenderanno in qualche modo questa materia
veramente difficile, & de la quale per quanto io habbia veduto,
non c dato alcuno che per ancora ne habbia dritto . Chieggio adun-
que di grazia che quelli miei scritti sieno interpretati, non come
da puro Matematico , ma da Pittore. Pertanto bìsogna primieramen-
te sapere che il punto è un Pegno ( per modo di dire ) che non si
può dividere in parti. Punto > Segno chiamo io in questo luogo,
qual li voglia cola che sia talmente in una fa perfide, che eisa si poss
sa comprendere da lo occhio. Però che quelle cose che non sono
comprese da lo occhio, non è alcuno che non confelli che elle non
hanno niente che fare col Pittore. Conciosia che il Pittore si affati-
ca di imitar (blamente quelle cose, che mediante la luce si possino
vedere. Quelli punti se continovamente per Y ordine si porranno
s uno appresso de lo altro, disenderanno una linea. Et la linea
appredo di noi sarà un ségno, la lunghezza del quale si potrà di-
videre in parti, ma sarà talmente .sottilissìma che giamai non si po-
trà fendere: eccone lo esempio. -— De le linee alcuna è diritta,
alcuna è torta : la linea diritta è un segno tirato a dirittura per
lo lungo da un punto ad un altro i la torta è quella che sarà ti-
rata non a dirittura da un punto ad un altro , ma facendo arco ^.
Molte linee, come fili in tela, se adattate si congiugneranno insic-
ine, diranno una superficie. Conciosia che la superficie è quella elfrc-
ma