246 Luoghi d’istruzione pubblica
ma quadra. Era questo altre volte una divota cappella
eretta da s. Pio V. ad onore di s. Pietro martire del-
ordine Domenicano, e vi si vedeva un quadro rappre-
sentante quel santo, che ferito a morte scrive col san-
gue la forinola della fede , e fu condotto da Giorgio
Vasari. Gli affreschi che tuttavia qui si vedono con-*
tengono le storie della vita del medesimo santo, e fu-
rono condotti da alcuni scolari dello stesso Vasari sui
cartoni del maestro. In questo gabinetto trovasi il mu-
seo numismatico. In altri tempi era questo doviziosissi-
mo, poiché vi si vedevano riunite, fra le altre, le fa-
mose raccolte de’ medaglieri Carpegna, Odescalchi, Ze-
lada e della regina Cristina Alessandra di Svezia. La
miseranda epoca republicana vide scomparir tanti rari
oggetti , per cui si deve all’ immortai Pio VII. il co-
mincianieiito di questo nuovo museo, il quale compo-
nesi della raccolta gitali, Tomassini, e di altre le quali
di giorno in giorno si vanno aumentando per la cura
de’ pontefici. In mezzo alla stanza osservasi una specie
di leggìo triangolare in cui sono esposti alla veduta
pubblica diciotto quadretti in ismalto sul rame , rap-
presentanti la passione di Cristo, eseguiti con diligen-
zia e studio da Roberto Vauquerio nel 1660, e com-
perati poi da Leone XII. che fccene un dono al mu-
seo sacro Vaticano.
Dal descritto gabinetto si passa nelle stanze dell’ ap-
partamento Borgia, oggi destinate pressoché tutte a con-
tenere i libri a stampa che servono ad uso della Bi-
blioteca , conservandosi nelle altre parecchi oggetti di
antichità. La prima stanza contigua al gabinetto, oltre i
libri, contiene entro uno scrigno le impronte in zolfo
o in pasta di tutte le gemme del museo imperiale di
Vienna, lavorate dal Pikler giuniore, e da Francesco L
donate, come si disse, a Pio VII. Si trascorrono quindi
ma quadra. Era questo altre volte una divota cappella
eretta da s. Pio V. ad onore di s. Pietro martire del-
ordine Domenicano, e vi si vedeva un quadro rappre-
sentante quel santo, che ferito a morte scrive col san-
gue la forinola della fede , e fu condotto da Giorgio
Vasari. Gli affreschi che tuttavia qui si vedono con-*
tengono le storie della vita del medesimo santo, e fu-
rono condotti da alcuni scolari dello stesso Vasari sui
cartoni del maestro. In questo gabinetto trovasi il mu-
seo numismatico. In altri tempi era questo doviziosissi-
mo, poiché vi si vedevano riunite, fra le altre, le fa-
mose raccolte de’ medaglieri Carpegna, Odescalchi, Ze-
lada e della regina Cristina Alessandra di Svezia. La
miseranda epoca republicana vide scomparir tanti rari
oggetti , per cui si deve all’ immortai Pio VII. il co-
mincianieiito di questo nuovo museo, il quale compo-
nesi della raccolta gitali, Tomassini, e di altre le quali
di giorno in giorno si vanno aumentando per la cura
de’ pontefici. In mezzo alla stanza osservasi una specie
di leggìo triangolare in cui sono esposti alla veduta
pubblica diciotto quadretti in ismalto sul rame , rap-
presentanti la passione di Cristo, eseguiti con diligen-
zia e studio da Roberto Vauquerio nel 1660, e com-
perati poi da Leone XII. che fccene un dono al mu-
seo sacro Vaticano.
Dal descritto gabinetto si passa nelle stanze dell’ ap-
partamento Borgia, oggi destinate pressoché tutte a con-
tenere i libri a stampa che servono ad uso della Bi-
blioteca , conservandosi nelle altre parecchi oggetti di
antichità. La prima stanza contigua al gabinetto, oltre i
libri, contiene entro uno scrigno le impronte in zolfo
o in pasta di tutte le gemme del museo imperiale di
Vienna, lavorate dal Pikler giuniore, e da Francesco L
donate, come si disse, a Pio VII. Si trascorrono quindi