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Introduzione
del quale ho un esemplare nella mia collezione 1 (fig. 2), è
copiata anch’essa dalla pianta del Volpaia con raggiunta
dei forti, eretti per l’attacco contro la rocca d’Ostia,2 la
quale dopo un assedio del duca d’Alba capitano dell’armata
spagnuola, si arrese per mancanza di munizioni il giorno
18 Novembre del 1556, ma fu ricuperata il 23 Gennaio 1557,
come dimostra la leggenda della nostra pianta (v. pure
Alessandro Andrea, Della guerra di Campagna di Roma, ecc.
(Venezia, 1560, p. 29 sgg.). Ci sono altre piante relative
a questa guerra, come quella di Nettuno (Nordenskiold,
zioni del 1561 e 1562, salvo una sola eccezione (Nordenskiold
op. cit., p. 27, n. 31). Il Thomassy (Les Papes Geographes
nei Nouv. Ann. de Voyages, 33 (1S53) pag. 155), asserisce
che queste carte sono servite come modelli alla serie famosa
di carte dipinte sui muri della terza loggia del Vaticano
durante il pontificato di Pio IV (citato dal Nordenskiold,
ivi 26). Ma dopo un’esame accurato, mi pare che egli abbia
torto, giacché queste ultime sono molto più dettagliate.
Quest’edizione fu copiata in quelle fatte da Gioseffo
Kosaccio nel 1598 e 1599 {ivi, p. 28, nn. 4041).
OSTIi
in« ctlto
ORI °
DI THAIAW<
1l* VERO-DISEGNO- DEL • SITO Di
HOSTIA E-DI PORTO • CON Li
FORTI • FATTI DAL • CAMPO DI SVK
SANTITÀ ET-DELLI IMPE RIALI QVALI
SI RESERO - ADI -XX 11 II* GENNARO
"cUui'o
Fig. 2. - Carta di Ostia 1557.
op. cit., p. 121, n. 120 IL VERO RITRATTO DI NET.
TVNO al presente occupato da gVimperiali, 1558, Ehrle»
op. cit., p. 55, n. 125; Tomassetti n. 3), e di Vicovaro (Ehrle,
ivi, n. 126).3
5. Non è citata dal Tomassetti la carta del Territorio
di Roma, che compare per la prima volta nell’edizione di,
Tolomeo del 1574, fatta da Giovanni Malombra (la quale,
del resto, non contiene che ristampe delle carte delle edi-
1 Misura m. 0.385 x 0.255. Ce ne sono esemplari al Mus. Brit. (S. 10 (1)
n. 98), ed alla Vitt. Em. di Roma (71. 6. G. 1, f. 107; 2, f. 95; 3, f. 119).
2 Ho pure nella mia collezione un’altra piccola pianta anonima
(m. 0.295x0.218) di questi stessi forti, che è senza data: porta in alto le
diciture MEZO • DI e MARE ■ TIRENO.
È molto rozza ed affatto indipendente dalla nostra: presenta del
resto qualche interesse per l’accenno che fa agli edifici attorno al porto
di Traiano, ma non ha che fare nemmeno con la pianta del porto del
Labacco. Sono questi gli ultimi documenti dell’antico stato del fiume
La carta in parola porta la leggenda TERRITORIO DI
ROMA, e misura m. 0.241 x 0.15.
È un semplice adattamento della carta del 1556, non
essendovi la striscia aggiunta nelle edizioni posteriori.
Resta sulla medesima base la carta pubblicata da Ge-
rardo de Judaeis nel suo SPEjCVLVM | ORBIS | TERRAE
pubblicato per la prima volta nel 1578 (Nordenskiold,
pag. 125). Non ho visto che la ristampa curata dal figlio
prima dello spostaménto causato dall’inondazione del Settembre 1557
(Paschetto in Diss. Acc. Pont. Ardi., X, parte II, p. 10, Ashby in
Journal of Roman Studies li (1912) p. 154, fig. 18 .
3 Queste altre piante parziali come quelle di Roma del 1561 (To-
massetti, n. 9) e di Ostia (ib., n. 11) sono indipendenti dalla nostra; nè
vengono in parola i disegni di Pirro Ligorio e Bartolomeo de Rocchi
(ib., nn. 10, 13, 14; Uffizi, 4236, 4191). Non ha niente a fare colla nostra
carta neppure quella del Regno di Napoli fatta da Pirro Ligorio nel 1557
(Almagià in Ardi, di Stor. Nupol. XXXV11I (1913) 3 segg.).
