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866 Strabe
de sogliono avere delle liste di pietre più. grandi, det-
te guide, avendo anche nel mezzo dei quadrati mag-
giori dei comuni.
La nettezza e la costruzione delle strade è affidata
a quattro cavalieri maestri delle strade , avendo a
compagno un ingegnere e un assistente per ciò che ri-
guarda la fabbricazione o i risarcimenti; un commissa-
rio con un numero di scopatori e di carrette, affine di
tenerle nette e spazzate dalle lordure. Molte leggi sa-
vissime vietano ai cittadini di giltar dalle finestre le
immondizie sulle vie, o scaricarle fuori de’ luoghi ap-
positi, o accumularle nelle corti delle abitazioni priva-
te, e gravi pene sono minacciate, oltre l’ammenda dei
danni, contro chi facesse in onta alle leggi. Da alcuni
anni la presidenza delle strade ha ordinato che le im-
mondizie radunate nelle case s’abbiano a gittare ai luo-
ghi assegnati, che distinguonsi col nome d’immondez-
zai, ma solo dopo il tramonto del sole fino alla mez-
zanotte. Dopo quest’ora alcuni carri, come si disse , a
ciò destinati vengono caricati di queste immondizie ,
che sono poi gittate nel Tevere in que’luoghi assegnati.
Nei passati tempi le strade di Roma erano mala-
mente illuminate da fanali , accesi dai divoti innanzi
ad alcune sacre immagini, per lo più collocate agli an-
goli delle vie. Durante la dominazione de’francesi, que-
sti vollero che la città fosse illuminata con 1000 lam-
pioni ben grandi che vennero sospesi nel centro delle
strade ad un grosso filo di ferro attaccato alle pareti
degli edilìzi laterali ad esse. Tornato il governo pon-
tificio, a scansare gl’inconvenienti che da quell’uso na-
scevano , fece collocare dei lampioni assai grandi coi
loro riflessi, in tutti luoghi che fu creduto necessario,
ad una giusta distanza , appesi a lunghi e sporgenti
bracci di ferro che si abbassano e si alzano facilmen-
 
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