13* DELLA PITTURA
ma parte del corpo che si considerà non inquanto a profondità ^
cuna, ma sidamente inquanto alla larghezza & alla lunghezza, che
sono le proprie qualità sue. De le qualità ne sono alcune talmente
insite nella superficie, che sé ella non viene del tutto alterata, non
si possono in modo alcuno ne muovere ne separare da esia . Et al-
cune altre qualità son cosi fatte, che mantenendoli la medeiima fac-
cia de la superficie, cascano talmente sotto la veduta, che la su-
perficie pare a coloro che la riguardano, alterata. Le qualità per-
petue de le superficie son due. Una è certamente quella che ci vie-
ne in cognitione mediante quello estremo circuito dal quale è ehm-
sa la superficie: il quale circuito alcuni chiamano Oriente: Noi,
se ci è lecito, per via di una certa similitudine lo chiameremo con
Vocabolo latino ora, o se più ci piacerà, il d’intorno. Et sarà que-
llo d* intorno terminato o da una sola, o da più linee. Da una
sola* come è la circuire : da piu 5 come da una torta & da una
diritta, o vero ancora da piu linee diritte, o da piu torte. La li-
nea circuiate è quella che abbraccia, & contiene in se tutto Io spaz-
zo del cerchio. Et il cerchio è una forma de la superficie, che c
circundaca da una linea a guisa di corona. In mezzo de la quale
se vi sarà un punto , tutti i raggi che per lunghezza si partiranno
da quello punto, & andranno alla corona o circonferentia a dirit-
tura saranno fra loro uguali Ta<v. 1, Fìg. 1. Et quello medesimo
punto si chiama il centro del cerchio. La linea diritta che taglierà
due volte la circunferentia, <$C palserà per il centro, si chiama ap-
presio i Matematici il diametro del cerchio. Noi chiameremo que-
lla medesima centrica. Et siaci in quello luogo persuaso quel che
dicono i Matematici, che nesiuna linea che tagli la circunferentia,
non può, in esia circunferentia, fare angoli uguali, se non quella
che tocca il centro. Ma torniamo alle superficie. Imperoche da
quelle cose che 10 ho dette di sopra, si può intendere facilmente,
come mutato il tirare dell’ultime linee, ovvero del d’intorno di li-
na superficie, esia superficie perda e sio fatto il nome & la faccia
sua primiera, & che quella che forsè si chiamava triangolare, si
chiami hora quadrangolare, o forsè di più angoli. Chiamerassi mu-
tato il d’ intorno ogni volta che la linea, o gli angoli si faranno
non (blamente piu, ma piu ottusi o piu lunghi, o piu acuti o
più brevi. Quello luogo ne avvertisee che si dica qualche cosa de
gli angoli. E" veramente lo angolo quel che si fa da due linee che
si interseghino insieme , sopra la estremità di una superficie. Tre so-
no le sorte de li angoli, a squadra, sotto squadra, & sopra (qua-
dra Ftg. 2. Lo angolo a squadra, o vogliamo dir retto, è uno di
quei quattro angoli, che lì fa da due linee diritte che scambievol-
mente si interseghino insieme talmente che egli iìa uguale a qualun-
que
ma parte del corpo che si considerà non inquanto a profondità ^
cuna, ma sidamente inquanto alla larghezza & alla lunghezza, che
sono le proprie qualità sue. De le qualità ne sono alcune talmente
insite nella superficie, che sé ella non viene del tutto alterata, non
si possono in modo alcuno ne muovere ne separare da esia . Et al-
cune altre qualità son cosi fatte, che mantenendoli la medeiima fac-
cia de la superficie, cascano talmente sotto la veduta, che la su-
perficie pare a coloro che la riguardano, alterata. Le qualità per-
petue de le superficie son due. Una è certamente quella che ci vie-
ne in cognitione mediante quello estremo circuito dal quale è ehm-
sa la superficie: il quale circuito alcuni chiamano Oriente: Noi,
se ci è lecito, per via di una certa similitudine lo chiameremo con
Vocabolo latino ora, o se più ci piacerà, il d’intorno. Et sarà que-
llo d* intorno terminato o da una sola, o da più linee. Da una
sola* come è la circuire : da piu 5 come da una torta & da una
diritta, o vero ancora da piu linee diritte, o da piu torte. La li-
nea circuiate è quella che abbraccia, & contiene in se tutto Io spaz-
zo del cerchio. Et il cerchio è una forma de la superficie, che c
circundaca da una linea a guisa di corona. In mezzo de la quale
se vi sarà un punto , tutti i raggi che per lunghezza si partiranno
da quello punto, & andranno alla corona o circonferentia a dirit-
tura saranno fra loro uguali Ta<v. 1, Fìg. 1. Et quello medesimo
punto si chiama il centro del cerchio. La linea diritta che taglierà
due volte la circunferentia, <$C palserà per il centro, si chiama ap-
presio i Matematici il diametro del cerchio. Noi chiameremo que-
lla medesima centrica. Et siaci in quello luogo persuaso quel che
dicono i Matematici, che nesiuna linea che tagli la circunferentia,
non può, in esia circunferentia, fare angoli uguali, se non quella
che tocca il centro. Ma torniamo alle superficie. Imperoche da
quelle cose che 10 ho dette di sopra, si può intendere facilmente,
come mutato il tirare dell’ultime linee, ovvero del d’intorno di li-
na superficie, esia superficie perda e sio fatto il nome & la faccia
sua primiera, & che quella che forsè si chiamava triangolare, si
chiami hora quadrangolare, o forsè di più angoli. Chiamerassi mu-
tato il d’ intorno ogni volta che la linea, o gli angoli si faranno
non (blamente piu, ma piu ottusi o piu lunghi, o piu acuti o
più brevi. Quello luogo ne avvertisee che si dica qualche cosa de
gli angoli. E" veramente lo angolo quel che si fa da due linee che
si interseghino insieme , sopra la estremità di una superficie. Tre so-
no le sorte de li angoli, a squadra, sotto squadra, & sopra (qua-
dra Ftg. 2. Lo angolo a squadra, o vogliamo dir retto, è uno di
quei quattro angoli, che lì fa da due linee diritte che scambievol-
mente si interseghino insieme talmente che egli iìa uguale a qualun-
que