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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0743
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Palazzi del Campidoglio 705
Avevano irti i capelli; che radevansi la barba, conser-
vando i più nobili i mustacci {loco cit.'); che portavano
collane iutorte di fili d’oro {lib. I7. cap. XXVÌIy, che
per ciò i latini dissero torques {Livio, lib. Ili. cap.
J7!}- che usavano lunghi scudi ed ornati {Diodorolib.
V. cap. XXX\, che servivansi di trombe d'uoa forma
particolare e barbara , mandanti un suono confacente
al tumulto guerresco ( loco cit. ). Circa poi al motivo
perchè in Grecia si volesse perpetuare la memoria d’un
gallo, o celta (come là ‘chiamavanli) in atto di spirar
combattendo, potrebbe dirsi, che ciò si fece, in ricor-
danza della famosa vittoria riportata da’ greci contro
l’esercito celtico, che nel 275. avanti l’era volgare, in-
vase la Grecia, guidato da Brenno ed Acicorio, a fine
di mettere a ruba il ricchissimo tempio di Delfo {Pati-
sartia lib. X. cap. XII7.}. Cominciando ora il giro del-
la sala in cui ci troviamo, osserveremo prima la bella
statua d’Iside scolpita in marmo pentelico: essa ha ele-
gante composizione e buon panneggiar di vesti, quan-
tunque vi si veggano delle pieghe troppo tirate: la te-
sta non ha il bello ideale de’greci, e da ciò soprattutto
si riconosce , 1’ opera essere appartenente all’epoca di
Adriano , quantunque s’ ignori il luogo ove fu scoper-
ta. Vien poi la statua di una delle Ore , o come altri
pretendono d’una Flora: essa fu trovata nel 1 744 alla
villa Adriana in Tivoli, e la bontà della scultura, la
vaghezza della composizione, le pieghe di lodevol ma-
niera, la fanno credere appartenente all’epoca di Adria-
no. In seguito si vede la statua di Antinoo, scultura al
naturale per grandezza , e sublimissima per la facile
movenza, per lo squisito disegno, per l’ottima esecuzio-
ne del nudo che in ogni parte spira venustà e grazia
impareggiabili. Mirasi quindi un Fauno in atto di ripo-
sarsi appoggiandosi col braccio destro a un tronco d’ai-
 
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