Palazzo Borghese 595
sto e il secondo piano. Il cortile è grande bastantemen-
te , e nobilmente porticato con colonne di granito bi-
nate, sul cornicione delle quali girano gli archi. Il por-
tico inferiore è d’ordine dorico, e le colonne delle log-
ge superiori sono ioniche; fra Fune e l’altre sono cen-
to. In fondo al cortile, di faccia all’entrata principale,
oggi forma una vaga veduta il piccolo giardino , altre
volte chiuso ed ora aperto affatto, adorno di alberi, di
statue e di fontane i il cortile rimane decorato da al-
quante statue colossali antiche , e fra queste meritano
d’essere osservate una Giulia Pia, sotto l’effigie di Ta-
lia, una Sabina, una Cerere e un Apollo citaredo. Dal
portico si salisce agli appartamenti per due scale , la
maggiore un po’ripida, e la minore fatta a chiocciola,
con colonne isolate, a imitazione di quella di Bramante
in Belvedere , ma che il Milizia ( 7 ila eli Martino
Lortghi ) dice, e sser buona per far gii are il capo.
Ma non è l’architettura, quantunque buona, la cosa
che dà altissimo pregio al palazzo Borghese. Questo gli
viene dalla famosissima galleria che in esso si contiene,
e dove è riunita una collezione di quadri ottimi di tutte
le scuole, la più bella di quante siano in Berna e an-
che la più numerosa d’opere, contandone ben 1 700. di
originali. I quadri di questa preziosa raccolta sono col-
locati entro undici stanze diverse, più o meno grandi,
le quali costituiscono -la galleria , la cui porla trovasi
sotto il portico inferiore, da man sinistra entrando. Chi
volesse descriver tutte le pitture andrebbe in infinito;
per cui ci contenteremo di accennar le migliori, allun-
gandoci alquanto nella descrizione di quelle che sono
da tutti tenute come capilavori, unici per bellezza e ra-
rità. Prima peraltro d’entrarne in discorso, non voglia-
mo tacere, che il defunto principe D. Francesco Bor-
ghese, padre del vivente D. Marcantonio, dispose che
sto e il secondo piano. Il cortile è grande bastantemen-
te , e nobilmente porticato con colonne di granito bi-
nate, sul cornicione delle quali girano gli archi. Il por-
tico inferiore è d’ordine dorico, e le colonne delle log-
ge superiori sono ioniche; fra Fune e l’altre sono cen-
to. In fondo al cortile, di faccia all’entrata principale,
oggi forma una vaga veduta il piccolo giardino , altre
volte chiuso ed ora aperto affatto, adorno di alberi, di
statue e di fontane i il cortile rimane decorato da al-
quante statue colossali antiche , e fra queste meritano
d’essere osservate una Giulia Pia, sotto l’effigie di Ta-
lia, una Sabina, una Cerere e un Apollo citaredo. Dal
portico si salisce agli appartamenti per due scale , la
maggiore un po’ripida, e la minore fatta a chiocciola,
con colonne isolate, a imitazione di quella di Bramante
in Belvedere , ma che il Milizia ( 7 ila eli Martino
Lortghi ) dice, e sser buona per far gii are il capo.
Ma non è l’architettura, quantunque buona, la cosa
che dà altissimo pregio al palazzo Borghese. Questo gli
viene dalla famosissima galleria che in esso si contiene,
e dove è riunita una collezione di quadri ottimi di tutte
le scuole, la più bella di quante siano in Berna e an-
che la più numerosa d’opere, contandone ben 1 700. di
originali. I quadri di questa preziosa raccolta sono col-
locati entro undici stanze diverse, più o meno grandi,
le quali costituiscono -la galleria , la cui porla trovasi
sotto il portico inferiore, da man sinistra entrando. Chi
volesse descriver tutte le pitture andrebbe in infinito;
per cui ci contenteremo di accennar le migliori, allun-
gandoci alquanto nella descrizione di quelle che sono
da tutti tenute come capilavori, unici per bellezza e ra-
rità. Prima peraltro d’entrarne in discorso, non voglia-
mo tacere, che il defunto principe D. Francesco Bor-
ghese, padre del vivente D. Marcantonio, dispose che