522 ' Palazzi e Gallerie
nato di etnische iscrizioni , si giunge ad una camera
amplissima, ove all’intorno veggonsi collocate le copie
delle pitture etrusche, che trovansi ne’sepolcri di Tar-
quinii e di Vaici. Questi sono monumenti importanti
alla storia delle arti nazionali, e veggonvisi danze, spet-
tacoli, lotte, e banchetti con cui si onoravano i funerali
di illustri defunti : le copie vennero eseguite con molto
garbo dal pittore romano Camillo Ruspi. Anche in que-
sta camera incontrami sculture in nenfro con iscrizioni
etrusche, e vasi molto belli. Presso a quellandito, ove
sono le urnette di alabastro volterrano, si osserva l’imi-
tazione d’un sepolcreto etrusco. Si offre anche allo sguar-
do un sepolcro la cui porta è custodita da due antichi
leoni sculti in nenfro, presi da una tomba di Vulci :
nell’interno, che sembra eseguito a taglio cieco, confor-
me appunto sono sì fatti sepolcri, stanno disposti i letti
funebri, le supellettili, i vasi, e quanto suol trovarsi in
quelle dimore de’morti.
Facciamoci adesso a dire della galleria del museo
etrusco. Da prima le tazze che ad esso spettano eran
collocate in una camera a posta; ma cresciutone a di-
smisura il numero, fu apparecchiata a contenerle una
galleria assai vasta. Le tazze sono collocate su d’uno zoc-
colo di legno, che con bel meccanismo si gira , tanto
da poter vedere 1’ esterna e F interna pittura di esse.
Queste tazze hanno il pregio d’un lavoro squisito e pie-
no d’eleganza e leggiadria: molte di esse contengono
il nome delFartefìce , e in molte si leggono dei motti
arguti e concisi. Fra tutte, meritano particolare osser-
vazione quelle della serie delle argonautiche, uscite, me-
no poche, dalle antichissime necropoli Agillana e Ge-
rite. Quel favoloso avvenimento e tanto celebrato dagli
antichi, della spedizione degli argonauti, in sì fatte
tazze riceve maggior ampiamente. In una di esse, veg-
nato di etnische iscrizioni , si giunge ad una camera
amplissima, ove all’intorno veggonsi collocate le copie
delle pitture etrusche, che trovansi ne’sepolcri di Tar-
quinii e di Vaici. Questi sono monumenti importanti
alla storia delle arti nazionali, e veggonvisi danze, spet-
tacoli, lotte, e banchetti con cui si onoravano i funerali
di illustri defunti : le copie vennero eseguite con molto
garbo dal pittore romano Camillo Ruspi. Anche in que-
sta camera incontrami sculture in nenfro con iscrizioni
etrusche, e vasi molto belli. Presso a quellandito, ove
sono le urnette di alabastro volterrano, si osserva l’imi-
tazione d’un sepolcreto etrusco. Si offre anche allo sguar-
do un sepolcro la cui porta è custodita da due antichi
leoni sculti in nenfro, presi da una tomba di Vulci :
nell’interno, che sembra eseguito a taglio cieco, confor-
me appunto sono sì fatti sepolcri, stanno disposti i letti
funebri, le supellettili, i vasi, e quanto suol trovarsi in
quelle dimore de’morti.
Facciamoci adesso a dire della galleria del museo
etrusco. Da prima le tazze che ad esso spettano eran
collocate in una camera a posta; ma cresciutone a di-
smisura il numero, fu apparecchiata a contenerle una
galleria assai vasta. Le tazze sono collocate su d’uno zoc-
colo di legno, che con bel meccanismo si gira , tanto
da poter vedere 1’ esterna e F interna pittura di esse.
Queste tazze hanno il pregio d’un lavoro squisito e pie-
no d’eleganza e leggiadria: molte di esse contengono
il nome delFartefìce , e in molte si leggono dei motti
arguti e concisi. Fra tutte, meritano particolare osser-
vazione quelle della serie delle argonautiche, uscite, me-
no poche, dalle antichissime necropoli Agillana e Ge-
rite. Quel favoloso avvenimento e tanto celebrato dagli
antichi, della spedizione degli argonauti, in sì fatte
tazze riceve maggior ampiamente. In una di esse, veg-