Altri instituti di cariti’ 163
le fazioni, che straziavan Roma , i confratelli ragunati
in S. Maria Maggiore, crearono Governator della città
Giovanni Cercone, e lo portarono in Campidoglio, ac-
consentendo il Vicario del papa , residente allora in
Avignone. Essa ai tempi di Gregorio XIII. attendeva
a riscattar gli schiavi , ma al presente ha cessato da
quest’uffizio per l’abbassamento della potenza turchesca,
e solo l’è rimasto quello di dotare quattordici povere
zitelle ogni anno, perchè si monachino, o piglino ma-
rito. L'archiconfpaternità della SS. Annunziata, in-
stituita nel 1460 dal Cardinal Torrecremata, sotto Pio
li. Nel 1465 i confratelli statuirono di rendersi utili
ai prossimi, e però si diedero a raccoglier limosino per
dotar le povere fanciulle: la pia opera prosperò in mo-
do che nel 1600 già dotavan 200 zitelle ogni anno con
50 scudi per ciascuna; quindi pe’generosi lasciti d’Ur-
bano Vili, crebbero le doti fino agli scudi, 80, ed an-
che a’ 100. Le fanciulle che si dotano debbono essere
nubili, povere, di buona fama, romane, nate di legit-
timo matrimonio e non dimoranti con persone sospet-
te: le orfane vengono a tutte preferite, e si ammetto-
no al benefìzio quand’anche siano forestiere. Il dì dell’
Annunziata si dà loro la cedola di dote e vanno pro-
cessionalmente alla chiesa di S. Maria sopra Minerva,
ove suol trovarsi il Papa. Oggi le doti sono di 30 scu-
di per quelle che si maritano, e di 50 per quelle che
pigliano il velo: il numero medio delle zitelle dotate
ascende a 400. La pia opera ha una rendita di 25000
scudi, dei quali 15000 s’impiegano a soddisfare parec-
chi altri pesi che le incombono. L'archiconfraternìta
della santissima Concezione, a cui diede origine un
tal Pietro Matteucci , ed aveva stanza in S. Salvatore
ad fornicem , oggi S. Maria di Grotta Pinta. Paolo
II nel 1465 la traslocò in S. Lorenzo e Damaso, asse-
le fazioni, che straziavan Roma , i confratelli ragunati
in S. Maria Maggiore, crearono Governator della città
Giovanni Cercone, e lo portarono in Campidoglio, ac-
consentendo il Vicario del papa , residente allora in
Avignone. Essa ai tempi di Gregorio XIII. attendeva
a riscattar gli schiavi , ma al presente ha cessato da
quest’uffizio per l’abbassamento della potenza turchesca,
e solo l’è rimasto quello di dotare quattordici povere
zitelle ogni anno, perchè si monachino, o piglino ma-
rito. L'archiconfpaternità della SS. Annunziata, in-
stituita nel 1460 dal Cardinal Torrecremata, sotto Pio
li. Nel 1465 i confratelli statuirono di rendersi utili
ai prossimi, e però si diedero a raccoglier limosino per
dotar le povere fanciulle: la pia opera prosperò in mo-
do che nel 1600 già dotavan 200 zitelle ogni anno con
50 scudi per ciascuna; quindi pe’generosi lasciti d’Ur-
bano Vili, crebbero le doti fino agli scudi, 80, ed an-
che a’ 100. Le fanciulle che si dotano debbono essere
nubili, povere, di buona fama, romane, nate di legit-
timo matrimonio e non dimoranti con persone sospet-
te: le orfane vengono a tutte preferite, e si ammetto-
no al benefìzio quand’anche siano forestiere. Il dì dell’
Annunziata si dà loro la cedola di dote e vanno pro-
cessionalmente alla chiesa di S. Maria sopra Minerva,
ove suol trovarsi il Papa. Oggi le doti sono di 30 scu-
di per quelle che si maritano, e di 50 per quelle che
pigliano il velo: il numero medio delle zitelle dotate
ascende a 400. La pia opera ha una rendita di 25000
scudi, dei quali 15000 s’impiegano a soddisfare parec-
chi altri pesi che le incombono. L'archiconfraternìta
della santissima Concezione, a cui diede origine un
tal Pietro Matteucci , ed aveva stanza in S. Salvatore
ad fornicem , oggi S. Maria di Grotta Pinta. Paolo
II nel 1465 la traslocò in S. Lorenzo e Damaso, asse-