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Nibby, Antonio
Del Foro Romano, della Via Sacra, dell' Anfiteatro Flavio e de' luoghi adjacenti — Roma: Presso Vincenzo Poggioli Stampatore della R.C.A., 1819

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https://doi.org/10.11588/diglit.68865#0095
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Capo!. 91
Nuova, il vico Tusco , il vico Giugario 5 alle quali
si deve aggiungere ancora la salita, per la quale
ascendevasi alla cittadella, e che avea il nenie di
cento gradi della rupe Tarpeja, per , cominciare
con un ordine dirò prima della via Nuova, la qua-
le si trovava più presso al tempio di Vesta , con
cui finii la descrizione del lato meridionale del
Foro. Questa strada, detta Nuova , forse fin da
quando ebbe origine dopo Γ asciugamento delle ac-
que stagnanti a’ piedi del Palatino , che formavano
il Velabro, continuò a portare lo stesso nome fino
alla decadenza dell’impero (1). Essa cominciava
all’angolo del Foro presso il tempio di Vesta (2.),
e costeggiando il Luco di questa stessa Dea (3) ,
ed il tempio di Giove Statore, si congiungeva al
.Velabro (4).
(1) Ciò lo mostrano i Regionari , che nel IV. , e V. secolo ,
nel quale scrissero ,1° registrano come esistente : Rufo Ficus
dugarias alias Ligurius , via Nova , Lucus Festae.
(a) Ovidio nel FI. de1 Fasti v. 5g5. , e seg. lo mostra allor-
ché dice :
Forte revertebar Festis Festaìibus illac
Qua NOFA Romano nane FL4 juncta Foro est.
E Livio nel libro V. c. XVIII. Eodem anno ( A. U. C. 064. )
JVT. Caedicius de plebe nuntiavit tribunis , se in Nova via ,
ubi nane sacellum est supra aedem Festae vocem noctis si-
lentia audisse clariorem fiumana.
(3) Cicerone nel I. de Divinatione c. XLV· Nam non mul-
to ante urbem captam esaudita vox est a Luco presta e , qui
a Palatii radice in Novam viam devèxus est ; ut muri et
portae refìcerentur ; fata! um esse nisi provisum esset ut
Roma caperetur.
(4) Varrone de Lingua Latina lib. IV. c. VII. Cujus vesti-
già, quod ea qua tura itur, Velabrum; et linde ascendebant
ad rumam Nova via lucus est, et Sacellum Larum . E più
chiaramente nel V. c. III. Hoc sacrijicium jit in Felabro ,
qua in Novam Fiam esitar, ut ajunt quidam, ad sepulcrum
Accae ; e pereiò questa giunzione non dovè essere lungi d»
S. Giorgio detto in Velabro , poco più, poco meno.
 
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