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Palazzo Altemps 401
» na, con quelle cornici intermedie troppo aggettate ,
» che fanno comparir più tozze, di quel che realmen-
» te sono , le finestre superiori. Desse cornici hanno
» dentelli: meschini dentelli*
» Il cortile è un bel disegno del Peruzzi: è cir-
» condato inferiormente da portici ad archi sostenuti da
» piedritti con pilastri dorici ; e superiormente da un
» loggiato, anche ad archi , con pilastri jonici, e con
» balaustri e termina in un attico grande con buone
» finestre. » (Milizia, Roma delle belli Arti, ediz. di
» Bassano, 1823, pag. 128).
In altri tempi il palazzo Altemps aveva diverse sta-
tue stimate; nel cortile si osservava un Gladiatore di
assai buona maniera; un Marco Aurelio, un Esculapio,
e precipuamente un Paride sedente su parecchi scogli.
Nella gran sala scorgevasi un Mercurio , un Bacco, e
due colonne di porfido con due teste per di sopra di
tutto rilievo, posate su d’un globo della pietra stessa,
e cavate dallo stesso masso di porfido , le quali teste
per esser di mediocre scultura si credeva rappresen-
tassero i due Filippi imperatori. In altri luoghi anco-
ra ammiravansi non pochi altri pregevoli ogetti d’arte
antichi, i quali però oggi che parliamo sono sminuiti
molto. In una camera il Romanelli dipinse assai bene
un Giove e una Venere.
Nell’interno del palazzo esiste una venerabil cappel-
la, ornata tutta con pitture a fresco dai pittori Ottavio
Leoni e Antonio Pomarancio. Sull’altare si venera una
immagine di Maria vergine, eseguita in tavola, e si pre-
tende sia opera di Raffaello. In questa cappella , fra
parecchie reliquie , si conserva il corpo di s. Aniceto
papa, il quale sofferse il martirio nell’anno 168 dell’era
cristiana; il quale corpo essendo stato rinvenuto nelle
catacombe di s. Sebastiano ai tempi di Clemente VII.,
 
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