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4 52 Luoghi di Beneficenza
60 nel medesimo tempo; l’altra delle donne a 50. Ha
il pio luogo un vago e bello oratorio di cui si è par-
lato nel tomo precedente. Sonovi ancora diverse me-
morie di Pontefici, cardinali ed altri personaggi, i quali
servirono in differenti occasioni ai poveri ospiti. Fra
molti busti di metallo e di marmo che stanno collocati
sopra le dette memorie, osservasi quello di Urbano Vili.,
disegnato dal Bernini, e gittato in bronzo dal Laurcn-
ziani, come pure i due angioli che sostengono il trire-
gno vennero fusi da Domenico Ferrerio. Si scorge an-
che l’altro busto di Clemente X., scolpito da Alessan-
dro Algardi , e non si vuol preterire quello in cui è
effigiato s. Filippo Neri, primo fondatore dell’ institu-
to pio.
Negli anni santi è grandissimo il numero de’pel-
legrini che raccolgonsi in questo spedale : negli altri
anni si ha il massimo nella pasqua, e suole ascendere
a tre o quattrocento tra uomini e donne. Eglino per es-
sere ricevuti debbon venire da più che 60 miglia di là
da Roma , e devono recare i certificati del vescovo o
del vicario foraneo, che faccia fede, essersi recati in Po-
ma per visitare i luoghi santi. Sonovi alcuni fratelli ,
detti ricevitori, i quali pigliano ad esame gli attestati,
a scanso di frodi. Dentro l’anno, se sono italiani, han-
no il trattamento per un giorno , se oltramontani per
due : que’di Boemia, per un lascito particolare, hanno
nel partire uno scudo; i portoghesi sono mantenuti cin-
que dì, e partendo ricevono uno zecchino romano. All’
occasione della pasqua gl’italiani si mantengono per tre
giorni, per quattro gli oltramontani, per sette i porto-
ghesi. I pellegrini impiegano il giorno nella visita delle
Basiliche : dopo Pavé Maria ascoltano una predica nell’
oratorio del pio luogo, quindi segue la lavanda, e po-
scia il pranzo, a cui sono serviti dai fratelli sempre ve-
stiti col loro sacco rosso*
 
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