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Ostrowski, Jan K. <Prof., Dr.>
Arte popolare polacca — Bologna, 1981

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https://doi.org/10.11588/diglit.31059#0037
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finanziarie dei contadini. Talvolta sorgevano interi centri specializzati nella
produzione di ceramiche e di mobili. La loro vendita era assicurata alle fiere e, come
avveniva per la pittura, dai venditori ambulanti.

L’elemento artistico può essere presente in vario modo, a seconda del tipo di oggetti
d’uso nelle campagne, raramente però questi oggetti ne sono completamente privi.
Come già abbiamo osservato nelle note introduttive, l’originaria unità di progetto e
processo esecutivo assicurava ai prodotti dell’artigianato popolare quella loro specifica
armonia di caratteristiche pratiche e decorative. Per l’uomo contemporaneo essi
rappresentano anche resti stimolanti e interessanti delle tecniche del passato e di un
diverso modo di vivere, mentre valori estetici sono presenti spesso in aspetti non
intenzionalmente voluti dai loro esecutori (ad esempio, quelli derivanti dalle
proporzioni dovute alla funzione dell’oggetto o dalla lavorazione del materiale,
insieme ai mutamenti e al deterioramento intervenuti per il lungo uso cui gli oggetti
sono stati sottoposti).

L’attività artigianale costituisce uno dei settori fondamentali della cultura artistica
popolare, tanto più che la sua differenziazione territoriale è determinante in misura
notevole ai fini dell’identificazione delle diverse regioni etnografiche. Una trattazione
completa di tutti i problemi connessi con l’artigianato è compito che esula dalle
possibilità del presente saggio, e le osservazioni che seguono sono soltanto una
presentazione sommaria dei fenomeni più importanti e più caratteristici.

I mobili, nel significato che diamo oggi a questa parola, di elementi fondamentali
dell’arredamento degli interni abitativi, sia dal punto di vista funzionale che da quello
estetico, hanno fatto molto tardi la loro comparsa nel mondo contadino. In origine ci si
serviva di oggetti semplicissimi, per esempio un assito per dormire, un ceppo per
sedere ecc. Un processo di sempre più ampia introduzione e differenziazione dei
mobili si ebbe come conseguenza dell’evoluzione della casa d’abitazione: i modelli, sia
tecnici e funzionali, sia artistici, erano forniti dalla cultura dei ceti superiori della
società. Benché esistano in alcune zone esempi di artigianato del mobile popolare nel
secolo XVIII, il processo di derivazione dalla cultura urbana e di adattamento ai
bisogni e ai gusti rurali di alcuni tipi di mobili ha preso consistenza e forma solo nella
seconda metà del XIX secolo ed è continuato ancora per qualche tempo nel nostro
secolo, fino a dopo la II guerra mondiale. Si può ritenere che la sua scomparsa
definitiva, con l’introduzione nelle campagne dei mobili «moderni» di serie, si sia
verificata intorno al 1960.

La forma degli arredi popolari dipendeva spesso direttamente dalle specifiche
condizioni di vita nelle campagne, come pure dalle tradizioni e dalle usanze dominanti.
Per esempio, il poco spazio a disposizione nella stanza faceva sì che le panche collocate
lungo le pareti venissero sfruttate come posti-letto, cosa che spesso determinava un
aumento delle loro dimensioni e della complessità della loro costruzione. II tavolo
serviva raramente per mangiare, costituendo piuttosto una specie di altare domestico,
per cui gli esempi più antichi e più interessanti dal punto di vista artistico danno
l’impressione di una scarsa praticità. Una funzione importante nelle usanze e nei riti
contadini era svolta dalla cassapanca, che rappresentava un elemento indispensabile
del corredo di ogni ragazza di campagna.

La povertà, la mancanza di spazio e il tradizionalismo radicato ritardarono il
diffondersi di una produzione di mobili più qualificata, però non appena prodotti di
questo tipo incominciarono a fare la loro comparsa nelle case dei contadini,
diventarono subito segni prestigiosi di importanza e di ricchezza. Molto rapidamente si
formarono mode locali, che in alcune regioni assursero al rango di sistemi integrali di
strutturazione costruttivo-decorativa della forma del mobile. Un ruolo di primo piano
nell’evoluzione del mobile popolare ebbero i contatti con la cultura urbana e in genere
delle classi superiori. A seconda della regione tale processo si verificò in tempi e
condizioni diverse, per cui anche nell’arte del mobile popolare si riflesse il susseguirsi
dei vari stili storici. Un fenomeno appassionante è la sopravvivenza nelle zone
montane del Podhale, di Orawa e di Spisz di forme di mobili, soprattutto tavoli e sedie,
in cui sono chiaramente riconoscibili tradizioni rinascimentali e perfino gotiche. Nei
territori dove l’elemento polacco era in contatto con l’elemento tedesco (Slesia,
Pomerania, Warmia, Mazuria) prevalgono i modelli barocchi. Nei dintorni di Cracovia
si incontrano abbastanza spesso influssi dello stile Biedermeier.

La produzione di mobili popolari con certe pretese artistiche ebbe carattere di attività

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