Palazzo Altieri 403
»» chitettura v’è trattata in maniera che si può dire più
» vaga che magnifica, e in conseguenza non ben cor-
» rispondente all’esteriore tanto magnifico e grave. La
» scala è grandiosa, ben illuminata; ma ristretta di tem-
» po in tempo da pilastri che sostengono la volta; le
» balaustrate son cadenti , perchè seguitano il pendìo
» delle branche; e le porte degli appartamenti che so-
» no ai ripiani pajono meschine. Il gran male di que-
» sto palazzo è che la sua maggior parte è più eleva-
» ta di quella ch’è sulla piazza del Gesù, e forma qua-
» si un altro palazzo distinto da quello. In quest’ al-
« tro corpo dalla parte sulla piazza di Venezia è un
» portone che conduce in un gran cortile rettangolo
» che liberamente comunica col primo. Peccato certa-
» mente che un tanto edificio, che è tra i più superbi
» palazzi di Roma, e che è tutto isolato, non formi una
» compiuta unità. »
Il Milizia così parlando dà a conoscere cheli pa-
lazzo Altieri va ricco di nobilissimi pregi architettonici,
quantunque, al suo solito, cerchi di oscurarli contrapo-
nendo ad essi de’difetti, che se bene esistano, pure ri-
mangono annullati quasi dalle molte bellezze. E certo
in questa fabbrica, delle bellezze se ne veggono in co-
pia, tanto per la decorazione esterna, quanto per la ma-
gnificenza, e per la comoda divisione de’vaghissimi ap-
partamenti , uno de’quali è tutto fregiato di nobili pit-
ture, e l’altro di stucchi a maraviglia addicentisi ad una
così cospicua abitazione principesca.
Entro gli appartamenti poi, che abbelliti sono di
stucchi, dorature e marmi diversi, ammiransi due sta-
tue di Venere, una testa di Pescennio Negro, o di Se-
vero, com’altri vogliono, un Sileno, un prigioniero bar-
baro, trovato presso il teatro di Pompeo, una Roma trion-
fante di verde antico, due tavole di lapislazuli, un urna
»» chitettura v’è trattata in maniera che si può dire più
» vaga che magnifica, e in conseguenza non ben cor-
» rispondente all’esteriore tanto magnifico e grave. La
» scala è grandiosa, ben illuminata; ma ristretta di tem-
» po in tempo da pilastri che sostengono la volta; le
» balaustrate son cadenti , perchè seguitano il pendìo
» delle branche; e le porte degli appartamenti che so-
» no ai ripiani pajono meschine. Il gran male di que-
» sto palazzo è che la sua maggior parte è più eleva-
» ta di quella ch’è sulla piazza del Gesù, e forma qua-
» si un altro palazzo distinto da quello. In quest’ al-
« tro corpo dalla parte sulla piazza di Venezia è un
» portone che conduce in un gran cortile rettangolo
» che liberamente comunica col primo. Peccato certa-
» mente che un tanto edificio, che è tra i più superbi
» palazzi di Roma, e che è tutto isolato, non formi una
» compiuta unità. »
Il Milizia così parlando dà a conoscere cheli pa-
lazzo Altieri va ricco di nobilissimi pregi architettonici,
quantunque, al suo solito, cerchi di oscurarli contrapo-
nendo ad essi de’difetti, che se bene esistano, pure ri-
mangono annullati quasi dalle molte bellezze. E certo
in questa fabbrica, delle bellezze se ne veggono in co-
pia, tanto per la decorazione esterna, quanto per la ma-
gnificenza, e per la comoda divisione de’vaghissimi ap-
partamenti , uno de’quali è tutto fregiato di nobili pit-
ture, e l’altro di stucchi a maraviglia addicentisi ad una
così cospicua abitazione principesca.
Entro gli appartamenti poi, che abbelliti sono di
stucchi, dorature e marmi diversi, ammiransi due sta-
tue di Venere, una testa di Pescennio Negro, o di Se-
vero, com’altri vogliono, un Sileno, un prigioniero bar-
baro, trovato presso il teatro di Pompeo, una Roma trion-
fante di verde antico, due tavole di lapislazuli, un urna