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NAPOLI NOBILISSIMA
G. Ceci in uno studio che forma il primo fascicolo dell’Arte in Puglia
(L'Arte in Puglia nel Medioevo e nel Rinascimento — Storia e Critica
per cura di una commissione nominata dalla Società di studi storici pu-
gliesi, con incisioni intercalate nel testo e tavole in fototipia. Fase. I,
Il Castello del Monte, Bari, E. Bambocci, edit. 1895). Il fascicolo, in
foglio grande, della sobria eleganza solita nelle edizioni del nostro
Vecchi, contiene una breve introduzione e un’accurata descrizione
tecnico-artistica dell’esterno del Castello. È illustrato nel testo da otto
belle zincotlpie, eseguite su disegni del Bernich, rappresentanti l’ico-
nografia del Castello, l’ortografia schematica della porta principale
paragonata ad un arco di trionfo romano, i dettagli della porta prin-
cipale, la porta simmetrica alla principale, il basamento e la mura-
tura delle torri col cordone superiore, una finestra del piano ter-
reno, una finestra bifora e una trifora del piano superiore. Vi sono
aggiunte fuori testo quattro splendide tavole in fototipia tratte da fo-
tografie del Bambocci; rappresentano una veduta d’insieme, la porta
d’ingresso, una porta nel cortile, e una finestra nel cortile.
L’altro libro, di Emmanuele Merra {Castel del Monte presso Andria,
Frani, Vecchi, 1895) è una ristampa interamente rifatta del lavoro
pubblicato nel 1889. Contiene una narrazione molto diffusa e partico-
lareggiata delle vicende storiche del Castello, accompagnata da 49 do-
cumenti, dei quali varii inediti.
*
* *
Raimondo Annecchino, Mamozio nella storia e nella leggenda, con-
ferenza tenuta a Pozzuoli nella sala del Serapide il 27 maggio 1894,
Pozzuoli, Tip. Editrice F. Granito, 1895 — di pp. 35-VII.
In quest’opuscolo il giovane autore dà un’illustrazione archeologica
della statua eretta in Pozzuoli ad Egnazio Lolliano Mavorzio sul prin-
cipio del sec. IV; e dopo averne ricordata la scoverta accaduta nel
1704, espone con molto garbo le impressioni da essa suscitate nel
popolino, che han dato luogo al nome di Mamozio nel senso di « bab-
beo ». È un lavoro fatto con molta ed opportuna erudizione e si legge
con grandissima curiosità.
*
* *
Ad illustrare la regione dei Campi Flegrei si è cominciata a pub-
blicare, proprio con questo titolo, a Pozzuoli, sotto la direzione di
R. Annecchino, una speciale rivista, alla quale auguriamo buona for-
tuna. Possiamo raccomandare un po’ più di decoro nella parte tipogra-
fica, ch’è veramente scellerata? Il programma, del resto, è assai buono,
comprendendo la topografia, la storia, e anche il folclore della re-
gione; e nei due primi fascicoli che abbiamo sott’occhio notiamo un
erudito articolo di R. Annecchino, l bagni di Baia nel quattrocento, un
altro dell’Amalfi, Maldicenze paesane, parecchi documenti concernenti
Pozzuoli, e sennati articoletti bibliografici.
*
* *
Alla Napoli nobilissima spetta il merito di avere fin dal maggio
1892 (A. I, fase. V) richiamato l’attenzione del pubblico sulla chie-
setta di S. Maria del Parto e sul mausoleo di Jacopo Sannazaro, con
un lungo articolo del nostro redattore Benedetto Croce. Nè abbiamo
tralasciato di occuparci dell’argomento, sia col pubblicare altre noti-
zie relative alla chiesa e al monumento (cfr. Ili, 79), sia col dar no-
tizia della polemica tra il Cocchia ed il Mancini e degli importanti
studii di quest’ultimo sulla simbolica del monumento sannazariano
(A. Ili, 63, 143-4), e> in questi ultimi mesi, dell’attività spiegata dalla
Commissione municipale in vantaggio di quel singolare e nobilissimo
monumento.
All’opera della Commissione municipale ha dato certo la spinta
il Mancini, entrato da poco a far parte di essa, e come frutto dei la-
vori suoi e dei suoi egregi colleghi è stata ora messa a stampa in
un opuscolo di pp. 37 in-4.0 una serie di Relazioni sullo stato attuale
della chiesa monumentale di S. Maria del Parto a Mergellina ordinate
dalla Commissione municipale per la conservazione dei monumenti, e ad
essa presentate nell’adunanza ordinaria del 28 gennaio 1895 dai Commis-
sari! incaricati Correrà, Galante, Altamura, Pisanti, Miola e Mancini
(Napoli, Giannini, 1895).
L’opuscolo contiene: i.° una relazione scritta dal Mancini, rela-
tiva alle condizioni presenti della chiesa e dei suoi monumenti; 2.0 una
seconda relazione dello stesso, relativa al succorpo; 3.0 una descri-
zione artistica delle antiche pitture ivi esistenti, scritta dall’Altamura
e dal Miola; 4.0 una relazione dell’architetto Pisanti sulle condizioni
statiche dell’edificio; 5.0 una dissertazione giuridica del Mancini nella
quale si prova che l’arciconfraternita del SS. Rosario, che ora occupa
la chiesa, non ha nessun diritto al possesso di questa.
