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Via Sacra
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.8995#0007
G E N JS A R O
VIA S A C R A
T A V. I.
Fu sino ad ora controverso e dubbioso ( chi 1 credereb-
be ? ) l'andamento totale di questa Via la più celebre delle
interne di Roma antica, come l' Appia lo fu delle Consolari
esterne . Tra le questioni agitate intorno ad essa la più rimar-
chevole è quella , se procedendo dal Campidoglio , passato il
Foro ov' era una parte di essa , seguisse in dritto filo alle Ca-
rine ; ovvero torcendo a destra salisse quanto si voglia verso
il monte Palatino , ed infilasse 1' Arco di Tito, da cui alle
Carine proseguendo avesse ivi il suo fine .
Sino all' epoca in cui scrisse il Nardino „ gli Antiquarj,
come dice egli stesso „ portarono questa via dal Tempio della
„ Pace all' Arco di Tito , e quivi per dritto alla Meta sudante „
Fu egli dunque il primo a cambiar di parere, e a stabilire
v francamente la sacra aver seguito a dirittura per il sito in
cui oggi è la Chiesa , il Monastero , e 1' Orto di S. Maria
j,, nuova, nel fine del quale Orto era il suo capo detto sum-
ma sacra via , per cui entravasi nel Ceroliense [a) „ Tra-
lascio di qui rilevare la confusione e gli equivoci che sono
in questo periodo , perchè tutto si fa chiaro da quanto siegue.
A nie basta per ora eh' egli stabilisca il passaggio della via
sacra al Ceroliense per dritto contro 1' opinione degli Antiqua-
rj . Le ragioni a cui si appoggia il dotto scrittore sono i.° la
bassezza de' piani de' Tempj di Antonino e Faustina , di Romo-
lo e Remo , e della Pac« che mal suppone essere tutti e tre
in livello col piano del Colosseo . 2.0 che troppo scosceso e
violento sarebbe stato il farla montare all'altezza dell'Arco di
Tito. 3.° che l'Arco medesimo non sarebbe stato decentemen-
te Tabricato sulla svolta d' una strada e sulf orlo di tanta
scoscesità.
Hanno tali ragioni una certa bella apparenza per cui gli
(a) Nardino . Roni. Ant. cap. 12. ìrh. III.
VIA S A C R A
T A V. I.
Fu sino ad ora controverso e dubbioso ( chi 1 credereb-
be ? ) l'andamento totale di questa Via la più celebre delle
interne di Roma antica, come l' Appia lo fu delle Consolari
esterne . Tra le questioni agitate intorno ad essa la più rimar-
chevole è quella , se procedendo dal Campidoglio , passato il
Foro ov' era una parte di essa , seguisse in dritto filo alle Ca-
rine ; ovvero torcendo a destra salisse quanto si voglia verso
il monte Palatino , ed infilasse 1' Arco di Tito, da cui alle
Carine proseguendo avesse ivi il suo fine .
Sino all' epoca in cui scrisse il Nardino „ gli Antiquarj,
come dice egli stesso „ portarono questa via dal Tempio della
„ Pace all' Arco di Tito , e quivi per dritto alla Meta sudante „
Fu egli dunque il primo a cambiar di parere, e a stabilire
v francamente la sacra aver seguito a dirittura per il sito in
cui oggi è la Chiesa , il Monastero , e 1' Orto di S. Maria
j,, nuova, nel fine del quale Orto era il suo capo detto sum-
ma sacra via , per cui entravasi nel Ceroliense [a) „ Tra-
lascio di qui rilevare la confusione e gli equivoci che sono
in questo periodo , perchè tutto si fa chiaro da quanto siegue.
A nie basta per ora eh' egli stabilisca il passaggio della via
sacra al Ceroliense per dritto contro 1' opinione degli Antiqua-
rj . Le ragioni a cui si appoggia il dotto scrittore sono i.° la
bassezza de' piani de' Tempj di Antonino e Faustina , di Romo-
lo e Remo , e della Pac« che mal suppone essere tutti e tre
in livello col piano del Colosseo . 2.0 che troppo scosceso e
violento sarebbe stato il farla montare all'altezza dell'Arco di
Tito. 3.° che l'Arco medesimo non sarebbe stato decentemen-
te Tabricato sulla svolta d' una strada e sulf orlo di tanta
scoscesità.
Hanno tali ragioni una certa bella apparenza per cui gli
(a) Nardino . Roni. Ant. cap. 12. ìrh. III.