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Mormile, Giuseppe; Longo, Egidio [Printer]; Sofia, Pietro Antonio [Oth.]
Descrittione Della Citta Di Napoli, E del suo amenissimo distretto. Et Dell'Antichita Della Citta Di Pozzvolo: Con la narratione di tutti i luoghi notabili, e degni di memoria di Cuma, di Baia, di Miseno, & de gli altri luoghi convicini. ... — [Napoli]: Ad instanza di Pietro Antonio Sofia Libraro, 1625

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.63702#0178

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detti

FR A Cuma , e Miseno si vede la tanto no- G
minata Palude Acherusia,detta da latini ssJag
^itheron^.^cbcrusia Palus-,che suona in nostra
lingua,£iime di dolore, perciò che credeuano
gli antidhiithe fusse fiume infernale, delle cui
acque ni uno de gli Antichi volse mai gufiate,
credédo checdériuasse dalle vicine acque per
il gran caldo di Flegetonte ; onde i Poeti dis-
sero,che Hercolg nell’vscire che fece dall’In·
terno,si leuò di capo la corona d’Oppio,? la_,
piantò nel riuo di detta palude per memoria
del fatto ; per lo che fauojeggiando i Poeti,
sinterò che tutti gli Oppi,che quiui nasceua·
no facéssero le frondi nere.Ma lasciado à die-
tro le fauole,Stalla verità della cosa attende·
, dendo ; altro non è la Palude Acherufia ch’è
I vn gran lago d’acqua,che per ess'er ella di co-
lore ceruleo,atterrisce chi la vede; e perche,
dett’acque occupano moko luogo,che cagio j
nano cattino aere,e fanno infecondo il terre-
no per la souerchia abbondanza delle,ancor-
ché Teliate alcune volte per lo gran caldo io
gliono mancare , per quello la Gentilità ere*
celia che fusse fiume internale.Quìui li villani
dc’iMOgiii conuic o a maturarei li·)
ai.·

174· ANTICHITÀ |
Auerno andasse giù il Signore à domar’i Dia·
uoli,& à cacciare i Santi Padri. Stri
,|'£n
"Dell* Palude ^dchtrufié', Cdp. ty.
 
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