L’illustrazione è, per ogni rispetto, fondamentale; e le proposte
pienamente ragionate e con tutti i sussidii tecnici. La chiesa minaccia
rovina, ed urge assicurarla. Essendo monumento nazionale, l’obbligo
di provvedere è del Governo. Assicuratane l’esistenza, si potrà pen-
sare via via agli altri restauri, che sono minutamente indicati nella
relazione.
*
Cronaca del Teatro San Carlino.
Questo libro rientra, in parte, nell’argomento della nostra rivista,
perchè racconta la storia del famosso teatrino popolare di Napoli, che
ebbe prima sede nella cantina sotto le scale della chiesa di S. Gia-
como, poi in un baraccone del Largo del Castello, e finalmente, dal
1770, in quell’edifizio dell’isola di fabbricati al Largo del Castello
detta appunto l’isola di S. Carlino, che fu abbattuta nel 1884.
Il giudizio del libro del nostro redattore Salvatore di Giacomo non
è più da dare, e, in ogni caso, non toccherebbe a noi il darlo. Uscito
in una grande edizione di lusso, riccamente illustrata, tra il 1890 e
il 1891, fu rapidamente esaurito, e si presenta ora in questa edizione
fatta dal nostro tipografo, il cav. Valdemaro Vecchi, di Frani. È un’e¬
dizione economica, perchè costa solo L. 5 — e pei nostri abbonati
L. 3.75 —, ma la parola economia non deve spaventare: l’edizione è
di una mirabile eleganza.
È un bel volume di 602 pagine, in ottavo piccolo, di forma assai
svelta, stampato con grande nitidezza su buona carta e con un bel mar-
gine, avente a riscontro del frontespizio una finissima acquafòrte del
Farneti. Il titolo è impresso in rosso e nero, e i fregi della covertina
sono sapientemente scelti. L’autore ha ricorretto ed aumentato il te-
sto, e vi ha aggiunto un assai copioso ed utile indice alfabetico.
*
* *
Molto interessanti sono le Notes et souvenirs du peintre Joseph de
Nittis pubblicate nella Nouvelle Revue (fascicoli del 15 aprile, 1 e 15
maggio, e 1 giugno 94). Sono impressioni gettate sulla carta con vi-
vacità e sono memorie intime che mostrano l’animo fine e ingenuo
del de Nittis.
Don Ferrante.
NAPOLI NOBILISSIMA
G. Ceci in uno studio che forma il primo fascicolo dell’Arte in Puglia
(L'Arte in Puglia nel Medioevo e nel Rinascimento — Storia e Critica
per cura di una commissione nominata dalla Società di studi storici pu-
gliesi, con incisioni intercalate nel testo e tavole in fototipia. Fase. I,
Il Castello del Monte, Bari, E. Bambocci, edit. 1895). Il fascicolo, in
foglio grande, della sobria eleganza solita nelle edizioni del nostro
Vecchi, contiene una breve introduzione e un’accurata descrizione
tecnico-artistica dell’esterno del Castello. È illustrato nel testo da otto
belle zincotlpie, eseguite su disegni del Bernich, rappresentanti l’ico-
nografia del Castello, l’ortografia schematica della porta principale
paragonata ad un arco di trionfo romano, i dettagli della porta prin-
cipale, la porta simmetrica alla principale, il basamento e la mura-
tura delle torri col cordone superiore, una finestra del piano ter-
reno, una finestra bifora e una trifora del piano superiore. Vi sono
aggiunte fuori testo quattro splendide tavole in fototipia tratte da fo-
tografie del Bambocci; rappresentano una veduta d’insieme, la porta
d’ingresso, una porta nel cortile, e una finestra nel cortile.
L’altro libro, di Emmanuele Merra {Castel del Monte presso Andria,
Frani, Vecchi, 1895) è una ristampa interamente rifatta del lavoro
pubblicato nel 1889. Contiene una narrazione molto diffusa e partico-
lareggiata delle vicende storiche del Castello, accompagnata da 49 do-
cumenti, dei quali varii inediti.
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Raimondo Annecchino, Mamozio nella storia e nella leggenda, con-
ferenza tenuta a Pozzuoli nella sala del Serapide il 27 maggio 1894,
Pozzuoli, Tip. Editrice F. Granito, 1895 — di pp. 35-VII.
In quest’opuscolo il giovane autore dà un’illustrazione archeologica
della statua eretta in Pozzuoli ad Egnazio Lolliano Mavorzio sul prin-
cipio del sec. IV; e dopo averne ricordata la scoverta accaduta nel
1704, espone con molto garbo le impressioni da essa suscitate nel
popolino, che han dato luogo al nome di Mamozio nel senso di « bab-
beo ». È un lavoro fatto con molta ed opportuna erudizione e si legge
con grandissima curiosità.
