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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0548
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518 Palazzi e Gallerie
costituisce la parte di sopra del palazzine? di Belvede-5
re , la cui primitiva erezione risalisce fino a Innocen-
zo Vili. E mio proposito di notar qui brevemente gli
oggetti in questo museo contenuti, giacché darne una
descrizion minuta sarebbe opera di molti volumi. In-
coili in cerò quindi dal dire , che a chi pone piede nel
primo vestibolo di esso si presentano agli occhi tre fi-
gure giacenti su d’un’urna , lavori in terra cotta, una
di donna, due d’uomini; quella è carica d'ornamenti fe-
minili, queste hanno corone sutili , simili a quelle in
oro, che nel museo si custodiscono: qui osservami an-
che due belle teste cavalline scolpite in nenfro , ch’è
una certa pietra cenerognola, simigliarne al peperino,
indigena dell’Etruria; eran queste già esistenti dai lati
d’una porta sepolcrale di Vulci. Il piccolo andito che
segue contiene non poche urnette d’alabastro di Vol-
terra, e gran numero dì teste lavorate in creta. La ca-
mera che segue ha il gran sarcofago, scolpito in nen-
fro: la rappresentanza de’ bassorilievi ha molto del sin-
golare, veggendovisi, fra le funebri ceremonie, un sa-,
orificio umano: questo monumento fu scavato presso Cor-
neto. Qui sonc pure alquante urnette cinerarie esegui-
te in terra disseccata e non cotta: esse vennero scoper-
te dal signor Carnevali di Albano, nel pascolare di Ca-
stel Gandolfo , di sotto agli strati di lava antica , tra-
boccata dal lago di Albano , allorché era un vulcano*
Segue una seconda camera in cui trovasi una rac-
colta di terre cotte etnische, miste alle quali sono an-
che alcune romane. Questa camera piglia il nome da
una statua di Mercurio collocata nel centro di essa ,
opera pregevole molto in arte , trovata negli scavi di
Tivoli: qui osservatisi eziandio una piccola urna, rap-
presentatavi di rilievo la morte di Adone avvenuta per
la ferita del cinghiale. Nella seguente camera, ch’ora
 
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