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Napoli nobilissima: rivista d' arte e di topografia napoletana — 4.1895

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Colombo, Antonio: La strada di Toledo, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.62001#0017

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apoli nobilissima

RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

Voi. IV.

Fasc. I.

SOMMARIO.
La strada di Toledo. I. Prime memorie. A. Colombo.
La Pinacoteca del Museo Nazionale. V. Spinazzola.
II palazzo dei Principi di Bisignano in Via Costantino-
poli. L. de La Ville sur-YIloti.
Di alcuni artisti spagnuoli che lavorarono a Napoli.
B. Croce.
Ancora dei quadri parmensi del Museo di Napoli, c. Ricci.
Notizie ed osservazioni. Don Fastidio.
Da libri e periodici. Don Ferrante.

LA STRADA DI TOLEDO

i.
Prime memorie.
Fra gli ubertosi campi sparsi su quella regione a po-
nente di Napoli, rimasta fuori le mura della città, fatte,
nel 1499, costruire da Federico d’Aragona, le carte del
tempo rammentano un territorio di moggia 9 apparte-
nente al monastero di S. Chiara. Il quale, posto fuori
porta reale vecchia in loco ubi dicitur limpiano (0, confinava
da due lati col giardino del conte di Montorio, coi beni
del monastero di S. Severino, ed ancora con un altro
pezzo di terra, di un moggio 14, di proprietà pure del
pio luogo (1 2 3 4). Di quel terreno, nel 1521, erano state di-

(1) Veniva a corrispondere a quella contrada che estendevasi ol-
tre il largo dello Spirito Santo, e di cui faceva parte la moderna
piazza Dante. Quel luogo, che conservò lungamente il nome di Lim-
piano, appartenne in buona parte al monastero dei SS. Severino e
Sossio, al quale era stato concesso, nel 1131, da Sergio VII Duca di
Napoli. — Capasso, Pianta della città di Napoli nel secolo XI, in Ardi,
stor. nap., voi. 18, p. 333.
(2) La regina Sancia nel 1342 aveva donato al monastero di Santa
Chiara tre pezzi di terreno, cioè: un giardino presso porta reale vec-
chia, un altro a limpiano ed un territorio in vicinanza del monastero,
il quale, confinando da settentrione col terreno che appartenne a
Giov. de Fontanula, in quo sunt ad presens dotnus edificate, era posto ad
occidente iuxa viam publicam, e a parte orientis iuxta locum seu terri-
torium ecclesie Sancte Trinitatis. Arch. di Stato, Processi antichi, Pan-
detta nuovissima, n. 19428, fascio 888, fol. 330 t.

staccate moggia 6, quarte 3 e nove 7 14, che, con istru-
mento dell’8 aprile, le Suore avevano censito ad Ettore
Pignatello duca di Monteleone, mercè il pagamento di
due. 32 l’anno; e la zona concessa, rimasta circoscritta,
fra l’altro, dalla masseria di S. Severino, aveva pure a
confini la via pubblica ed un vasto podere di proprietà
del monastero di Monteoliveto (*).
Quel territorio di cui un processo, cominciato l’anno
1551, tramanda minute ed interessanti notizie (2), prima che
le cennate mura fossero state costruite « era tutto unito
« et continuato senza divisione alcuna », e piantato per la
maggior parte « de vite grece et latine ». Ed inoltre da
quelle carte s’apprende pure che la masseria, di cui fa-
ceva parte un giardino « nuovamente Inedificato. sito
« giardino. per deritto lo quinto mergulo de le mura
« in frontespizio a la porta de la ecclesia de ditto mo-
li nasterio (monteoliveto). tirava.... dal terreno del ditto
« de la cita quale stanno congiunte con ditto giardino,
« computando da la loggietta novamente fatta sopra li
« merguli de diete mura in frontespizio lo palazzo del
« duca di Gravina »; e proseguendo « per fore del ter-
« reno dove stanno Inedificate ditte mura andava per
« deritto al terreno quale è al presente del giardino del-
« 1’111.0 duca di Monteleone et fratelli, dove questi giorni
« passati stava piantato un pede de cetrangolo » (3). Poscia
da quel luogo volgendo « per deritto sino ad alto. scen-
deva, dove al presente è la strada va alle gradelle » (4), e

(1) Ivi, fol. 331 t.
(2) Cit. Processo n. 19428. Questo Processo, che tratta di un lungo
litigio tra il monastero di Monteoliveto e Fabrizio Pignatelli, priore
dei Cavalieri Gerosolimitani di Bari, intorno ad un piccolo spazio di
terra di fronte al monastero, è oltremodo importante per la topografia
del rione. Della sua scoverta si è debitori al eh. Cav. Zampa, il quale
ne pubblicò alcuni interessanti brani neWArch. stor. nap., voi. 16,
p. 254.
(3) Nel 1598 alcuni testimoni attestarono che verso l’anno 1553
« lo citrangolo .... stava vicino la porta dello cortiglio dello Spi-
ti rito Santo, dove al presente stanno le figliole .... quale citran-
« golo stava distante dal puezo da circa 30 palmi ». Cit. Processo
n. 19428, fol. 515.
(4) Trovo scritto che « la sfrata che andava alle gradelle era come
 
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