Scuole distruzione primaria 275
Per essere ammessi a questa scuola notturna con-
viene che i giovanetti siano artigiani , e non possano
frequentare altra scuola. All’avemaria apresi il luogo, e
per un quarto d’ora si attende l’arrivo degli scolari; poi
per mezz’ ora si esercitano essi nello scrivere, e per al*
trettanto tempo nel leggere , finalmente si fa loro la
dottrina : il giovedì s* insegna un pò d’ aritmetica. La
scuola dividesi in tre classi: la prima, dalla cognizione
delle lettere fino al sillabare; la seconda, dal sillabare
fino al porre insieme le parole; la terza, in leggere spe-
dito. Nella seconda classe incominciano gli allievi a
scrivere l’alfabeto, e nella terza apprendono a scrivere
in carattere grande, mezzano e piccolo. Si fornisce lo-
ro tutto l’occorrente, e per risparmio di carta adopransi
lavagne. Oltre un sacerdote direttore , eh’ è maestro
della terza classe, vi sono due secolari che ammaestra*
no le classi inferiori. In fine d’anno con limosino rac-
colte da pie persone si premiano i più diligenti con
tutte cose da vestire.
L’avvocato Gigli, uomo di somma carità, morto nel
1838, al tempo del choléra, aperse nel 1829 un’altra
scuola simile in tutto alla sopraddetta , ponendola in
alcune stanze del Collegio piceno. Da qui fu poi reca-
ta presso la chiesa de’ Ss. Simone e Giuda, ove l’ot-
timo Gigli pagò il fìtto fin che visse ed attese egli stesso
a far la scuola col metodo ed ordine stesso di s. Niccola
degl’ Incoronati, radunando di più gli alunni nelle do-
meniche ed esercitandoli la mattina in pratiche divote,
e conducendoli dopo desinare a diportarsi in un giar-
dino. {Morichini, oper. cit. trat. IV. cap. VII. pag.
247. e seg.)
SCUOLE PARROCCHIALI. Dopoché fu stabilita
la Commissione de’ sussidj, pensarono alcuni parrochi,
che una piccola parte de’ soccorsi che distribuivansi
Per essere ammessi a questa scuola notturna con-
viene che i giovanetti siano artigiani , e non possano
frequentare altra scuola. All’avemaria apresi il luogo, e
per un quarto d’ora si attende l’arrivo degli scolari; poi
per mezz’ ora si esercitano essi nello scrivere, e per al*
trettanto tempo nel leggere , finalmente si fa loro la
dottrina : il giovedì s* insegna un pò d’ aritmetica. La
scuola dividesi in tre classi: la prima, dalla cognizione
delle lettere fino al sillabare; la seconda, dal sillabare
fino al porre insieme le parole; la terza, in leggere spe-
dito. Nella seconda classe incominciano gli allievi a
scrivere l’alfabeto, e nella terza apprendono a scrivere
in carattere grande, mezzano e piccolo. Si fornisce lo-
ro tutto l’occorrente, e per risparmio di carta adopransi
lavagne. Oltre un sacerdote direttore , eh’ è maestro
della terza classe, vi sono due secolari che ammaestra*
no le classi inferiori. In fine d’anno con limosino rac-
colte da pie persone si premiano i più diligenti con
tutte cose da vestire.
L’avvocato Gigli, uomo di somma carità, morto nel
1838, al tempo del choléra, aperse nel 1829 un’altra
scuola simile in tutto alla sopraddetta , ponendola in
alcune stanze del Collegio piceno. Da qui fu poi reca-
ta presso la chiesa de’ Ss. Simone e Giuda, ove l’ot-
timo Gigli pagò il fìtto fin che visse ed attese egli stesso
a far la scuola col metodo ed ordine stesso di s. Niccola
degl’ Incoronati, radunando di più gli alunni nelle do-
meniche ed esercitandoli la mattina in pratiche divote,
e conducendoli dopo desinare a diportarsi in un giar-
dino. {Morichini, oper. cit. trat. IV. cap. VII. pag.
247. e seg.)
SCUOLE PARROCCHIALI. Dopoché fu stabilita
la Commissione de’ sussidj, pensarono alcuni parrochi,
che una piccola parte de’ soccorsi che distribuivansi