524 Palazzi e Gallerie
alle omeriche favole , alle cose della palestra , ai con-
viti e ad altri usi della vita, e queste ancora porgono
argomento a utili ricerche. In un armadio sono rac-
colti dei vasi di minor molte ma di egual pregio, quale
fatto a foggia d’ un capo d’ariete, altri in forma d’una
testa asinina ; quale con un viso di etiope , quale con
una faccia di Sileno. Osservatisi nell’armadio stesso delle
coppe di squisito lavoro, e balsamari, e anfore di nuo-
va foggia. Nel fondo della galleria è collocato il busto
del regnante Gregorio XVI., scolpito dal cav. Fabris.
Usciti dal museo etrusco , e scendendo la nobile
scala, giunti al basso si scorge nel vano della finestra
una pregevole statua colossale giacente. Questa rappre-
senta il fiume Tigri, e Michelangelo Buonarruoti rifece-
ne la testa. Di rimpetto si apre l’ingresso al museo egi-
zio gregoriano.
Il pontefice Pio VII. aveva fatto una piccola rac-
colta di monumenti egiziani. Il regnante Gregorio XVI.
però, amatore caldissimo delle cose antiche, venne nella
lodevole deliberazione di aprire questo nuovo museo,
raccogliendo all’uopo quanti monumenti erano già nel
Vaticano e in altri luoghi di Roma; perguisachè al pre-
sente questa pregiata raccolta può competere di eccel-
lenza con quante altre se ne diano di simil genere. Es-
sa poi singolarissima riesce, perchè contiene riuniti an-
che que’monumenti che diconsi di stile d’imitazione ,
cioè egìzio-romani, di cui tutti gli altri musei patisco-
no difetto. Questi nella maggior parte vennero presi
dal museo Capitolino, ai quale in vece furono dati al-
tri oggetti d’arte di sommo merito, come a suo luogo
vedremo. Monsignor Francesco Saverio Massimo, mag-
giordomo e prefetto de’sacri Palazzi apostolici, tolse su
di sè la cura di mandare ad effetto il divisamente del
pontefice, trovando ed apparecchiando un acconcio luo-
alle omeriche favole , alle cose della palestra , ai con-
viti e ad altri usi della vita, e queste ancora porgono
argomento a utili ricerche. In un armadio sono rac-
colti dei vasi di minor molte ma di egual pregio, quale
fatto a foggia d’ un capo d’ariete, altri in forma d’una
testa asinina ; quale con un viso di etiope , quale con
una faccia di Sileno. Osservatisi nell’armadio stesso delle
coppe di squisito lavoro, e balsamari, e anfore di nuo-
va foggia. Nel fondo della galleria è collocato il busto
del regnante Gregorio XVI., scolpito dal cav. Fabris.
Usciti dal museo etrusco , e scendendo la nobile
scala, giunti al basso si scorge nel vano della finestra
una pregevole statua colossale giacente. Questa rappre-
senta il fiume Tigri, e Michelangelo Buonarruoti rifece-
ne la testa. Di rimpetto si apre l’ingresso al museo egi-
zio gregoriano.
Il pontefice Pio VII. aveva fatto una piccola rac-
colta di monumenti egiziani. Il regnante Gregorio XVI.
però, amatore caldissimo delle cose antiche, venne nella
lodevole deliberazione di aprire questo nuovo museo,
raccogliendo all’uopo quanti monumenti erano già nel
Vaticano e in altri luoghi di Roma; perguisachè al pre-
sente questa pregiata raccolta può competere di eccel-
lenza con quante altre se ne diano di simil genere. Es-
sa poi singolarissima riesce, perchè contiene riuniti an-
che que’monumenti che diconsi di stile d’imitazione ,
cioè egìzio-romani, di cui tutti gli altri musei patisco-
no difetto. Questi nella maggior parte vennero presi
dal museo Capitolino, ai quale in vece furono dati al-
tri oggetti d’arte di sommo merito, come a suo luogo
vedremo. Monsignor Francesco Saverio Massimo, mag-
giordomo e prefetto de’sacri Palazzi apostolici, tolse su
di sè la cura di mandare ad effetto il divisamente del
pontefice, trovando ed apparecchiando un acconcio luo-