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Ad illustrare la regione dei Campi Flegrei si è cominciata a pub-
blicare, proprio con questo titolo, a Pozzuoli, sotto la direzione di
R. Annecchino, una speciale rivista, alla quale auguriamo buona for-
tuna. Possiamo raccomandare un po’ più di decoro nella parte tipogra-
fica, ch’è veramente scellerata? Il programma, del resto, è assai buono,
comprendendo la topografia, la storia, e anche il folclore della re-
gione; e nei due primi fascicoli che abbiamo sott’occhio notiamo un
erudito articolo di R. Annecchino, l bagni di Baia nel quattrocento, un
altro dell’Amalfi, Maldicenze paesane, parecchi documenti concernenti
Pozzuoli, e sennati articoletti bibliografici.
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Alla Napoli nobilissima spetta il merito di avere fin dal maggio
1892 (A. I, fase. V) richiamato l’attenzione del pubblico sulla chie-
setta di S. Maria del Parto e sul mausoleo di Jacopo Sannazaro, con
un lungo articolo del nostro redattore Benedetto Croce. Nè abbiamo
tralasciato di occuparci dell’argomento, sia col pubblicare altre noti-
zie relative alla chiesa e al monumento (cfr. Ili, 79), sia col dar no-
tizia della polemica tra il Cocchia ed il Mancini e degli importanti
studii di quest’ultimo sulla simbolica del monumento sannazariano
(A. Ili, 63, 143-4), e> in questi ultimi mesi, dell’attività spiegata dalla
Commissione municipale in vantaggio di quel singolare e nobilissimo
monumento.
All’opera della Commissione municipale ha dato certo la spinta
il Mancini, entrato da poco a far parte di essa, e come frutto dei la-
vori suoi e dei suoi egregi colleghi è stata ora messa a stampa in
un opuscolo di pp. 37 in-4.0 una serie di Relazioni sullo stato attuale
della chiesa monumentale di S. Maria del Parto a Mergellina ordinate
dalla Commissione municipale per la conservazione dei monumenti, e ad
essa presentate nell’adunanza ordinaria del 28 gennaio 1895 dai Commis-
sari! incaricati Correrà, Galante, Altamura, Pisanti, Miola e Mancini
(Napoli, Giannini, 1895).
L’opuscolo contiene: i.° una relazione scritta dal Mancini, rela-
tiva alle condizioni presenti della chiesa e dei suoi monumenti; 2.0 una
seconda relazione dello stesso, relativa al succorpo; 3.0 una descri-
zione artistica delle antiche pitture ivi esistenti, scritta dall’Altamura
e dal Miola; 4.0 una relazione dell’architetto Pisanti sulle condizioni
statiche dell’edificio; 5.0 una dissertazione giuridica del Mancini nella
quale si prova che l’arciconfraternita del SS. Rosario, che ora occupa
la chiesa, non ha nessun diritto al possesso di questa.
L’illustrazione è, per ogni rispetto, fondamentale; e le proposte
pienamente ragionate e con tutti i sussidii tecnici. La chiesa minaccia
rovina, ed urge assicurarla. Essendo monumento nazionale, l’obbligo
di provvedere è del Governo. Assicuratane l’esistenza, si potrà pen-
sare via via agli altri restauri, che sono minutamente indicati nella
relazione.
*
Cronaca del Teatro San Carlino.
Questo libro rientra, in parte, nell’argomento della nostra rivista,
perchè racconta la storia del famosso teatrino popolare di Napoli, che
ebbe prima sede nella cantina sotto le scale della chiesa di S. Gia-
como, poi in un baraccone del Largo del Castello, e finalmente, dal
1770, in quell’edifizio dell’isola di fabbricati al Largo del Castello
detta appunto l’isola di S. Carlino, che fu abbattuta nel 1884.
Il giudizio del libro del nostro redattore Salvatore di Giacomo non
è più da dare, e, in ogni caso, non toccherebbe a noi il darlo. Uscito
in una grande edizione di lusso, riccamente illustrata, tra il 1890 e
il 1891, fu rapidamente esaurito, e si presenta ora in questa edizione
fatta dal nostro tipografo, il cav. Valdemaro Vecchi, di Frani. È un’e¬
dizione economica, perchè costa solo L. 5 — e pei nostri abbonati
L. 3.75 —, ma la parola economia non deve spaventare: l’edizione è
di una mirabile eleganza.
È un bel volume di 602 pagine, in ottavo piccolo, di forma assai
svelta, stampato con grande nitidezza su buona carta e con un bel mar-
gine, avente a riscontro del frontespizio una finissima acquafòrte del
Farneti. Il titolo è impresso in rosso e nero, e i fregi della covertina
sono sapientemente scelti. L’autore ha ricorretto ed aumentato il te-
sto, e vi ha aggiunto un assai copioso ed utile indice alfabetico.
*
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Molto interessanti sono le Notes et souvenirs du peintre Joseph de
Nittis pubblicate nella Nouvelle Revue (fascicoli del 15 aprile, 1 e 15
maggio, e 1 giugno 94). Sono impressioni gettate sulla carta con vi-
vacità e sono memorie intime che mostrano l’animo fine e ingenuo
del de Nittis.
Don Ferrante.