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sìderarlo come Oratorio Cristiano , e qnal monumento ab-
bandonato e prossimo a cadere neh" oblivione . La maniera
rozza delle pitture Cristiane , la qualità dell' intonaco della
nicchia ordinarissimo e singolare, per esser fatto con calce
ed arena gialla , la meschina costruzione della medesima
nicchia , dell' altare , e di varj buchi turati, ce lo indicano
non publica Chiesa, ma privato Oratorio di un qualche
devoto , che per la rovina de' gran massi della volta restò
per sempre nascosto fra le macerie ed abbandonato .
Internamente quest' Oratorio aveva incontro l'ingresso
all' altezza dell' imposta della volta un fregio dipinto , nel
cui mezzo vi era stalo V agnello , simbolo del Redentore ,
ma non restava che il monticello su cui posava, dal quale
sortivano i quattro fiumi , che quelli del terrestre paradiso
sogliono rappresentare . Alla destra dell' agnello sei pecore
in fila , ed altre sei alla sinistra , rivolte tutte al medesimo
si vedevano figurate, come di già sortite, le prime da Ge-
rusalemme , e le seconde da Betlemme, e queste due città
accennate compivano le due estremità del fregio ; qualche
indizio ne resta ancora : questa è la rappresentanza , secon-
do alcuni, de' dodici Apostoli, che si vede anche ai dì no-
stri ne' mosaici antichi delle tribune di più Chiese di Ro-
ma , cominciando da quello de SS. Cosma e Damiano fat-
tovi nel 53o. da Felice IH., e nell' altro di S. Prassede di
Pasquale I. dell'anno 817 , e perfino in quello di S. Cle-
mente che si fece dal Cardinal Anastasio del 1112.
Sotto di questo fregio in una fascia rossa con carat-
teri Romani bianchi, alti tre dita, ineguali ma non catti-
vi , vi era e vi resta ancora scritto a destra della nicchia
VICTOR VOTVm SVLVIT ed a sinistra TE PRO VOTV
SVLVIT. parole che accennano F adempimento di un voto
fatto da un certo Vittore, che forse fu di convertire il si-
to in Oratorio , o di ristaurarlo e dipingerlo . Si potreb-
be notare che la parola votu , ha qui una declinazione in-
solita , e che si scrisse sulvit, per solvit, cose però di po-
co momento .
Una cortina verde dipinta , più sotto della fascia iscrit-
ta , aperta nel mezzo e sospesa di quà e di là in due parti-
te , lasciava tutta scoperta la nicchia semicircolare e mal co-
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sìderarlo come Oratorio Cristiano , e qnal monumento ab-
bandonato e prossimo a cadere neh" oblivione . La maniera
rozza delle pitture Cristiane , la qualità dell' intonaco della
nicchia ordinarissimo e singolare, per esser fatto con calce
ed arena gialla , la meschina costruzione della medesima
nicchia , dell' altare , e di varj buchi turati, ce lo indicano
non publica Chiesa, ma privato Oratorio di un qualche
devoto , che per la rovina de' gran massi della volta restò
per sempre nascosto fra le macerie ed abbandonato .
Internamente quest' Oratorio aveva incontro l'ingresso
all' altezza dell' imposta della volta un fregio dipinto , nel
cui mezzo vi era stalo V agnello , simbolo del Redentore ,
ma non restava che il monticello su cui posava, dal quale
sortivano i quattro fiumi , che quelli del terrestre paradiso
sogliono rappresentare . Alla destra dell' agnello sei pecore
in fila , ed altre sei alla sinistra , rivolte tutte al medesimo
si vedevano figurate, come di già sortite, le prime da Ge-
rusalemme , e le seconde da Betlemme, e queste due città
accennate compivano le due estremità del fregio ; qualche
indizio ne resta ancora : questa è la rappresentanza , secon-
do alcuni, de' dodici Apostoli, che si vede anche ai dì no-
stri ne' mosaici antichi delle tribune di più Chiese di Ro-
ma , cominciando da quello de SS. Cosma e Damiano fat-
tovi nel 53o. da Felice IH., e nell' altro di S. Prassede di
Pasquale I. dell'anno 817 , e perfino in quello di S. Cle-
mente che si fece dal Cardinal Anastasio del 1112.
Sotto di questo fregio in una fascia rossa con carat-
teri Romani bianchi, alti tre dita, ineguali ma non catti-
vi , vi era e vi resta ancora scritto a destra della nicchia
VICTOR VOTVm SVLVIT ed a sinistra TE PRO VOTV
SVLVIT. parole che accennano F adempimento di un voto
fatto da un certo Vittore, che forse fu di convertire il si-
to in Oratorio , o di ristaurarlo e dipingerlo . Si potreb-
be notare che la parola votu , ha qui una declinazione in-
solita , e che si scrisse sulvit, per solvit, cose però di po-
co momento .
Una cortina verde dipinta , più sotto della fascia iscrit-
ta , aperta nel mezzo e sospesa di quà e di là in due parti-
te , lasciava tutta scoperta la nicchia semicircolare e mal co-
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