Introduzione
del quale ho un esemplare nella mia collezione 1 (fig. 2), è
copiata anch’essa dalla pianta del Volpaia con raggiunta
dei forti, eretti per l’attacco contro la rocca d’Ostia,2 la
quale dopo un assedio del duca d’Alba capitano dell’armata
spagnuola, si arrese per mancanza di munizioni il giorno
18 Novembre del 1556, ma fu ricuperata il 23 Gennaio 1557,
come dimostra la leggenda della nostra pianta (v. pure
Alessandro Andrea, Della guerra di Campagna di Roma, ecc.
(Venezia, 1560, p. 29 sgg.). Ci sono altre piante relative
a questa guerra, come quella di Nettuno (Nordenskiold,
zioni del 1561 e 1562, salvo una sola eccezione (Nordenskiold
op. cit., p. 27, n. 31). Il Thomassy (Les Papes Geographes
nei Nouv. Ann. de Voyages, 33 (1S53) pag. 155), asserisce
che queste carte sono servite come modelli alla serie famosa
di carte dipinte sui muri della terza loggia del Vaticano
durante il pontificato di Pio IV (citato dal Nordenskiold,
ivi 26). Ma dopo un’esame accurato, mi pare che egli abbia
torto, giacché queste ultime sono molto più dettagliate.
Quest’edizione fu copiata in quelle fatte da Gioseffo
Kosaccio nel 1598 e 1599 {ivi, p. 28, nn. 4041).
OSTIi
in« ctlto
ORI °
DI THAIAW<
1l* VERO-DISEGNO- DEL • SITO Di
HOSTIA E-DI PORTO • CON Li
FORTI • FATTI DAL • CAMPO DI SVK
SANTITÀ ET-DELLI IMPE RIALI QVALI
SI RESERO - ADI -XX 11 II* GENNARO
"cUui'o
Fig. 2. - Carta di Ostia 1557.
op. cit., p. 121, n. 120 IL VERO RITRATTO DI NET.
TVNO al presente occupato da gVimperiali, 1558, Ehrle»
op. cit., p. 55, n. 125; Tomassetti n. 3), e di Vicovaro (Ehrle,
ivi, n. 126).3
5. Non è citata dal Tomassetti la carta del Territorio
di Roma, che compare per la prima volta nell’edizione di,
Tolomeo del 1574, fatta da Giovanni Malombra (la quale,
del resto, non contiene che ristampe delle carte delle edi-
1 Misura m. 0.385 x 0.255. Ce ne sono esemplari al Mus. Brit. (S. 10 (1)
n. 98), ed alla Vitt. Em. di Roma (71. 6. G. 1, f. 107; 2, f. 95; 3, f. 119).
2 Ho pure nella mia collezione un’altra piccola pianta anonima
(m. 0.295x0.218) di questi stessi forti, che è senza data: porta in alto le
diciture MEZO • DI e MARE ■ TIRENO.
È molto rozza ed affatto indipendente dalla nostra: presenta del
resto qualche interesse per l’accenno che fa agli edifici attorno al porto
di Traiano, ma non ha che fare nemmeno con la pianta del porto del
Labacco. Sono questi gli ultimi documenti dell’antico stato del fiume
La carta in parola porta la leggenda TERRITORIO DI
ROMA, e misura m. 0.241 x 0.15.
È un semplice adattamento della carta del 1556, non
essendovi la striscia aggiunta nelle edizioni posteriori.
Resta sulla medesima base la carta pubblicata da Ge-
rardo de Judaeis nel suo SPEjCVLVM | ORBIS | TERRAE
pubblicato per la prima volta nel 1578 (Nordenskiold,
pag. 125). Non ho visto che la ristampa curata dal figlio
prima dello spostaménto causato dall’inondazione del Settembre 1557
(Paschetto in Diss. Acc. Pont. Ardi., X, parte II, p. 10, Ashby in
Journal of Roman Studies li (1912) p. 154, fig. 18 .
3 Queste altre piante parziali come quelle di Roma del 1561 (To-
massetti, n. 9) e di Ostia (ib., n. 11) sono indipendenti dalla nostra; nè
vengono in parola i disegni di Pirro Ligorio e Bartolomeo de Rocchi
(ib., nn. 10, 13, 14; Uffizi, 4236, 4191). Non ha niente a fare colla nostra
carta neppure quella del Regno di Napoli fatta da Pirro Ligorio nel 1557
(Almagià in Ardi, di Stor. Nupol. XXXV11I (1913) 3 segg.).